1. Introspezione

2.6K 85 25
                                    

Naruto si è fiondato in mio soccorso per l'ennesima volta venendo di nuovo meno ai suoi doveri di Hokage. Non che sia un grosso problema per lui poiché fortunatamente Shikamaru sa benissimo come gestire il villaggio in sua assenza, ma gli avrò detto mille volte che poteva benissimo mandare qualcun altro senza doversi muovere di persona.
E poi sempre le stesse discussioni: perché non torno a casa, devo smetterla di farmi affidare le missioni più lunghe, Sakura si sente sola...
Beh, se vogliamo dirla tutta è proprio quest'ultima uno dei fattori che mi spinge a stare sempre in viaggio.
Chiunque potrebbe chiedermi perché l'ho sposata allora, e non avrebbe torto. E la risposta è semplice: per nascondermi, come sempre del resto, né più né meno.
Ho sempre dato l'immagine di colui che non ha paura di niente, di quello che non teme ed è sempre forte ed affidabile. Ma la realtà è ben diversa, la verità è che sono un codardo che si è rifugiato sulla relazione sicura solo per il terrore di essere rifiutato da chi amo veramente, un vigliacco che non ha avuto il fegato di opporsi al suo matrimonio per evitare di perderlo per sempre. Un debole, che ha taciuto per sempre nel momento in cui la mia metà ha detto il sì sull'altare ad un'altra persona.
Che senso ha tornare al villaggio e svegliarmi ogni mattina vicino ad una donna che, per quanto possa comunque volerle bene ed esserle grato, non amo? Sarò meschino ma non voglio vivere così, fingendo ancora che che vada tutto bene e non mi importi di nulla.
L'unica cosa di cui posso considerarmi felice è mia figlia, Sarada, che sta crescendo bene e diventando molto forte nonostante so bene che anche a lei pesa la mia assenza, e me ne dispiaccio.
In dodici anni mi ha visto davvero poche volte, e mi rendo perfettamente conto di essere un pessimo padre.
Quando Naruto, per provocarmi, ha detto che Sakura è più uomo di me ovviamente mi sono incazzato. E non ammetterò mai che infondo ha ragione, lei è riuscita benissimo a compensare le mie mancanze riuscendo da sola a crescere senza problemi nostra figlia.
Non appena mi dimetteranno mi allontanerò di nuovo, non posso farne a meno, non riesco a sopportare di vedere ogni giorno Hinata al mio posto, in quello che desideravo fosse il mio posto.
È vero che non avrei potuto ridare vita al mio clan, ma me ne sarei fatto una ragione. Amo mia figlia, non sto dicendo il contrario, non mi pentirei mai di lei. È solo che, nonostante questa unica gioia, la mia attuale vita mi sta davvero stretta.
Il mio unico ed enorme rimpianto sarà sempre Naruto, il non poterlo avere, baciare, sfiorare la sua pelle...il fatto che rimarrò sempre e solo il suo migliore amico e mai mi vedrà con occhi diversi.
Probabilmente è anche meglio così, se avesse saputo cosa provo avrei rischiato di perdere anche questo più semplice rapporto che ci unisce.
Non vedo l'ora di uscire da questo ospedale ed andare via lasciando quí la mia maschera pesante come il piombo.
La visita dell'Hokage mi distrae dalle mie riflessioni, entra chiudendosi la porta alle spalle e si siede sul bordo del letto al mio fianco. Il mio cuore perde un battito ma resto comunque impassibile.

Naruto: Come ti senti oggi?

Sasuke: Ti ho già detto più volte che sto bene.

Naruto: Che palle! Sempre acido sei.

Mette una mano sulle mie, che tengo incrociate in grembo, e lo guardo negli occhi infastidito come ho sempre fatto. Non deve capire che questi suoi piccoli gesti sono per me importantissimi, che mi fanno sentire fin troppo bene ed anche male allo stesso tempo.
Ciò è paragonabile al masochismo di un drogato che quando prende la sua dose sta al settimo cielo, ma quando poi finisce l'effetto si sente uno schifo, e ciò nonostante continua ad assumerne altre arrivando a non poterne fare più a meno. Ed è per questo motivo che devo stare il più possibile lontano da lui.

Naruto: Più passa il tempo e più sembri sopportarmi ancor meno.

Sasuke: A me sembra sia tutto uguale.

Naruto: No, non lo è. È come se avvertissi un senso di disprezzo più profondo di un tempo da parte tua.

Sasuke: Non dire stupidaggini, non ti ho mai disprezzato.

Naruto: Mah, forse sono stanco per il troppo lavoro...

Potrebbe essere un vantaggio per aumentare un po' le distanze, potrebbe ma non lo voglio, non desidero affatto che lui pensi di essere disdegnato da me.
Non riesco a privarmi anche di questi piccoli contatti tra di noi. Delle volte mi abbraccia pure, ed io, pur facendo finta di infastidirmi, adoro quando mi stringe a sé.
No, non ho la forza di rinunciare anche a questo.

Naruto: Quando sarai dimesso dovrai farmi da assistente per un po', Shikamaru si prende due mesi di ferie per fare un viaggio.

Sasuke: Perché io? Puoi dare questo incarico a chiunque.

Naruto: Non ho nessuno disponibile per un periodo così lungo e non ho intenzione di mandarti di nuovo in missione per chissà quanto.

Sasuke: Non puoi stravolgere i compiti degli altri come ti pare!

Naruto: Si che posso, sono l'Hokage e lo faccio.

Sasuke: Questo è abuso di potere.

Naruto: Chiamalo come vuoi ma questo è quanto.

Sono fregato! Non posso in alcun modo tirarmi indietro.
Passerò i prossimi due mesi a stretto contatto con lui e sono terrorizzato solo a pensarci. Devo farmi forza in ogni modo e non far trapelare assolutamente nulla di questo subbuglio di sentimenti contrastanti che sto provando.
Due interi mesi che, già so, passerò nella tensione più totale, attento ad ogni mia minima e dannata mossa, concentrato allo stremo nel mantenere la mia maschera perché lui non sospetti mai e poi mai di essere molto più di un amico per me.

Sasuke: Non ho altra scelta, immagino.

Naruto: Questa volta no. E poi voglio passare un po' di tempo col mio migliore amico ogni tanto, capiscilo.

Sasuke: Si...lo so.

Amico...questo sono e devo restare.

Una Nuova RealtàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora