Capitolo 12

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Passarono un paio di settimane, a scuola le cose andavano bene, a casa anche, e anche con Anna. Mi sembrava di stare in paradiso.

"Tesoro io oggi vado a fare la spesa vuoi qualcosa?" mi chiese mia madre.

"Lasciami un attimo vado a pensare e ti porto la lista" le risposi.

"Va bene tesoro" se ne andò in cucina.

Mia madre era solita ad andare via una volta alla settimana a fare la spesa. Ovvero di Martedì. Lavorava a casa. Nel suo studio, aveva un bagno e una scrivania, il resto tutto scaffali e mobili. Ogni tanto bussavo per entrare a chiederle una penna. Solo quando era necessario.
O almeno le sue regole erano chiare.
Lo studio era insonorizzato. Non si sentiva nulla da fuori ne da dentro. Non era troppo grande perché a lei bastava avere il suo MacBook fisso, tastiera, mouse e uno spazio per i documenti. Aveva una stampante anche per i fax.
Era sempre stracolma di lavoro.
Il suo lavoro era quello di creare siti web e aveva quasi 100 siti da programmare ogni 4 giorni.
Faceva sempre tante chiamate di lavoro per spiegare ai suoi collaboratori quello che dovevano fare. A volte usciva incazzata da quella stanza e io le andavo in contro con un tè caldo.
Lei si rasserenava e io stavo bene.
Usciva solo per dormire o fare la spesa.

Le scrissi che mi servivano solo delle penne e le portai il foglietto in cucina.
Andò via e come sempre stavo a casa a fare di guardia.

Ero stata tutto il giorno a studiare perché l'indomani c'era una verifica importante ma qualcosa non tornava.
Guardai il telefono.
Ore 18.00.
Nessuna chiamata.
Nessun messaggio.
E di mia madre ancora nessuna notizia...era partita alle 14.02...

Arrivò una chiamata 6 minuti dopo.

"Pronto mamma?"

"Signorina, sono Beatrice, una detective"

"Perché ha il telefono di mia madre?"

"Ha subito un violento incidente e ho esaminato il suo telefono poco fa. Lei è la figlia e da quello che so lei è maggiorenne quindi non abbia problemi, adesso sua madre è in ospedale e sua nonna ha chiesto di restare a casa. È tardi e ha paura che tu possa perderti"

Ero scandalizzata.

"Pronto?"

"Si mi scusi...va bene resterò a casa ho da mangiare sopravviverò"

"Grazie mille domani potrà venire all'ospedale a controllarla"

"Grazie mille arrivederci"

Chiusi la chiamata e chiamai Gioia che si piombò in camera mia ad abbracciarmi.

"Senti ma...e se infrangessimo le regole e entrammo nel suo studio?"

"No Gioia non vuole"

"Lei non lo saprà mai"

"Uffa va bene"

Entrammo nello studio, e ci guardammo intorno quando intravidi un cassetto bianco chiuso a chiave

"E lì dentro?"

"Saranno dei documenti di mia madre no?"

Gioia lo aprì e vide due fascicoli.

"Sonia Raven...Anna Sims..."

"COSA?"


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-Vuvu

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