Arrivo velocemente in camera sbattendo la porta alle mie spalle e tolgo di netto l'uniforme sporca ed intrisa del sangue di Mikaela lanciandola frettolosamente sul letto.
Non posso credere di averlo aiutato davvero ma in fondo che altro potevo fare. Appena l'ho visto in quelle condizioni, con quell'espressione che chiedeva di essere salvato da tutti i pori, non ho più ragionato e mi sono fiondato senza pensarci due volte.Sciacquo accuratamente l'uniforme, che adesso non è più impregnata dell'odore sgradevole di quella sostanza cremisi, e la adagio sulla ringhiera del balcone per farla asciugare. Mi appoggio un istante a quel cornicione un po sbiadito e arrugginito ad ammirare il paesaggio che mi si erge davanti al naso. Faccio un respiro profondo per stemprare la tensione e mi soffermarmo a guardare un piccolo usignolo volare sopra la mia testa per poi scomparire nell'azzurro del cielo, un profondo abisso in cui potrei perdermi.
Che vista pazzesca.Alla fine non sembra essersene ricordato dell'accaduto. Meglio così.
Meglio dimenticare il più in fretta possibile, devo cancellarlo del tutto dalla mia mente, questa è la soluzione migliore. Tanto era troppo sbronzo e i suoi ricordi saranno tutti confusi e inaccessibili. Farò finta di non averlo incontrato quella sera, né di averci parlato.Eppure la domanda rimane sempre quella.
Perché è venuto da me?
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto dallo squillo di un cellulare che sembra non essere il mio.
Mi guardo attorno. È il cellulare di Shindo, deve averlo dimenticato questa mattina. Lo prendo tra le mani e sul display sono presenti dodici messaggi non letti e quattro chiamate. Lo riappoggio sul comò.
Non è affar mio. Nei prossimi minuti cerco di ignorare gli altri messaggi e le altre chiamate che appaiono sullo schermo.-"Non si può stare un attimo in pace in questo collage! Chi cavolo è che rompe così!"
Accendo lo schermo del suo telefono e noto con grande sorpresa che tutti quei messaggi e chiamate arrivano da un solo contatto, sua madre.
Sgrano gli occhi, che le sia successo qualcosa? Forse dovrei avvertirlo.
Metto velocemente la prima maglietta che trovo nell'armadio ed inizio a correre disperatamente verso l'infermiera al piano di sotto.
Facendolo, non mi accorgo del ragazzo appena spuntato improvvisamente da dietro l'angolo e gli finisco letteralmente addosso sbattendo parte dello zigomo destro sul pavimento.
Cavolo! Merda tutte a me capitano...
Nonostante il dolore mi alzo quasi subito e continuo a correre fino a spalancare completamente la porta dell'infermeria.-"Umh? Ma tu sei il ragazzo di prima, ti serve qualcos'altro?" dice l'infermiera vedendomi in preda alla preoccupazione. Mi guardo intorno, nella speranza di incrociare due occhi azzurri ma, nella piccola stanza, non c'è più nessuno oltre a lei. Dannazione!
-"Mi scusi, il ragazzo che era qui dov'è andato? Ho bisogno urgentemente di parlargli, è importante!"
-"È appena andato via con dei ragazzi, se corri di sicuro lo raggiungerai"
-"Grazie mille signora" esclamo ricominciando a correre per i corridoi ad una velocità pazzesca. A questo punto potrei anche fare una maratona e diventare velocista.
Il mio sguardo s'illumina quando vedo una chioma bionda all'entrata del cancello principale accompagnata da due figure.
-"FERMO MIKAELA SHINDO!" gli grido da lontano con l'intento di farmi notare, ma lui sembra non accorgersene. Pure sordo il signorino.
-"Mhm? Guarda Mika, c'è un tizio laggiù che ti cerca." gli fa notare uno dei due ragazzi e finalmente si gira incrociando il mio sguardo intriso di preoccupazione.
-"Ancora tu Yuichiro? Che cosa vuoi adesso! Non ti ringrazierò per quello che hai fatto se sei venuto per questo"esclama con il solito tono di rabbia. Non lo sopporto, lo odio!
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Different Boys || Mikayuu [ATTUALMENTE IN PAUSA]
FanfictionYuichiro Amane è un ragazzo di 16 anni che frequenta il primo anno nel prestigioso college "Owari Hig School" di Tokyo. Il suo primo giorno di scuola tuttavia non va affatto come se lo era immaginato. Uno strano ed inaspettato incontro con un mister...