Where?

1.1K 89 122
                                    

Mi guardo intorno per la centesima volta. COSA CAZZO È SUCCESSO?!
Ok, ok ricapitoliamo. Ricordo che ieri pomeriggio sono uscito per starmene un po da solo e ricordo benissimo di essere entrato nel pub più vicino che ho trovato. Ma allora perché adesso mi ritrovo sdraiato su un letto a me sconosciuto in una stanza che non credo di aver mai visto?! La stanza è parecchio grande, in confronto alla mia sarà minimo il triplo. In più, ieri ricordo benissimo che non stavo indossando questi vestiti: questa maglia e questi pantaloni non sono i miei! Ma che cavolo?
Tutto questo incomincia ad assomigliare ad un rapimento, cazzo dovrei immediatamente chiamare la polizia. Cerco il telefono fra le lenzuola, sul comò e per l'intera camera, un po' disordinata, ma di lui neanche l'ombra.

Ok mi sta giusto salendo un po' il panico.

Mi affaccio all'enorme vetrata rettangolare trasparente dalla quale mi accorgo che si può vedere buona parte della città. Non conosco questa zona.

-"Merda, questo è davvero un rapimento?!"cerco di fare respiri profondi e di regolarizzare il respiro.
Non ricordo nulla di ciò che possa essere successo ieri sera, ho il vuoto più totale, come se mi avessero cancellato la memoria. Giuro che non berrò mai più d'ora in poi...che avevo in testa?

Mi dirigo verso la porta riuscendo, con mia grande sorpresa, ad aprirle la maniglia. Fortunatamente non era chiusa a chiave. Aspetto che il coraggio si impadronisca di me ed esco da quella camera a me del tutto ignota. Mi ritrovo così immerso in un altrettanto sconosciuto corridoio, lungo e stretto, tappezzato da vari quadri variopinti e da molteplici altre porte. Questa casa è una vera reggia, anzi no, un castello...assomiglia un po' a quella di Mikaela Shindo, se non più immensa.

Sempre a lui pensi?

Vuoi fare dell' ironia anche nel bel mezzo di un rapimento?

Sei tu che ci hai pensato idiota!

Scuoto il capo e ritorno sui miei passi. Hai vinto tu questa volta vocina del cazzo.

L'appartamento è nel completo silenzio e al suo interno sembra non esserci anima viva. Chiunque mi abbia portato qui aveva l'intenzione di lasciarmi solo a quanto pare.
Provo ad aprire la porta d'ingresso ma, come volevasi dimostrare, è chiusa, sbarrata, irremovibile. Sono in trappola. Mollo un calcio all'appendiabiti sulla mia destra, quasi per dare sfogo alla mia rabbia e frustrazione, e quest'ultimo cade sul pavimento provocando un forte tonfo. Sento immediatamente dei passi spediti provenire dal profondo del corridoio.

Allora qualcuno c'è. Merda!

Non ci penso due volte ad afferrare fra le mani il mestolo poggiato sul lavabo con l'intento di usarlo come arma.

I passi si avvicinano sempre più, la persona responsabile del mio rapimento è a pochi metri da me e, per mia sfortuna, sta arrivando proprio qui, in questa stanza.

Merda!

Mi nascondo dietro l'angolo a L della cucina e, quando il tizio in questione fa finalmente la sua entrata nel salotto, esco fuori dal mio nascondiglio e con un balzo gli salto letteralmente addosso, sbarrandogli il passaggio facendolo cadere di schiena. Sto per colpirlo quando il mio sguardo si incastona in due occhi zaffiro che mi osservano dal basso con un'espressione piuttosto sorpresa ma allo stesso tempo parecchio incazzata.

-"Tu ora mi spieghi perché cazzo hai un mestolo in mano"esclama colui che più di tutti non mi sarei mai aspettato di incontrare in questa bizzarra circostanza.

-"SEI TU CHE MI HAI RAPITO?"escamo rialzandomi in meno di un secondo da terra e dal biondo, che è ancora bloccato saldamente sotto il mio peso. Che cazzo sta succedendo, perché Mika è qui!

-"Ora ho capito perché il tuo amico rosa ti chiama BakaYu."risponde Mika alzandosi dal pavimento e rimettendosi in piedi.

-"Un momento, come fai a sap-"

-"Tu piuttosto, vedi di contenerti con l'alcol. La prossima volta giuro che ti lascio marcire sul marciapiede a vomitare"

-"Come hai fatto a trovarmi?"chiedo ancora interdetto e disorientato al ragazzo dinanzi a me. "Perché sei venuto?"

-"E tu allora?"esclama Mika in risposta"Perché sei scappato ieri?"

La sua domanda mi lascia senza fiato. Non è quello che mi sarei aspettato di sentire. Schiudo le labbra con l'intenzione di pronunciare qualcosa, ma quel qualcosa è bloccato, non riesce ad uscire ed io non riesco a parlare come vorrei. Mika sembra averlo notato. Mi scruta, mi studia, osserva ogni mio minimo movimento, ogni mia più piccola reazione.

-"Perché ieri..."sussurra a pochi centimetri dal mio viso "...stavi piangendo Yuichiro?"e mi si avvicina ancora.

Il mio sguardo cade immediatamente sulle sue labbra che da pochi secondi a questa parte sono diventate stranamente invitanti. Mi sento un vero idiota a pensarlo; cosa cavolo sto facendo?!
Scosto il capo, interrompendo il contatto visivo con Shindo.

-"Non so cosa mi sia preso ieri Mika, dimentica tutto ti prego" stringo i pugni in una presa ferrea per poi avviarmi verso la camera da letto in cui mi trovavo poco prima. Anche dandogli la schiena posso percepire il suo sguardo penetrante che mi scruta dall'alto in basso.

-"Dov'è il mio telefono?"esclamo aprendo la porta incominciando a cercarlo fra le varie cianfrusaglie sparse per tutto il perimetro del pavimento.

-"Aspetta" Mika esce dalla stanza per poi fare ritorno con l'oggetto in mano e me lo porge."Eccolo. Ti ha chiamato la tua ragazza poco prima che ti svegliassi, voleva sapere se stavi bene e dov'eri"

-"Ah sì grazie, la richiamerò. In effetti non ho detto a nessuno dove sarei andato ieri, ne cosa avrei fatto" Perché non gli ho detto che non ho nessuna ragazza? Sarà stata senz'altro Shinoa, lei è la mia migliore amica...non è lei che mi piace.

-"Piuttosto, i miei vestiti?"esclamo con un leggero rossore sugli zigomi. Solo ora mi rendo conto che Mikaela Shindo mi ha visto solo con addosso i boxer. Accidenti a lui...

-"Si stanno ancora asciugando, ieri notte ci hai vomitato sopra e ho dovuto cambiarteli. Per ora tieni pure i miei, me li ridarai al dormitorio"risponde lui indicandomi lo stendino sul quale vedo adagiata la mia uniforme ancora fradicia e gocciolante. Quindi ho addosso i sui vestiti eh?

-"Spero di non averti causato troppi problemi, sì insomma, con la mia presenza"

-"Se tu fossi stato un problema non ti avrei trasportato fin qui dal pub"
In qualche modo con questa semplice frase ora mi sento più sereno. Ma purtroppo ciò non ha impedito che l'imbarazzo prendesse il sopravvento. Mika mi accompagna alla porta di casa e poi fino all'inizio del vialetto della reggia.

-"Te li porto io i vestiti al college, non c'è bisogno che tu venga di nuovo qui"esclama il biondo aprendo il cancelletto per farmi uscire. Annuisco e lo ringrazio per tutto ciò che ha fatto per me. È raro assistere a questo suo lato gentile e premuroso, il suo carattere orgoglioso non gli permette tanto spesso di farlo emergere. Tutti questi aspetti nuovi di lui non fanno altro che confondermi...

-"Ah Yu-chan, un'ultima cosa..."esclama ancora una volta facendomi girare nella sua direzione. Il sole alto nel cielo illumina i suoi riccioli dorati donandogli una bellezza invidiabile.

-"Che vuoi Mika?"

In un primo momento lui accenna un sorriso sincero e smagliante ma, pian piano si trasforma in un'espressione meno divertita e più divertita.

-"In riferimento a ciò che hai pensato prima"continua ad esclamare lui, usando questa volta un tono più sensuale, incastrando i nostri sguardi per l'ultima volta prima che il cancello si chiuda definitivamente"Se mai deciderò di rapirti non saranno solo la maglia e i pantaloni che ti ritroveresti diversi Yu-chan." E la porta del cancello sbatte alle mie spalle.

Qualcuno, vi prego, mi dica come contrastare questi sentimenti così forti e potenti che non riesco più a contenere. Mi porto una mano sul viso che, al contatto con la mia pelle, scopro essere bollente.

-"Cavolo Mika...così non vale."

Che qualcuno faccia smettere al mio cuore di battere così velocemente perché io, davvero, non posso più fermarlo.

Non puoi o non vuoi?

Altro punto per te questa volta coscienza dei miei stivali.

Different Boys || Mikayuu [ATTUALMENTE IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora