U n d i c i

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"Rose!"
Qualcuno scuote il mio braccio con insistenza. Solo dopo riconosco la forte voce di Tan e mi chiama ripetutamente.

Apro gli occhi piano e la sua figura mi appare davanti, sul volto il suo grande sorriso furbo è la prima cosa che noto.

"Comodo il banco?"
Mi chiede mentre con fatica mi stropiccio gli occhi ancora assonnata.

Ed ieri, verso sera, si è sentito male e la febbre continuava a salire.
Mi sono presa cura di lui tutta la sera anche se mi ripeteva che non dovevo preoccuparmi per lui e che sarebbe stato bene.
Ma come potevo non preoccuparmi se la temperatura oscillava da trentotto a trentanove.

Abbiamo passato la sera tra i lamenti di Ed, la musica a tutto volume e le caramelle di Emily.
Quando però ci ha scoperti rubare una piccola quantità delle sue amate caramelle ha cominciato a farci il broncio e varie pernacchie mentre noi ridevamo spietatamente per le sue facce buffe. In fine, dopo tanto, Emily ha incominciato a ridere con noi e abbiamo parlato e scherzato per tutto il tempo finché Emily non si è addormentata sul mio letto senza lasciare
troppo spazio a noi.

"Dipende." Mi stirai poco allungando le braccia verso l'alto "È comodo quando un malaticcio e una bambina mangia caramelle ti invadono il letto senza lasciarti dormire."

"Non cercherò di capire cosa hai appena detto e sorvolerò sulla questione."
Mi sorrise e io risi leggermente.

Solo adesso noto un paio di rose affiancate da un bigliettino color rosa sul banco di Tan.
Non so se è fidanzata o se esce con qualcuno, ma a giudicare dalle rose sul banco credo proprio di sì.

"E quelle?"
Chiedo facendo cenno alle rose e subito le gote di Tan diventano leggermente rosse accompagnate da un grande sorriso.

"Questa mattina, prima di entrare in classe, ho trovato queste rose con questo biglietto sotto il mio armadietto."

Presi le rose e guardai il pezzo di carta tra le mie mani. Il biglietto è rosa chiaro e sopra, con una calligrafia ordinata, c'è il nome di Tan contornato da vari cuoricini. Una cosa troppo sdolcinata per i miei gusti.

"Praticamente Matthew mi ha invitato all'homecoming che si terrà la prossima settimana e sono troppo emozionata!"
Tania non smette di sorridere ed è davvero felice però io non ho la più pallida idea di cosa sia un 'homecoming'.

"Scusa Tan, ma cos'è l'homecoming?"
Tan si ferma dall'esultare per il suo invito e rimane sorpresa dalla mia domanda.

"Non sai cos'è l'homecoming?"
Scuoto la testa un po' imbarazzata, probabilmente ogni studente sa cos'è questo evento. Ogni studente tranne me.
Naturalmente non ne ho mai sentito parlare.

"Beh, è un ballo organizzato dalla scuola dove, di solito, i ragazzi invitano le ragazze. Ci sarà praticamente tutta la scuola."

Non mi alletta l'idea di andare l'homecoming e comunque non credo che qualcuno mi inviterà. Non conosco nessuno e a mala pena ho parlato con due persone qua dentro: Tania e Tiago.
Sarebbe molto triste andarci da sola e poi non adoro particolarmente i posti affollati, dove c'è troppa gente.

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Saluto Tan e mi dirigo verso il cancello che delimita il cortile della scuola.

Tantissime persone frequentano questa scuola e all'uscita, verso l'una, è sempre pieno di gente.
Sono molto stanca e ovviamente preferirei evitare di tornare a casa a piedi, ma non ho altra scelta e comincio a dirigermi verso casa a passi lenti.

Sto per uscire dal cortile pieno di gente quando un'auto nera si ferma proprio davanti a me.
Noto che al posto del guidatore c'è Harry che mi guarda attraverso degli occhiali da sole neri. Non capisco perché porta gli occhiali dato che il cielo è ricoperto di nuvole grigie, ma non mi soffermo su questo particolare.

Unbroken h.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora