9.Non ne combino mai una giusta.
Ero con Hope a fare shopping o meglio...ero obbligata a fare compere con la mia migliore amica perché secondo lei avevo bisogno di svagarmi.
Beh, sono due settimane che non faccio altro che starmene in camera a piangere buttando fazzoletti per tutta la stanza, a consolandomi con Toulouse. In fondo, aveva ragione. Dovevo svagarmi.
Girammo ormai il quinto negozio.
Avevamo già comprato un miliardo di cose avendo alle mani sette buste ciascuno in tutto quattordici. Stavo morendo.
Entrammo in un negozio di gioielli e lei si prese un braccialetto mentre io non volevo prendermi nulla.
"Andiamo nel negozio di tatuaggi?" Chiesi.
Volevo farmi un tatuaggio. Pieno di significato. Ne avevo bisogno.
"Va bene" disse sorridendo.
Ci incamminammo verso il negozio di tatuaggi che tanto adoravo e appena arrivó il mio turno mi sfilai la maglietta e mi sdraiai sul lettino a pancia in giù.
Appena finito mi sentivo più libera. Finalmente lo avevo fatto. Aspettai una settimana per farmelo.
Era una scritta '-You are born to be real, not perfect.'
L'avevo fatta un po' più sopra il sedere, alla fine della schiena.
Quella frase me la diceva sempre Justin e io avevo bisogno di marchiarla sul mio corpo oltre che nella mia mente.
Sorrisi e appena stavo per pagare il ragazzo che me lo aveva fatto non me lo permise.
"Non ti preoccupare, sei un'amica. E io non faccio pagare alle amiche!" Mi disse.
"Grazie, Joseph" e detto questo uscì da lì insieme alla mia amica.
"Domani vieni a scuola?" Mi chiese.
"Certo" risposi.
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Sì, ero andata a scuola e di Justin nessuna traccia.
Justin di qua, Justin di là, Justin, Justin, Justin! Sempre Justin!
Il pensiero di lui mi stava divorando e non sapevo che fare.
Lo avevo mandato a fanculo e non ne avevo il diritto, ero io quella che gli aveva detto di dimenticarmi.
Mi alzai dal mio letto e infilai dei jeans e una maglietta a maniche corte fosa fluo facendogli un nodo di lato e questo fece notare la mia pancia magra. Misi le converse e mi incamminai verso casa sua.
Aspettai dei minuti pensando..'Busso o non busso?'.
Bussai più volte ma nessuno aprì. La porta non era chiusa a chiave e così entrai. Andai a sua ricerca e appena entrai nella sua stanza mi paralizzai.
Stava dormendo beatamente con una bambina.
Pensavo fosse sua figlia e che non me lo aveva voluto dire.
Per sbaglio andai a sbattere contro la porta prima di uscire da lì e lui si sveglió. Mi vide e iniziai a correre via da quel posto.
Appena ero abbastanza lontana, il mio passo si fece sempre più lento fino a camminare normalmente. Avevo le lacrime agli occhi. Ero triste.
Mi girai e mi accorsi che mi guardava.
"You are born to be real, not perfect." Ripeté le parole che erano stampate sulla mia pelle scoperta in quel punto.
'Sei nata per essere vera, no perfetta' ecco quello che significava. Ero innamorata di quelle parole, specialmente dette da lui.
"Justin.." pronunciai il suo nome in cerca di una spiegazione.
"Quella era mia sorella Jazmine. Mia madre non sta più con mio padre, ricordi? Beh, quella è la mia sorellastra" mi spiegó.
"Oh.."
Cazzo, l'avevo fatta grossa.
'Che imbecille che sono! Grande Amber, l'hai fatta grossa!!' Pensai.
"Che eri venuta a dirmi?" Domandó.
"Niente di importante, lascia perdere.." dissi andandomene a casa dopo un'altra stronzata.
'Non ne combino mai una giusta.'
*Angolo autrice*
Scusate se è corto ma sono le 02:10 e io sto scattando dal sonno.❤
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Sei il mio passato, presente, futuro.||JB
FanfictionAmber Smith, una ragazza forte, allegra, solare e coraggiosa. I suoi capelli rossi rispecchiano sicurezza in lei ma il suo faccino da angioletto non è altro che rimpiazzato dal suo carattere forte e deciso. I suoi occhi nocciala portano brivido a ch...