𝟏𝟒 - 𝑺𝒆𝒈𝒓𝒆𝒕𝒊.

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«Ma la smetti con questa storia dei dinosauri...»

"Guarda che esistono. Ci sono delle prove che siano ancora in circolazione!"

Chris aveva alzato gli occhi al cielo, prima di tornare a guardare Liam e ritrovarsi a piegare automaticamente le labbra all'insù, lasciando che una minuscola rientranza sbucasse sulla sua guancia destra.
Il morbido divano leggermente consunto sul quale tante volte si era seduto con lui a passare intere serate.

"Pensi che io sia pazzo, vero?
Bravo.
Ne terrò conto."

E più Chris cercava di non sorridere, più Liam faceva di tutto per renderglielo tendenzialmente difficile.

Da quando si erano chiariti e ritrovati, il loro rapporto era andato sempre più migliorando.
Era un dato si fatto per entrambi, che funzionassero meglio da amici che da fidanzati.
Questo lo avevano capito solo a seguito della loro rottura.

«Non sto dicendo tu sia pazzo...
Solo...
Liam, hai dato un nome a uno di questi.»

"Spency non è un dinosauro qualsiasi!"

Si cercavano molto di più, ad esempio. Senza neanche rendersene conto si ritrovavano l'uno sotto casa dell'altro; per ogni volta che uno dei due era giù di morale, l'altro sapeva già cosa dirgli per migliorare la situazione.
D'altronde, non vi era mai stato bisogno di usare chissà quali parole o discorsi per capirsi, tra di loro.

Chris e Liam funzionavano allo stesso modo in cui avessero potuto funzionare due anime gemelle.
Avete presente quella leggenda secondo la quale in un universo alternativo si nasce senza riuscire a percepire e vedere il mondo a colori?
Dove l'essere umano è costretto a vagare alla cieca nella sua realtà in bianco e nero, e troverà modo di vederne i nitidi colori solo nell'esatto momento in cui la propria mano sinistra avrà toccato quella della sua anima gemella?

« Va bene, va bene.
Hai ragione.
Ora vieni qui. »

Ecco, in quel preciso istante, quando la mano di Christopher si era allungata a prendere quella altrui per tirarlo verso di sé e stringerlo in un morbido abbraccio... In quel momento Chris credette di poter finalmente percepire il suo amato mondo a colori.

"Non mi stringere, Chris-!
Non ti sopporto, lo fai a posta!"

«Non so di che parli!»

E per quanto Liam si dimenasse, per tutte le volte che si lamentava con Chris, la verità era che il suo profumo gli era mancato come l'aria.
Già, come quell'aria satura di ossigeno che a fatica gli sembrava di riuscire ad assimilare nell'ultimo periodo.

La verità era che le sue mani erano sempre più calde delle proprie, i suoi capelli più morbidi, la curva del suo naso più pronunciata, le sue labbra sempre perfettamente delineate, i denti bianchissimi, la mascella squadrata.
La sua risata era contagiosa, il suo modo di sorridere anche alle cose più misere e per nulla divertenti, lo faceva stare bene.
Chris apprezzava qualsiasi cosa facesse Liam, dalla più piccola alla più evidente e rilevante.
E questa sua vicinanza, questo suo esserci continuo, mai come in quel momento per Liam riusciva ad essere tanto appagante quanto distruttivo.

"Dai, mollami.
Ho sete, vado a prendermi un bicchiere d'acqua."

«Lo prendi anche a me?»

Quella era stata l'ultima cosa che Chris gli aveva chiesto, quel tardo pomeriggio del 2 Marzo.
L'aveva visto annuire, sistemarsi i capelli con la mano libera mentre si alzava in piedi e faceva il giro del divano per raggiungere la cucina.
La luce del televisore si rifletteva nelle iridi scure di Christopher, evidenziandone la profonda cicatrice all'occhio destro, prima che le pupille si dilatassero al suono nitido e secco di vetro in frantumi.
Non aveva fatto neanche fatto in tempo a girarsi, che era scattato automaticamente in piedi voltandosi d'istinto.

𝑫𝒖𝒔𝒌 𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒅𝒂𝒘𝒏 - [Bᴀɴɢᴄʜᴀɴ x Lᴇᴇ Kɴᴏᴡ (AU)]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora