“Non sarò bella, non sarò una di quelle ragazze che guardi e pensi 'Vorrei proprio conoscerla e dirle quanto è magnifica!', ma, se tu volessi, potresti comunque innamorarti di me, delle mie stranezze. Potresti amare i miei occhi dal colore indefinito e sempre un po’ tristi e disinteressarti del fatto che non ho due gambe chilometriche e magre. Potresti amare il mio sorriso, che, mi dicono, è davvero buffo.Potresti amare il modo in cui ti parlo, in cui mi tocco i capelli ogni dieci parole e non importerebbe se non ho delle labbra carnose. Potresti amare la mia malinconia, i miei occhi che si illuminano quando piove, i miei sguardi un po’ tristi. Potresti amare le mie parole, tutte le parole che ti dedicherei se solo potessi, le lettere che ti scriverei. E quelle resterebbero, al contrario della bellezza, quelle potresti rileggerle col tempo e maledirmi per essermene andata o imprecare perché sarai stato fragile. Forse entrambi, forse sarai felice che io mi sia tolta dalle scatole, forse sarò ancora io la persona che ti ritroverai fra le braccia la mattina. Potresti amare il fatto che io debba mettermi in punta di piedi per abbracciarti, che nelle tue felpe sparirei completamente, che sono così minuta e non faccio che combattere con cose più grandi di me.Potresti amare la mia determinazione, come lotterei fino all’ultimo per te, per noi. Potresti amare le canzoni che ti canterei e il mio averti in tutto ciò che faccio.Potresti amare i miei libri, le citazioni che ti scriverei su fogliettini sparsi un po’ ovunque e ti lascerei da qualche parte, così, per regalarti un sorriso.Potresti amare il modo in cui ti preparerei il caffè alla mattina, magari anche impicciando lo zucchero col sale qualche volta. Potresti amare le risate che ci faremmo, il mio chiederti di portarmi al mare d’inverno e il mio lamentarmi sempre di come il mio corpo non mi piaccia. O potresti odiarlo, arrabbiarti con me perché sminuisco tutto, perché non credo mai a nulla, e litigheremmo, litigheremmo sempre per questo e dopo ci baceremmo fino a farci mancare i respiri.Potresti amare il mio essere negata in cucina. Pensaci, non sarebbe divertente metterci a preparare il pranzo assieme e ridere delle cose stupide che farei? Potresti amare i miei capelli sempre arrabbiati e le mie labbra tutte smangiucchiate, le mie cuffiette sempre nelle orecchie e la mia testa sempre altrove. Ma se ci fossi tu no, se tu fossi qui con me, io ci sarei sempre, ti ascolterei sempre, ti accarezzerei i capelli e farei di tutto perché tu possa essere felice, anche non esserlo io stessa. Potresti amare il mio comportarmi da bambina, i cartoni Disney che vorrei guardare con te, i dolcetti che mangeremmo insieme. Potresti amare le giornate sdraiati sul divano a giocare ai videogiochi e il broncio che metterei perdendo, o, al contrario, il mio viso felice di quando vincerei.Potresti amare le fotografie che ti scatterei, il mio implorarti di andare ovunque perché vorrei un ricordo di te da qualsiasi parte, le foto che ci faremmo insieme e in cui io sarei sempre venuta male, un po’ innamorata, un po’ stupida. Potresti amare le mie incazzature, il mio essere lunatica e perennemente in guerra contro il mondo.Potresti amare l’autunno come lo amo io, le ore insieme sotto le coperte abbracciati mentre fuori piove, la cioccolata calda che ti chiederei sempre e che condivideremmo.Potresti amare tanto, ma davvero tanto di me, perché non sarò bella, ma sono quel tipo di persona che, quando ama, ama davvero. Mi innamorerei di ogni tuo difetto e detesterei ogni tuo pregio che mi faccia sentire inferiore, ti accarezzerei le guance tutti i giorni ripetendoti quanto tu sia importante per me. Scriverei poemi solo sul tuo sorriso che, forse, un giorno leggerai, magari quando saremo vecchi, magari quando ci saremo già persi, e penserai che, alla fin fine, ne valevo la pena.Forse non sarò bella, ma saprei amarti.” questa lettera che avevo scritto a lui, mi ricordó tutti i momenti che trascorsi con Justin e senza di lui mi sentii persa ma tutto era cambiato, compresa me.
Scesi le scale e andai a fare colazione anche se non ne avevo tanta voglia..era Natale ma io, senza di lui, non avevo niente da festeggiare. I miei sarebbero venuti fra poco per scartare i regali con i miei cuginetti più piccoli.
Salii in camera e mi feci una doccia, mi asciugai i capelli lasciando le punte con i boccoli, vestito rosso con una fascia intorno alla vita, bianca, era aderente e corto un po' più sopra delle caviglie. Misi dei tacchi rossi e mi truccai leggermente.
Riscesi sotto e vidi ancora il mio cagnolino dormire ma appena lo accarezzai, si sveglió.
"Ti ho disturbato?" Gli chiesi ricevendo una leccatina in faccia come segno di un 'No'.
Il campanello suonó e andai ad aprire. Lucy mi abbracciò e la presi in braccio. Arrivó anche Tom con Jack, che mi presero dalle gambe. Jack e Lucy erano fratelli, lui aveva 7 anni, lei 5. Tom invece, aveva 2 anni.
"Regaliiii" dissero Lucy e Jack mentre Tom pronunciò un 'Egaliii'.
"Calmi, calma" dissi facendo scendere Lucy e salutando con un bacio le altre due pesti. Hope era appena arrivata e presi l'occasione per salutare tutti; mia madre, mio madre, Hope, zia Milly la madre delle due pesti e zia Luna la madre di Tom.
"Amore, alla Tv parlano tutti di te" disse mia madre appoggiando la borsa sul divano.
"Mmh..davvero?"
"Si, tesoro. Ho anche visto il tuo ultimo scontro...ti manca?"
"Chi?"
"Lui"
"Ah, beh.." iniziai a rattristarmi e una lacrima rigó il mio viso.
"Non ti preoccupare, cara" mi tranquillizzò mio padre con un abbraccio che solo lui sapeva darmi.
"Apriamo i regali?" Proposi asciugandomi le lacrime.
"Siiiii" urlarono tutti.
Avevano già ricevuto i regali ma non i miei..
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Ero seduta per terra con sulle gambe il mio cagnolino mentre di fronte a me c'erano Lucy e Tom. Jack era ancora indaffarato alla play.
"Ohohoh, guarda che bei bimbi!" Disse una voce dietro di me.
Vidi una figura da Babbo Natale e avevo subito capito chi fosse; dalla voce e soprartutto dagli occhi. Lui, la persona che mi rende felice, che mi fa ridere anche quando piango.
Tolse dei regali dal sacco e li diede ai due monelli.
"Questo datelo a Jack quando finisce di giocare e ditegli che è da parte di Babbo Natale, va bene?" Chiese dandogli un pacco e loro annuirono.
"È il regalo più bello che potessi mai farmi!" Dissi abbracciandolo con le lacrime agli occhi.
"Auguri" mi disse dandomi un bacio in guancia.
"Anche a te!"
Lo portai sopra dove lui si tolse il costume da Babbo Natale visto che sotto l'indumento aveva i vestiti.
"Chi ti ha fatto venire, Ryan?" Gli chiesi.
"Lui.." disse indicando la finestra dove c'era la figura di Justin che entrava dentro mentre Ryan ci lasció soli.
Mi porse una scatolina e io la aprì. Dentro c'era un bellissimo braccialetto con un ciondolo della Torre Eiffel, come ricordo di quando abbiamo fatto l'amore per la prima volta. Eravamo a Parigi, sulla torre, di sera; lo ricordo come se fosse ieri.
Una lacrima mi rigó il viso.
Era impossibile come quel ragazzo riusciva a farmi piangere in ogni momento anche senza aver fatto nulla.
Mi mise il bracciale alla mano destra e poi si avvicinó pericolosamente a me.
"Me lo fai un regalo di Natale?" Mi chiese.
Non capì in quel momento cosa volesse dirmi fin quando non trovai le sue labbra sulle mie.
Era maledettamente piacevole ritornare sulle sue labbra dopo diversi anni; assaporare la sua bocca e giocare con la sua lingua.
Era pazzesco come ci stavamo baciando. C'era passione, amore, sentimento, sofferenza e dolore.
Mi sentii come se da un momento all'altro mi avrebbe mangiato vista la tanta velocità e aggressione sulle mie labbra e io non potei fare di meno sulle sue.
Mi era mancato. Gli ero mancata. Ci eravamo mancati.
Ma come aveva detto lui..è solo un regalo. Nient'altro. Non ritornerò con Justin. No.
"Auguri, piccola" mi disse mentre piangeva mentre la sua fronte era sulla mia e mi guardava con quei occhi che non avevano fine.
"Auguri, Justin" gli dissi.
Gli diedi un bacio a stampo sulla bocca e poi allontanai la mia mano dalla sua.
Mi faceva male non averlo accanto, non sentirlo mio, non avere le sue labbra sulle mie.
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Sei il mio passato, presente, futuro.||JB
FanfictionAmber Smith, una ragazza forte, allegra, solare e coraggiosa. I suoi capelli rossi rispecchiano sicurezza in lei ma il suo faccino da angioletto non è altro che rimpiazzato dal suo carattere forte e deciso. I suoi occhi nocciala portano brivido a ch...