Destino.

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"Charles aspetta!"
Corro trafelata verso di lui dopo averlo individuato mentre cammina a testa bassa tra la confusione post gara del paddok. Lui rallenta leggermente per permettermi di raggiungerlo, senza peró fermarsi veramente per aspettarmi.
Leggo nel suo sguardo basso tutta la delusione per il risultato della gara e il dispiacere misto a disappunto per il post gara e non posso che sentire il cuore stringersi per vederlo così. Lo affianco senza dire nulla e lo seguo mentre vaga forse senza una meta precisa.
"Dovresti essere a festeggiare Sebastian, non con un perdente" il tono è fermo, quasi arrabbiato. Il giusto per mascherare i demoni che probabilmente lo stanno divorando dentro.
"Seb capirà... e tu non sei un perdente"
Lo sbuffo e la mezza risata amara che gli escono dopo la mia frase mi fanno capire che non sarà facile parlare con lui oggi quindi non tento neanche di cominciare un discorso motivazionale o consolatorio, tanto nel migliore dei casi sarebbero parole perse nel vento mentre nel peggiore se ne andrebbe urlandomi contro che io non so nulla di lui. Poi dicono che siamo noi donne quelle complicate...

"Charles..." dico ormai con il fiatone "Amore, con tutta la buona volontà del mondo io non riesco più a starti dietro!"
Purtroppo la mia mediocre forma fisica da non atleta mi sta abbandonando mentre Charles e il suo fisico (che mi fanno ancora sbavare come il primo giorno) sembrano nel pieno delle loro forze.
Stiamo camminando da almeno mezz'ora ma seguire il suo passo è complicato, visto che sembra voler correre invece di passeggiare. Fortunatamente peró inizia a rallentare fino a fermarsi qualche metro davanti a me.
"Finalmente, non ce la facev.... Oh..." interrompo la mia frase a metà, perchè mi accorgo dove siamo arrivati. Mi affianco a Charles che mi prende la mano e si incammina verso le barriere.
Si siede, trascinando anche me, proprio davanti a quell'enorme mazzo di fiori che recita "forever with us". Provo ad essere forte e a non piangere, ma l'enorme nodo in gola mi impedisce di dire qualsiasi cosa al ragazzo affianco a me che probabilmente si trova nella mia stessa situazione. Mi appoggio alla sua spalla con la testa, mentre lui mi accarezza distrattamente la mano appoggiata sulla sua gamba.

Restiamo cosi per un tempo indefinito fin quando Charles rompe il silenzio

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Restiamo cosi per un tempo indefinito fin quando Charles rompe il silenzio.
"A Jules piacevi, piacevi tanto... a me non lo ha mai detto esplicitamente ma sapevo che aveva un'enorme cotta per te."
Resto zitta trattenendo un sorriso sarcastico, poi alzo gli occhi al cielo
"Scusa Jules, avevo promesso di non dirlo" mi giro verso Charles che mi guarda stranito
"Lo so che piacevo a Jules, me lo ha confessato un giorno mentre ti guardavamo in pista. Me lo ha confessato poco prima di... beh..." mi interrompo "Peró mi ha fatto giurare di non dirtelo, non so per quale motivo" 
Stavolta tocca a Charles alzare gli occhi al cielo
"Male Giulio, avevi dei segreti con me... molto male"
Ridiamo insieme prima di tornare seri
"Il motivo è che tu mi piacevi e lui lo sapeva, ma non volevo rovinare il nostro rapporto e poi ero un ragazzino stupido che pensava solo alle corse e a farsi bello per il maggior numero di ragazze possibile"
"Tranne che per me" lo interrompo trafiggendolo con uno sguardo truce  mentre lui trattiene una risata.
"Comunque non volevo qualcosa in più anche per quel motivo, perchè sapevo che gli piacevi"
Ritorniamo seri per un po', mi tornano in mente quelle immagini che per tanto tempo abbiamo cercato di dimenticare. Ma non si dimenticano mai totalmente ed è una ferita che ancora brucia.

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