22.Imperfetta, disastrosa, sbagliata.

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22.Imperfetta, disastrosa, sbagliata.

Gli errori che si commettono bruciano nell'anima paralizzandola nei suoi gesti successivi.
-Gabriella Stigliano

Sapete, i Simpson dicono: 'Tutti sbagliano, per questo hanno messo le gomme sopra le matite..'

Io, forse, ho azzardato e ho scritto troppe volte a penna, i miei errori non si cancellano più. Sono un disastro.

La figura che vedevo nello specchio, non faceva altro che farmi odiare ancora di più da me stessa. Quelle macchie viola sul collo, occhi gonfi e lucidi, capelli spettinati, occhiaie, trucco colato, non facevano altro che deprimermi di più, ero un vero schifo.

Mi sentivo male, in colpa. Ma in fondo, avevamo entrambi fatto la stessa cosa. Solo che io, a differenza di lui, mi sono pentita. Chissà quante volta avrà fatto sesso con altre in due giorni che sono partita.

Il rumore del mio telefono mi distolse dai miei pensieri. Lo presi dalla tasca dei pantaloni e vidi che mi era arrivato un messaggio. Appena lessi il nome, mi paralizzai.

Merda. Gli avevo dato il mio numero.

Da Jim Carrey:
Mi dispiace per ieri ma devo ammettere che mi sono divertito..ti va di vederci? Devo parlarti.

Sospirai.

A Jim Carrey:
Va bene ma solo cinque minuti.

Da Jim Carrey:
Ok, vediamo fra dieci minuti al parco ^_^

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"Che vuoi?" Dissi sedendomi sulla panchina dove c'era lui.

"Volevo solo propri una cosa.." disse Carrey.

"Jim, parla! Non voglio perdere tempo."

"Ti va di diventare amici di letto?"

"Fanculo!" Sussurrai andandomene.

Ma come poteva essere così stronzo?

Camminai senza una meta e a un certo punto andai a sbattere contro qualcuno.

Alzai lo sguardo e vidi Emis Killa.

"Emis!!" Urlai abbracciandolo.

"Ehi, Amber!"

Io e lui eravamo molto amici da molto tempo. Gli raccontavo di tutto, potevo sfogarmi benissimo.

"Mi sei mancata" disse.

"Anche tu"

Ci staccammo.

"Allora, come va?"

"B-bene.." risposi incerta.

"Che hai?"

"Sono solo un po stanca, ieri sono andata a una festa e sono ritornata di mattina presto.." mentì.

"Sicura?"

Annuii. "Hai trovato la ragazza?"

"Oh, si. Si chiama Tiffany. "

"Me la farai conoscere, vero?"

"Certo!"

"Alla prossima, ciao"

"Ciao, Amber"

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"Sei fottuta.." disse Ryan dall'altro lato del telefono.

"Oh, eh perché?" Chiesi dopo aver sentito un 'Vieni alla festa?'.

"Ehm..ha scoperto tutto.."

Avevo parlato a Ryan di cosa avevo combinato, dopotutto, era il mio migliore amico.

"Era Justin, quella voce?"

"S-si.."

"Ah, o-okay..quindi..andate in discoteca?" Sforzai un sorriso anche se non poteva vedermi.

"Si, lo faccio per lui. Ha bisogno di sfogarsi credimi, sta male anche lui.."

"Si, certo..hai ragione"

"Le ragazze sono tutte delle puttane." Sentì dire da lui.

Mi scese una lacrima a quelle parole. Davvero pensava questo di me? Davvero pensava che ero una puttana?

"Amber, ti va di fare la videochiamata?"

"Va bene.." risposi insicura.

Accesi il computer e chiusi il telefono.

Risposi alla chiamata di Ryan e lo vidi tutto sorridente davanti allo schermo. Dietro di lui notai l'immagine di Justin sul suo letto a petto nudo. Dio, era fantastico.

"Hope come sta?" Chiesi.

"Bene, e la tua famiglia?"

"Bene.."

Dalla porta sbucó Toulouse. Salì sul letto e si mise sulle mie gambe per farsi vedere nella webcam.

Abbaió. Aveva visto Justin e sentiva terribilmente la sua mancanza, propio come me.

"Ciao, Toulouse. Come va, cucciolo?" Chiese Ryan.

Il piccolo fece un piccolo lamento. Justin si alzó dal letto, avvicinandosi.

"Ehi" disse.

Toulouse alzó la testa all'improvviso e abbaió. Potevo vedere la gioia nei suoi occhi nel vederlo.

"Stai bene?" Ed ecco un'altra lamentela da parte del cane. "Anche a me manchi. Sai, ho sentito molto la tua mancanza in questo periodo..mi sono sentito solo e...avevo bisogno di mio figlio.."

Suo figlio.
Nostro figlio.

Quanto avrei voluto che quelle cose le avrebbe dette anche a me. Mi scese una lacrima per la sua dolcezza ma Toulouse me la leccó. Sorrisi al suo gesto, sapeva che anch'io stavo male e che le cose tra me e Justin non andavano bene.

"Hai trovato la fidanzatina?" Gli chiese.

Risi.

"Lo prendo come un no..mi sorprendi Toulouse, pensavo che avresti avuto tutte le ragazze ai tuoi piedi. Cosa ti ha insegnato papà? Che devi conquistare le ragazze! Non hai preso per niente da me..mi deludi.."

Il cane abbaió per negare e mise la sua testolina vicino alla mia, tenendosi con le zampe sulle mie spalle, in segno di 'Mamma é la mia ragazza'.

"Hai ragione, la mamma è la tua ragazza. Scusa, me ne ero dimenticato..ma tienila d'occhio al posto mio, se no prendo il primo volo per l'Italia e vengo a controllarla!"

Si, vieni, per favore..

Sorrisi. Incociai il suo sguardo e vidi tristezza nei suoi occhi. Mi mancava.

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