Capitolo 15

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Anna's Pov

Sonia aveva chiesto a Gioia di andare a prendere alcune delle sue cose e metterle in uno zaino.
Prese tutto quanto, diedi i miei contatti a Gioia e sia io che Sonia distruggemmo i nostri telefoni rendendoci irraggiungibili.
Gioia aveva il padre che lavorava in aereo e provò a vedere se avessimo chip o altro e lei che era praticamente una Hacker nata riuscì a disattivare tutto.
Non sapevo di avere un chip ma ora so che non è più attivo.
Mise 70 password per renderli irraggiungibili e ci prestò la moto di suo fratello.
Sonia aveva il patentino e scappammo.
Andammo verso l'autostrada per cambiare stato.
Dopo aver fatto anche benzina io mi ressi a lei e partimmo in quarta.
Arrivammo in Virginia e andammo un albergo per quella notte.
Era tutto molto strano.
Prima di andare Gioia ci aveva dato del cibo che sarebbe durato fino a domani.
Non riuscivamo a fare l'amore.
Solo a parlare.
Forse qualche bacio.
Era tutto troppo strano.
Ma non potevamo fare più nulla.
Dal benzinaio c'era anche un autogrill e lì convinsi Sonia a prendere un telefono anche solo per fare delle ricerche. Senza Sim giustamente.
Creò un suo account su Google sotto il nome di Sirena Mola.
Iniziò a cercare un lavoro lì vicino e trovò subito posto in un bar. Il primo giorno le diedero abbastanza per prendere la nostra camera un'altra notte.
Mi creai un'altra identità e fortunatamente in quell'albergo avevano bisogno di personale. Non mi pagavano molto ma io e Sonia ci eravamo divise i lavori. Lei pensava alle notti e io al cibo. Facevo sempre un minimo di spesa e cercavo di prendere lo stretto necessario.
Sonia creò il suo conto bancario e dopo pochi mesi riuscimmo ad acquistare un appartamentino.
Non era un granché ma per noi andava bene.
Dopo pochi giorni dall'acquisto dell'appartamento andammo a cambiare look e fare una nuova carta di identità ad entrambe.
Sonia essendo maggiorenne mi ha fatto da tutore per quei due mesi che mancavano al mio compleanno.

Per il mio diciottesimo lei mi cambiò identità in Anita Gray. Mi piaceva come nome. Dopotutto io avevo scelto il suo e non mi dispiaceva.
Per quel giorno chiedemmo dei giorni liberi di ferie.
Li avevamo arretrati dato che lavoravamo come pazze tornando alla nostra intimità. Quel giorno andammo in giro per tutta la città. Sì eravamo ancora in moto ma in quel momento non potevamo ancora permetterci altro.
La sera lei mi si avvicinò.

"Anna"

"Dimmi"

"Devo dirti una cosa...so che non dovrei ma è da tanto che volevo farlo"

"Non dirmi che hai altre"

"NONO TU SEI L'UNICA"

"Si?🥺😏"

"Si amore...non ti chiedo di sposarmi ancora perché non siamo ancora pronte e poi perché Gioia mi ucciderebbe."

"Già" ridemmo entrambe e lei si avvicinò a me.

"Quella sera quando ce ne andammo 5 mesi fa mi sembrava tutto così frettoloso e non so come mai ma dovevo dirti il motivo"

"Amore ma lo s-"mi interruppe.

"Il vero motivo è perché avevo paura di rivedere mia madre, dopo aver scoperto tutto questo non volevo ne avessimo conseguenze...e poi mi basti solo tu. Come  vedi le ricerche sono cessate qualche giorno fa -ci cercavano perché non venivamo a scuola, avevamo abbandonato gli studi anche se non avevo mai voluto farlo- e volevo darti il tuo regalo di compleanno." Tirò fuori un computer.

"Amore come hai-" mi interruppe di nuovo.

"Nell'ultimo periodo ho fatto gli straordinari solo per te, per potertelo dare. Volevo che tu continuassi gli studi. Te lo meriti. Per ora la macchina non ci serve, vorrei che tu sia pronta a tutto e che prenda il diploma. Almeno tu ce la devi fare. Ho contattato Gioia, mi ha detto che Federico può farti recuperare tutto l'anno e insomma...avere il diploma entro fine agosto. So che per te è importante. Federico ti chiamerà tutti i giorni, tu dopo il lavoro dovrai seguire le sue lezioni. Hai tutto sul computer. Ho pensato a tutto. Voglio che tu sia felice."  a quelle parole piansi.

Lei mi venne ad abbracciare.

"Buon compleanno diciottenne" io arrossì mentre le mie lacrime scendevano.
Ero così felice di avere una ragazza così nella mia vita. Non mi importava di CMM. Non mi importava di tutto quello che avevamo passato. Avevamo una cabina armadio. Era piena di vestiti nostri. Avevamo più o meno gli stessi gusti. Quindi ce li invertivamo spesso.
"Ah si Gioia mi ha anche spedito un pacco al lavoro...ha fatto tanto per poterli prendere ma ha detto che per me farebbe di tutto."

"Che intendi?"

"Anna Sims...Grazie di vivere con me, di amarmi e di sopportarmi ogni giorno questo è per te" mi mise un anello al dito e notai che ne aveva uno uguale anche lei.


-Vuvu

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