Capitolo 4

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Mi staccai velocemente e le presi il telefono come una bambina e corsi verso la giostra che lei aveva indicato prima.

"TORNA QUI" disse lei correndomi dietro.

"PRENDIMI" corsi e saltai proprio sulle corde e mi arrampicai veloce verso la seconda sedia sul palo.

"SEI UNA BRAVA A DISTRARRE LE PERSONE" mi disse iniziando ad arrampicarsi.

Misi il suo telefono nella tasca chiusa alla mia destra mentre il mio era a sinistra, andai verso la punta per farla arrivare da me come se non avessi più via di scampo.

"Ti ho presa" sobbalzai leggermente quando la sentii esattamente dietro di me. Oscillai leggermente e lei mi abbracciò da dietro per non farmi cadere. "Tu sei fuori di testa" aggiunse.

"Però guarda dove siamo" le feci notare l'altezza e un lago che si intravedeva in lontananza subito dopo il fiume.

"È bellissimo..." disse lei stringendomi forte.

Persi la testa ma mi svegliai quando lei mi toccava le tasche dei pantaloni.

"Ferma o cadiamo" oscillai per farle capire che il gioco si sarebbe fatto leggermente più pericoloso dimenticandomi della destra e della sinistra.

"Va bene sto ferma...andiamo al laghetto?" mi disse con un tono dolce.

"Va bene, ma se vuoi il tuo telefono devi evitare di ridere" dissi convinta.

"che vuo-" la interruppi iniziando a scendere in modo buffo e lei si dovette trattenere.

"Buttati!" le incitai ma lei scese tranquillamente fino al penultimo spazio.

"Anche da qui va bene?" mi disse divertita ma allo stesso tempo impaurita.

Il mio cuore penso che ci avrebbe lasciati da un momento all'altro e annuì leggermente prendendola al volo come se fosse una principessa...

...o almeno la mia principessa.

I nostri sguardi erano una cosa di inspiegabile quando mi decisi a dirle.

"Vuoi il tuo telefono?" e la guardai imbarazzata.

Lei annuì leggermente e le dessi il primo telefono che mi capitò, lei scese da me e se lo mise nella tasca posteriore dei jeans mentre ci avviammo verso il laghetto.

"In questa stagione sarà congelato ma penso che forse avremmo la possibilità di vederlo meglio" dissi io cercando di non arrossire troppo.

Lei non disse nulla anzi mi fece perdere la testa stringendomi il fianco.

Non avevo notato che eravamo arrivate ai piedi del lago e che lei mi avesse rubato il telefono ma ovviamente non era ghiacciato e lei mi ci spinse dentro ridendo di gusto.

Era bellissima.

Ma io ero fradicia che la guardavo un po' con aria di sfida ma pur sempre imbarazzata.

"Dai Sonnie non dirmi che te la sei presa...tranquilla ho io il tuo telefono." Mi disse continuando a ridere. "Esci...lasciati offrire un bagno" mi disse.

"Un altro nel lago?" obiettai io mentre lei smise di ridere diventando seria.

"A casa dei miei nonni...ho un bagno in camera non noteranno la tua presenza, basta che ti fai un bagno caldo...stai tremando" disse lei preoccupata. "Non dovevo esagerare scusami" Non so da dove ma a quelle parole mi spuntò un sorriso.

"E va bene...anche se Gioia si farà due domande appena mi vedrà" dissi facendola sorridere e uscì dal lago. Avrei potuto buttarla dentro ma non mi sembrava il caso.

Arrivammo a casa dei suoi nonni, avevo la sua giacca sulle spalle e appena arrivammo mi fece correre in camera sua mentre lei andò in cucina a prendere un sacchetto.

Mi guardai intorno e sentivo il suo profumo ovunque quasi da farmi perdere la testa e lei entrò un po' dubbiosa di vedermi.

"Che ci fai ancora qui! Entra in doccia!" mi disse leggermente preoccupata.

"Ma non so come funziona" obbiettai.

Mi portò dentro e mi spiegò leggermente quello che dovevo fare anche se una parte di me avrebbe voluto che me lo spiegasse mentre mi lavavo.
Prese una benda e mi disse di spogliarmi e mettere i vestiti nella borsa.

"Ci conosciamo da poco meno di due giorni e mi hai già avuta in una stanza nuda" dissi facendo ridere entrambe.

Le dissi dove si trovava la porta e mi lavai velocemente e uscì dal bagno con il suo accappatoio. Mi guardò un attimo e mi porse i vestiti che mi aveva preparato. Avevano il suo profumo e per mia fortuna avevamo la stessa taglia di reggiseno. Lei uscì dalla stanza e mi vestì quasi rapidamente. Lei tornò da me con un toast e una tisana calda.

"Mi sento leggermente viziata" dissi io sorridendo.

"È il minimo che possa fare, attenta sono bollenti" li mise sul comodino mentre mi guardava. "Sonnie hai messo la felpa al contrario" si trattenne dalle risate.

Non aveva il cappuccio e non avevo idea di come metterla e lei mi aiutò a girarla.

"Davvero gra-" questa volta fu lei a interrompermi.

"Ti laverò io i vestiti anche se sta sera torno a casa...devo prepararmi per la scuola...se vuoi te li riporto domani o non so quando" la guardai con uno sguardo indescrivibile.

"Ma non dovevi davvero" la guardai.

"Non penso che Gioia appena ti avrebbe vista con un sacchetto umido in mano ti avrebbe risparmiata da farti domande, e poi è già tutto a lavare, le scarpe sono messe piuttosto male ti do un paio delle mie." io continuai a guardarla mentre lei mi diceva questo come se fosse veramente una luce divina. "Terra chiama Sonnie" mi disse toccandomi il viso.

"Se in classe mi chiami così  poi iniziano tutti" lei mi fece un sorriso facendomi sedere sul suo letto. Era morbidissimo, quasi quasi mi sarei addormentata anche solo guardandola. "Davvero grazie di tutto Anna" dissi arrossendo.

"Mangia un po' ora, è mezzogiorno quasi."  Presi il toast e mangiai cercando di non farle notare il mio rossore, e bevvi la tisana calda. Senza proteste. Non volevo che si preoccupasse troppo per me.

Le arrivò una chiamata e si allontanò leggermente. E tornò un po' giù di morale.


Ciao a tutti,
Ecco a voi un nuovo capitolo.
Cosa è successo ad Anna? Sonia si preoccuperà abbastanza per la sua "amica"?
Lo scopriremo nel prossimo capitolo ;)

-Vuvu

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