𝑫𝒖𝒔𝒌 𝒕𝒊𝒍𝒍 𝒅𝒂𝒘𝒏 - [Bᴀɴɢᴄʜᴀɴ x Lᴇᴇ Kɴᴏᴡ (AU)]

𝟏𝟎 - 𝑽𝒖𝒐𝒕𝒐.

« Pronto? »

“ Chris... ”

« Zekrom, ciao.
Tutto bene? »

“ Devo dirti una cosa... ”

Christopher aveva raddrizzato lentamente la postura contro lo schienale della sedia.
Le dita della mano sinistra che fino a quel momento erano scattate veloci sulla tastiera del proprio computer, si erano fermate di scatto.
La bocca si era schiusa appena in risposta a quella frase, quando era stato preceduto.

“ Liam e Joel si sono fidanzati. ”

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- 1 mese dopo -

19 Febbraio 2021
Ore 23:30
Sydney, Australia.

“ Mi passi il tritaerba? ”

« Hai rotto il cazzo, Changkyun.
Quando ne comprerai uno per te? »

Un paio di mani ruvide reggevano una sottile carta di credito in plastica dura, quando uno dei bordi era affondato con lentezza in una soffice polvere bianca, a dividerne la quantità e la consistenza in strisce più sottili.

“ Chris, dopo lasciamene un poʼ. ”

Un altro paio di mani, invece, stavano rigirando attorno ad una sottile cartina trasparente, mentre ne veniva inumidito il bordo con la punta della lingua, prima di chiuderla su se stessa.

« Non ho mai capito perché devi sempre tirarti la droga che mi compro.
Sei proprio una sanguisuga. »

Christopher era una brava persona.
Era ambizioso, diligente, gentile.
E proprio perché era una brava persona, troppo spesso nell'arco della sua vita era crollato, si era sbucciato le ginocchia e si era rialzato lasciandole ancora sanguinanti.
Troppo spesso aveva ceduto a quel maledetto vizio che cambiava totalmente ogni sprazzo vivido della sua bellissima personalità, rendendolo irriconoscibile.

“ Perché mi ami, lo sai. ”

Dall'altro lato, seduto accanto a lui sul divano dell'enorme salotto della camera 205, Changkyun rappresentava per lui il picco della perdizione.
Si erano conosciuti circa dieci anni prima, quando Christopher si era trasferito a Seoul; quel giorno di un pomeriggio d'estate, un ragazzino in bici gli aveva tagliato la strada mentre era in moto.
Chris aveva inchiodato con le ruote sull'asfalto bollente, quando l'aveva visto scivolare e rotolare sul terriccio ai suoi piedi.
Dunque l'aveva immediatamente soccorso, scoprendo fosse poco più che maggiorenne.

« Questo lo pensi tu. »

Changkyun al tempo aveva alle spalle una situazione devastante, sia sotto l'aspetto familiare che personale; era un ragazzino allo sbaraglio, con la testa tra le nuvole, che aveva però sempre trasmesso a Chris quella stessa libertà mentale, quella voglia di tentare, provare tutte le cose della vita senza rimorso, senza pentirsi di niente.

“ Ma non rompere.
Scopiamo tutti i giorni, ormai. ”

Ed era stato proprio con lui che Chris aveva fatto le sue prime esperienze coi ragazzi.
Erano stati insieme poco meno di un mese, quando si erano resi conto di non poter andare avanti.
Al tempo Christopher era più immaturo, più geloso, meno paziente.
E Changkyun era giovane e sconsiderato, incapace di poter sopportare un tale peso sulle spalle, quel fiato sul collo che non lo lasciava respirare.