Capitolo 19

737 28 58
                                    


Con garbo accompagnò la distesa di Lucia a terra, separando le loro labbra per fissarla intensamente negli occhi. Lei sapeva che quella sera avrebbero fatto l'amore proprio lì, su quei cuscini, su quel tappeto, e non aspettava altro.
Giuseppe, col respiro già mozzato per il turbinio di sfrenata passione, accarezzò la sua guancia dal color roseo dell'imbarazzo.

"Ti piace?"

Si riferiva al cioccolatino ma, implicitamente, lei sapeva che la sua risposta avrebbe portato gradimento sul loro primo e vero bacio.

"Decisamente il mio preferito!"

Rispose lei, scatenandogli una leggera risata che stuzzicò la sua voglia di rinnovare la conoscenza delle loro bocche in quella sera che le sarebbe rimasta dentro per tutta la vita.


Dalla playlist di Giuseppe si diffuse una nuova dolce melodia che riusciva ben a rappresentare quegli attimi di passione che stavano vivendo. Ogni cosa attorno a loro era sparita, lasciandoli soli nell'infinità di quella forte connessione, abbandonati come se non ci fosse più niente al mondo. I sentimenti che provavano l'un per l'altra risuonavano nell'immensità di quel luogo in cui non esisteva nessun altro al di fuori di loro due.

Accompagnato da quel sottofondo soave, Giuseppe era chinato sulle labbra di lei per riprendere la lenta ed impavida esplorazione che era affiancata dall'accarezzare docile ma contemporaneamente solleticante della sua mano lungo la gamba di Lucia.
Era un tocco tanto leggero che lasciava tutto all'immaginazione, stuzzicata da quella continua provocazione che giunse fin sotto il suo vestito ed alle natiche.
Poi le baciò il collo e scese verso il basso, seguendo lo scollo a v del suo rosso ed elegante capo d'abbigliamento il quale, per tutta la sera, aveva suscitato in lui pensieri voluttuosi. Non poteva nemmeno immaginare quanto quell'uomo desiderasse levarle tutto di dosso per finalmente poterla vedere nella sua completezza! Ma glielo dimostrava continuamente, in ogni suo gesto, come quando le sfiorò con la lingua la parte esposta del suo seno destro, anticipandole piccoli flash futuri.
Lei, ugualmente, non voleva nient'altro che le sue labbra su di sé che la esploravano dovunque, affamate e roventi.
E così si lasciò coccolare da tutte quelle attenzioni, con difficoltà a trattenere soffici respiri di puro godimento.
Sentiva di essere esattamente dove avrebbe voluto, con l'uomo di cui era invaghita e che le stava facendo provare forti e nuove emozioni nella continua scoperta dei piaceri di un vero e sincero amore.

Presto le spalline del vestito di lei scorsero lungo le sue braccia, accompagnate dalle dita confidenti ed esperte di Giuseppe, fino a scivolare fuori dalle sue mani e liberarla da quel tessuto che in quel momento era solo d'impiccio.
Lucia lo lasciò fare, colpita da come si prendeva cura di ogni dettaglio con una delicatezza che non aveva mai colto in nessuno dei suoi precedenti fidanzati. Con lui non si sentiva mai fuori posto, mai abbandonata a sé stessa o assente, lei era esattamente lì, con mente e corpo, accudita costantemente dall'uomo della sua vita.

In tutta calma, riempita da sguardi languidi e baci fiammeggianti d'amore, il vestito le venne sfilato via, lasciandola quasi completamente esposta ai suoi occhi.
Giuseppe godette subito di quella vista, passando una mano sulla sua pancia fino a coprire il seno già spoglio, mentre scendeva a suon di baci disegnando una linea retta che dal suo collo scese vertiginosamente fino all'ombelico. E proprio là, in quell'incavo di una passata unione materna, infilò la lingua, lasciandole pregustare quel che in seguito si aspettava avrebbe fatto in posti per lui ancora inesplorati. Lucia andò in escandescenza. Se quel che stava cercando di fare era fomentare le sue voglie, ci stava riuscendo alla grande!

Trascendente, ecco come lei avrebbe descritto quel che stava accadendo, esattamente come Kant definiva ciò che sorpassava qualsiasi esperienza. E mentre lei attendeva il sopraggiungere dell'evidenza già preannunciata pocanzi cercando imperterrita il suo corpo con le mani, lui la sorprese. Si fermó a guardarla beneficiando di quel panorama e dell'espressione libidica di lei che, ad occhi chiusi, era giá immersa nel piacere catartico della sua immaginazione.

Solo quando Lucia alzó gli occhi con le guance arrossate per capire il perché di quella pausa, Giuseppe si aprì in un sorriso affabile che marcó il suo viso di quelle sue caratteristiche e deliziose fossette. In fretta fece rincontrare le loro labbra calorose, stuzzicandola con un'ulteriore attesa ed un gioco di lingue, che avide si rincorsero bagnandosi di nuovo del sapore di lamponi e cioccolato fondente. E mentre le dita esperte di Giuseppe scivolarono sotto la schiena inarcata di Lucia, lei alzò il bacino per andare ad incontrare il rigonfiamento - ormai più che evidente - dei pantaloni di lui, stando a quel piacevole gioco di continue ed appetitose provocazioni. 

Gli si strusciava contro, impavida, per averne meglio il sentore e per fargli andare in panne il cervello laddove già i loro sguardi intrisi di passione compivano parte del lavoro. 
Quella sera intrappoló ogni sfumatura dell'iride castana di lui e per la prima volta notó che nascondeva un effluvio di color caramello, rappresentandone alla perfezione la sconfinata dolcezza. Non si era mai soffermata tanto a notare certe minuzie in un uomo, ma con lui era diverso. Profumava di dopobarba, una fragranza leggera ed accogliente, come quel corpo che aveva sognato di toccare per mesi.
Tutte quelle sensazioni, unite alle continue cure di lui, la portarono ad una frequenza cardiaca sempre più in aumento. Come poteva stare calma quando i loro corpi combaciavano alla perfezione percuotendola di continui brividi? Come poteva rimanere impassibile di fronte a cotanta magnificenza e sensibilità; di fronte ad un'innata ed appassionata cura dei dettagli?

Ma ancora molti abiti li separavano da un contatto diretto e, dalla fretta di poterlo scorgere nella sua nudità, inizió a sbottonargli la morbida e candida camicia. Esigeva e sentiva il bisogno di toccare finalmente quella pelle, di bearsi di quella vista divina. Ma Giuseppe, come se l'avesse capito e volesse evitarlo, la bació appena sotto la clavicola, scoprendo uno dei suoi punti più delicati. Quel toccar di labbra le mandò un forte impulso al cervello ed il suo corpo reagì subito incrinando la testa indietro ed aprendo la bocca nello sforzo di sopprimere un leggero gemito. Sembrava lui sapesse già cosa fare, dove muoversi, come se si conoscessero da sempre ma in questa preconoscenza restava comunque tutto apollineo e nuovo.
Si trovò a chiedersi se esistesse realmente quell'amore che univa due persone ancor prima che loro sapessero si esser fatte l'un per l'altra. Quella sera ebbe la risposta: decisamente un forte e grande "sì".

"La pazienza è amara, ma dolce è il suo frutto." - Conte/AzzolinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora