CMM

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Celina e Miriam erano evase due giorni prima delle nozze e stavano cercando di ritrovare le figlie.

Mentre Malcom è riuscito ad uscire trovando un collaboratore infiltrato.

Dovevano porre fine a tutta questa storia.

Nessuno poteva far si che due ragazzine che si amassero potessero stare insieme per loro.

L'omofobia è la più grande stronzata del mondo.
E in questo caso è a livelli estremi.

Malcom: E ora che facciamo Miriam? eh Le lasciamo sposare o facciamo come ha detto Celina?

Celina aveva proposto di andare con una squadra d'assalto in Virginia.

Miriam: Sono le nostre figlie comunque siete sicuri?

CM: Sì

Il giorno delle nozze

Celina's Pov

Eravamo arrivati a destinazione come il nostro contatto ci aveva detto e ci accostammo.
Miriam ci convinse ad aspettare almeno il bacio.
Aveva ragione, erano comunque le nostre figlie e vederle felici un ultima volta non mi sembrava una cattiva idea. Malcom era d'accordo e nulla avrebbe dovuto toglierci l'attenzione dal nostro piano.

Arrivò questo dannatissimo bacio e giustamente noi tre ci presentammo alla fine del tappeto rosso e le nostre figlie si girarono a guardarci.

"Bene, Bene, Bene" esclamai insieme a Malcom e Miriam.

"Congratulazioni....i nostri inviti?" disse Malcom.

Erano sconvolte.

Miriam's Pov

In sottofondo c'erano due bambini che piangevano e ipotizzammo fossero i figli di Golia e Francesco...non sapevamo i loro nomi ma comunque per quei bambini la vita era salva.

Anche se un po' mi dispiaceva.

Era pur sempre la mia bambina.

Ci circondarono le guardie armate.

Malcom's Pov

"Lunga vita alle spose...ah no...BREVE VITA ALLE SPOSE, GRAZIE MAMMA PER AVERCI AVVISATI"

Loro guardarono la nonna e capirono che lei era sempre stata la nostra spia fin dall'inizio.

"PAPÁ TI PREGO" mi disse Anna.

"TU NON SEI MIA FIGLIA SEI UN ESCREMENTO" le risposi.

"MAMMA" continuò Anna.

"SCUSA AMORE MA QUEL CHE VA FATTO VA FATTO. HAI DISUBBIDITO." rispose Miriam.

"MAMI" urlò Sonia.

"TESORO NON DOVEVI FRUGARE NEL MIO UFFICIO E ORA FARAI LA FINE
DI TUO PADRE" esitò Celina.

"FUOCO" urlammo in coro.

Gioia's Pov

Proteggemmo i gemelli per non fargli guardare quella spiacevole cosa. Sentimmo gli spari e dopo poco ritrovammo Sonia e Anna a terra, con più di 30 pallottole l'una conficcate nel petto e nella testa.

Non si muovevano più ma avevano comunque le mani incrociate tra loro.

Mi misi a piangere e i tre genitori pazzi più la nonna fuori di testa si allontanarono. Arrivò la polizia e l'ambulanza. In tribunale interrogarono anche Luna.

(cap. 17)

Sonia e Anna avevano una telecamera sul giardino e dei loro genitori e nonni non vi era nessuna traccia.

Con i loro risparmi invitammo tutti i nostri amici di quinta al funerale.
Con il resto dei soldi pagammo le spese ai bambini, erano rimasti a noi perché forse avevano pensato fossero miei e di Federico.

Ludovico e Sara crescevano e io e Federico, dopo esserci sposati decidemmo di creare una tradizione.

Ogni anno. L'8 di ogni mese andare a trovare le mamme dei gemelli.

Dovevano sapere delle loro madri e stare sempre vicini a loro per vedere come crescessero.

//

Passarono 20 anni.

Io e Federico abbiamo dato alla luce due gemelle. Le abbiamo chiamate Anna e Sonia in memoria delle loro omonime morte per l'omofobia.

Federico insegnava psicologia. Andava in scuola in scuola a spiegare al mondo la storia di come due ragazze innamorate fossero morte per colpa di una cosa chiamata "normalità" secondo alcune persone. Insegnava anche comunicazione e ogni giorno ai suoi studenti faceva fare almeno 1 minuto di silenzio.

Io mi ero data all'informatica, insegnavo nella stessa scuola di mio marito.
E convinsi la preside a fare almeno una volta a lezione un minuto di silenzio.

Le nostre figlie andavano all'asilo e ogni volta Ludovico e Sara le andavano a prendere per giocare insieme a loro.

Ludovico e Sara invece erano diventati imprenditori. Sapevano perfettamente delle loro mamme e a soli 20 anni avevano quasi un impero. Ludovico era fidanzato mentre Sara preferiva stare sulle sue. Tra le bandiere avevano quella della LGBT e tante altre. Ogni anno ne mettevano una nuova. In ufficio c'era la cornice che regalai a Sonia per il suo diciottesimo compleanno. Con noi 4 e una targa in bronzo sotto.

~Mamme voi ci avete visto sorridere la prima volta, ci avete visto piangere e ci avete cambiato i pannolini. Ci avete dato i vostri occhi, le vostre voci, i vostri caratteri...la vostra forza. Vi vogliamo bene anche se ora siete lassù a guardarci. Speriamo con tutto il cuore che siate orgogliose di noi.
Vi vogliamo bene Sonia e Anna.
I vostri figli Sara e Ludovico Raven Sims~

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