Q u a t t r o

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Il tè dentro la tazza fuma mentre cerco di raffreddarlo soffiandoci sopra.
Amo il tè e se qualcuno dovesse chiedermi cosa sceglierei se potessi bere sempre la stessa bevanda tutta la vita risponderei il tè, assolutamente.
Margo me ne prepara una tazza tutte le sere; molto caldo e con poco zucchero.
È un'abitudine che non ho intenzione di farmi passare anche perché tutte le sere Margo fa il tè per me e poi ci sediamo al piccolo tavolino in cucina e parliamo per ore fin quando una delle due non va a dormire.
Adesso siamo qua, sedute una di fronte all'altra, mentre mi racconta la sua giornata.
"...e comunque sono stufa!" Sospira rumorosamente "Tate non la smette mai. Continua anche se cerco di fargli capire che non dovrebbe avere questo comportamento, ma non solo per me. È per lui che lo faccio."
Tate, da quanto ho capito, è il figlio della figlia di Margo. Praticamente suo nipote.
Nelle sere precedenti mi ha raccontato che sua figlia è scappata subito dopo la nascita di Tate e lei ancora non sa spiegarsi il perché. Mi ha detto che aveva una vita libera, gli sembrava di essersi comportata bene nel suo ruolo di madre, ma a sedici anni Jolie, sua figlia, partorì e se ne andò.
Da quel giorno Margo si prese cura del figlio Tate. Da piccolo lo portava qui in casa famiglia, poi diventò più grande e cominciò a trascurarlo, ma non perché non le importava niente di lui, ma perché era obbligata. Doveva venire qua a badare ai bambini della casa per poter dar da mangiare a Tate.
"Forse non dovresti imprimergli tutta questa pressione e magari verrà lui da te, senza passare settimane fuori casa."
Bevo il mio tè lentamente cercando di non ustionarmi la lingua e il palato.
"Grazie tesoro mio. Deve essere noioso ascoltare una povera signora anziana lamentarsi."
Rise, io le sorrisi cercando di rassicurarla. Non mi dava per niente fastidio. Lei mi ha aiutato molto e questo è uno dei miei modi per ringraziarla.
"No Maggie, mi fa piacere."
"Tu cosa mi racconti?"
Cosa gli racconto? Non saprei. Potrei raccontargli di Ed e di Louis, ma sa già tutto. Tutto tranne il ragazzo riccio, Styles, e la punizione nelle cantine.
"Lo sai che puoi dirmi tutto?"
"Certo che lo so Margo, ma è una cosa un po'...lunga, diciamo."
Mi guarda per un po' e poi prende la mia mano fra le sue grandi e molto più calde delle mie che stranamente sono sempre fredde.
"È che sono successe tante cose." Margo annuisce come per incitarmi ad andare avanti.
"Louis mi nasconde qualcosa e anche Edward, poi c'è questo ragazzo che non so chi sia, ma devo scoprirlo, e la signorina Evans ha parlato di qualcosa riguardo a Edward e le can-"
mi fermo subito appena mi accorgo di quello che stavo per dire. Mi stavo sfogando senza nemmeno rendermi conto che non potevo parlare delle cantine con Margo. Cosa avrebbe detto? Sapeva della punizione della Evans?
"Che cosa stavi dicendo?" Mi chiese curiosa, sembra non aver capito. Posso inventare qualcos'altro, ma non posso mentirgli.
"La signorina Evans ha p-parlato di una punizione e io sono rimasta sorpresa."
Lasciò le mie mani e sospirò pesantemente. Sembra in ansia.
"Che punizione Rose?"
"I-io non so se poss-"
"Che punizione?"
Vengo interrotta dalla sua voce che nel mentre si è fatta più tesa. Il suo sguardo è freddo e duro, come non lo avevo mai visto.
Un po' mi spaventa, ma è Margo e l'ultima persona che dovrei temere a questo mondo è proprio lei.
"La Evans come punizione rinchiude i bambini nelle cantine, ma i-io non ci sono mai-"
"Rose vai a letto."
Mi rivolge l'ultima volta la parola e si gira, sembra stia pulendo le tazze che poco prima contenevano il tè.
Cosa le succede? Questo vuol dire che ne era al corrente?
Senza farmelo ripetere salgo veloce le scale.
Sono confusa, perché Margo avrebbe dovuto comportarsi così poco prima?
Apro la porta della mia camera e con il fiatone, per la corsa sulle scale, mi appoggio a quest'ultima dopo averla chiusa.
"Roose!" Urla una voce stridula.
Sussulto per lo spavento, non dovrebbe esserci nessuno in camera mia.
Vedo Louis a gambe incrociate sul letto di fronte ad Edward che è leggermente più composto.
Solo dopo mi accorgo che Louis tiene in mano il mio album da disegno.
"Posa subito il mio album dove lo hai preso."
Non ha il diritto di vedere i miei disegni se non gli do io il permesso.
I miei disegni sono una cosa che non faccio vedere a molta gente, la maggior parte delle volte neanche a Margo.
"Okay, okay scusami Rosie."
Sospiro frustata. Non ho voglia di litigare dopo quello che è successo con Maggie.
Si alza e posa l'album sopra la mia vecchia scrivania.
Si avvicina a me e mi abbraccia.
"Ciao Lou, ciao Ed."
Mi fa un cenno con la mano e poi ritorna a guardare il piumone del mio letto timido.
Mi avvicino al letto e abbraccio pure Edward e ancora una volta noto che è molto più alto di me.
"Abbiamo scoperto una cosa piccola Occhi Blu!"
Urlò Louis contento.
"Ve bene, ma non urlare."
"M-ma l'ho-o s-scoperta io." Ed mi rivolge un grande sorriso, poi guarda Louis e comincia a ridere.
Sto cominciando ad avere paura, se si parla di loro non posso fidarmi.
"Mi fate tanta paura, sapete?"
"Niente di cui preoccuparsi Occhi Blu, fidati di noi."
"È proprio questo che mi riesce difficile."
"L-lo di-dico io?"
"Vai Ed!" Lo incita Louis con un sorriso sulle labbra.
Edward si sdraia vicino a me mentre continua a guardarmi.
"A-abbiamo sco-scoperto il tuo se-secondo nome!"
Un sollievo per il mio cuore, mi aspettavo molto di peggio da questi due.
"Solo questo? Meno male!"
Mi metto a ridere mentre mi diverto a guardare le loro facce deluse.
"Zitta Violet!" Ironizza Louis.
"Se mi dici le cose chiamandomi così non ti rispondo."
"Vedi c-che ti d-dà fastidio?"
Ed mi indica ridendo. Gli faccio una linguaccia e mi unisco alla mia risata.
Louis ride con noi. Sono davvero felice.
Finalmente ho qualcuno con cui passare le mie giornate, qualcuno che può, anche poco, capirmi.
Se chiedessi a Lou del ragazzo riccio?
Sono troppo curiosa, lo so, ma ho bisogno di sapere.
"Cos'è quella faccia seria Rosie?" Mi chiede Lou ancora in mezzo alle risate.
"I-io stavo pensando al ragazzo riccio dell'altro giorno."
"Se l'unica cosa che vuoi sono delle spiegazioni puoi anche smetterla di assillarmi con questa storia."
Rimango senza parole per la reazione di Louis. Non mi sembra di essere stata esagerata a chiedere spiegazioni.
"Non volevo farti arrabbiare, volevo solo capire."
Si alzò dal letto avvicinandosi alla porta senza rivolgermi lo sguardo.
"Non sono affari tuoi Rose!"
Arrabbiato apre la porta e, forse con troppa violenza, sbatte la porta andandosene.
Rimango in silenzio mentre Ed si sistema meglio sul letto per avvicinarsi a me.
"N-non pren-prendertela, Louis è f-fatto co-così."
Mi prende le mani e comincia a tracciare piccoli cerchi con il pollice sul dorso della mano come per calmarmi.
"Io voglio solo capirci qualcosa Ed."
Sospira e dopo essersi strofinato un occhio mi guarda.
"Quel r-ragazzo si chi-chiama Har-Harry e l'unica c-cosa che po-posso d-dirti è c-che non
sc-scorre b-buon sangue t-tra i due." Si ferma un attimo come se si fosse pentito di avermi dato spiegazioni. "N-non di-dire a L-Louis che t-ti ho de-detto questo."
Scuoto la testa rassicurandolo. È già stato gentile dicendomi queste cose.
"Grazie Edward." Le sue mani stringono le mie leggermente più forte senza farmi male e gli rivolgo un sorriso che lui ricambia.
"Ho bisogno di certezze perché la mia vita è già fin troppo confusa."
Una lacrima scivola veloce sulla mia guancia, ma poco dopo Edward la raccoglie.
"R-Rosie tu c-ce la far-farai. I-io cre-credo in te."
"Ed sei uno dei pochi amici che ho, non andartene via."
Lo abbraccio senza pensarci molto. Ci tengo veramente a lui e non voglio che mi abbandoni come le persone che erano presenti prima nella mia vita.
Solo dopo ricambia l'abbraccio posando la testa sulla mia spalla.
"Ti voglio bene Ed."
"Ti voglio bene anche io, Rosie."
Subito mi stacco leggermente dal l'abbraccio per guardarlo meglio. Lui sembra confuso e mi guarda male.
"Cosa c'è? C-cosa ho f-fatto?"
"Non hai balbettato Ed! Dio che bello, non hai balbettato!"
Urlo forse un po' troppo forte presa dalla sorpresa.
Subito un sorriso si apre sul suo volto e ricompone l'abbraccio di poco prima.
Se riesce a parlare con me senza balbettare vuol dire che si fida di me e ne sono molto felice visto che io mi fido molto di Edward.

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"Grammatica, arte, filosofia e storia."
Questo è il mio triste orario delle lezioni per oggi. Diciamo che farei prima a fingermi malata e stare a casa con Margo e il suo tè, sempre se vorrà parlarmi di nuovo.
Da ieri pomeriggio non mi rivolge parola e con mia sorpresa ieri sera il mio tè, e nemmeno il suo, erano sul tavolo e ovviamente ci sono rimasta male.
"Cosa si fa in Filosofia?"
Chiedo a Ed curiosa. Probabilmente me lo ha già spiegato ieri, ma non ricordo di averglielo chiesto o molto semplicemente non ricordo la risposta.
"L-lo sco-scoprirai molto p-presto, Rosie." Mi lascia un bacio sulla guancia e in fretta chiude il suo armadietto.
"Devo a-andare, i-il prof mi a-aspetta per d-discutere u-un compito."
Mi saluta con un gesto della mano e lo guardo allontanarsi per il corridoio.
Sta mattina non abbiamo trovato Louis in casa, ma dopo siamo arrivati alla conclusione che probabilmente era già arrivato a scuola.
Devo averlo fatto arrabbiare davvero, ma non comprendo il motivo per cui è così tanto arrabbiato con me. Non mi sembra di essere stata esagerata.
Chiudo veloce l'armadietto e mi dirigo verso l'aula per la mia prima lezione di oggi.
Passando vicino alla segreteria noto che il ragazzo riccio, che ho scoperto chiamarsi Harry, sta aspettando su una scomoda sedia blu.
Harry è un nome così bello, gli si addice.
Non capisco come mai è ancora qua anche se in segreteria c'è già stato.
Non voglio impicciarmi negli affari altri, sono semplicemente curiosa.
Indossa una semplice maglia nera a maniche corte e i soliti jeans stretti neri che gli donano particolarmente.
I capelli sono abbastanza scompigliati e gli cadono morbidi quasi ad arrivare alle spalle. Prima di girarsi del tutto mettendosi di fronte a me le labbra si piegano in una linea che somiglia ad un sorriso sghembo.
"Allora non hai imparato che non si fissa la gente? È maleducazione, sai?"
Non mi sono accorta di star fissando proprio lui.
Il mio viso si colora di una tonalità di rosso più scura mentre sprofondo nel l'imbarazzo più totale.
"I-io.."
Guardo in basso cercando di diminuire la vergogna senza però riuscirci, ovviamente.
"Mi saluti il tuo amico Louis?"
Nella sua voce roca c'è un tono di amarezza e forse anche malinconia.
"Perché non lo saluti tu?"
Rispondo trovando un po' di coraggio.
Se Louis non vuole parlarmi allora scoprirò io cosa succede.
Sul suo viso compare un ghigno furbo.
"Non prendermi in giro. Ti avrà già raccontato tutto."
Scuote la testa giocando con i vari anelli che ha nelle mani.
"Invece ti sbagli."
Mi guarda, il suo volto è di nuovo serio. Non riesco a scorgere nessuna emozione nei suoi occhi, sono freddi e non fanno trasparire niente.
Ma cosa pretendo? Non posso solo con uno sguardo distruggere i muri delle persone per riuscire a scoprire da cosa si proteggono.
"Come ti chiami?"
Mi chiede all'improvviso. Perché mi chiedeva il nome?
Forse dovevo dare ascolto a Louis e non parlare con questo ragazzo.
"Rose." Dico piano. La mia voce esce quasi come un sussurro e spero che lui non abbia sentito.
"Ah, Rose." Il suo volto si illumina come se qualcosa di lontano gli fosse tornato in mente.
Lo guardo ancora un po' e continuiamo a guardarci reciprocamente.
"Rose!" Subito una voce acuta mi raggiunge e si ferma davanti a me distogliendo la mia attenzione da Harry.
"Scusa, veramente. Io non volevo offenderti solo che è una storia complicata. Non voglio che tu parli con quel ragazzo perché ormai non è più nessuno per me."
La voce di Louis pare tremolante mentre mi stringe in un abbraccio.
"Anche per me è molto bello rivederti, Louis."
Harry parla molto lentamente mentre Louis si irrigidisce al suono della sua voce.
Si guardano per un attimo e poi Lou mi prende la mano facendomi leggermente male.
"Andiamo Rose." La sua voce è dura e non trasmette niente se non rancore.
Guardo per un'ultima volta il ragazzo riccio e con un sorriso accennato mi saluta con un segno della mano.

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Salve a tutti,
Ci tenevo a ringraziare laeveart per la splendida copertina e vorrei dedicargli questo capitolo.
Grazie per i voti e le visualizzazioni :)
Al prossimo capitolo.
Baci,
Giuds_

Unbroken h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora