Harry
Faccio quasi fatica a sentire le flebili parole di Rose.
Non credo che sia possibile una cosa del genere.
Non può ricordarsi di me o di nessun altra persona che ha conosciuto prima dell'incidente.
Lo so perché in quella terribile settimana sono stato dal dottore che l'aveva presa in cura almeno quattro volte. Non volevo crederci, non volevo accettare il fatto che la mia Rose avesse perso la memoria. Mi ha dimenticato e mi sento quasi inutile sapendo che non posso fare niente per lei sopratutto in quei momenti in cui cerca di scoprire più cose possibili su se stessa.In realtà potrei aiutarla, ma insieme a Louis abbiamo deciso di non dire niente e di presentarci come persone nuove ai suoi occhi.
In passato ha sofferto molto a causa di suo padre e ovviamente non volevo che questa cosa ricominciasse e in quel momento, in quella piccola camera bianca dell'ospedale mi sembrava la scelta più sensata.
Forse ho agito d'impulso senza ragionare troppo sulle conseguenze e in certi momenti mi pento molto. Me ne pento quando mi accorgo delle visibili occhiaie segno di insonnia.
Non dorme e a volte piange, ma credo che sia una cosa del tutto normale anche se è orribile vederla stare così male.Non posso svelarle tutto proprio adesso.
Continuo a stringerla tra le mie braccia senza sapere cosa dirle.
La sento piangere, ma cerca di asciugarsi subito le poche lacrime che le rigano le guance."Non piangere Rose, ti prego."
Piano si allontana dalla mia presa.
"Scusa Harry. Mi sono sicuramente sbagliata. Devo averti confuso con qualcun altro."Non lascio il suo polso per non farla allontanare troppo da me.
Anche se cerca di trattenersi vedo i suoi occhi grigi pieni di lacrime.Ritorna a sedersi sulla fredda panchina senza guardarmi con le braccia conserte e la testa bassa.
La seguo e mi siedo al suo fianco.Non mi guarda. Tiene la testa bassa nella fioca luce dei pochi lampioni presenti nel parco.
Tiene il capo chino come se non volesse ricevere compassione da nessuno.Ricordo bene che lo odiava. Non voleva ricevere compassione da nessuno.
Odiava essere compatita sia dalle persone che le stavano più a cuore sia da semplici sconosciuti.Avrebbe sofferto mille mali pur di rivelare il suo dolore a qualcuno.
Riusciva a tenersi tutto dentro, ma sapevo anche io che non poteva continuare così.Non voleva apparire come una persona bisognosa di attenzione a tal punto da fare la vittima per riceverne.
Pensava di riuscire a cavarsela da sola, ma non poteva.
Non poteva sopportare tutto da sola in silenzio.Mi arrabbiavo molto con lei per queste cose. Di solito mi accorgevo quando mentiva o quando qualcosa non andava e tutte le volte che le chiedevo spiegazioni negava senza darmi ragione nemmeno una volta.
Cominciava ad urlare dicendo che non c'era motivo per cui preoccuparsi, ma io l'amavo (e l'amo) e ogni stavo in pensiero per lei così le urlavo di rimando che non poteva continuare così.
Io e Rose litigavamo molto spesso anche per cose molto futili e insignificanti.
Litigavamo sempre, ma alla fine eravamo noi due insieme, come ogni volta.Mi manca tanto Rose e mi manca tanto quello che avevamo, terribilmente tanto.
"Non darti la colpa di tutto questo."
Dico piano come se dovesse sentirlo solo lei anche se siamo in un parco completamente vuoto all'una di notte."Come fai a sapere che mi sto dando la colpa di quello che mi è successo?"
Alza il capo di poco, ma continua a rivolgere lo sguardo da un'altra parte.
La sua voce si fa spazio tra i singhiozzi silenziosi che emette piangendo.
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Unbroken h.s.
Romance"Non potresti capire Rose." "Se tu provassi almeno a spiegarmi quello che mi stai nascondendo. Ti conosco da ormai troppo tempo, Harry, e so perfettamente che mi stai nascondendo qualcosa." "Non voglio allontanarti da me." "Mi stai allontanando non...