Sto bevendo un caffè amaro in cucina, appoggiato al davanzale della finestra, prima di iniziare il secondo giorno di lavoro. Mi sono svegliato con due ore di anticipo non riuscendo più a riprendere sonno, ed ora ho del tempo da perdere che non so come riempire.
Guardo fuori osservando nei dettagli il giardino rigoglioso di casa nostra, mia moglie lo tiene a meraviglia, potrebbe benissimo competere con Ino anche nella cura delle piante.
I miei occhi vengono catturati da un narciso giallo, non ho idea di quando li abbia piantati, è la prima volta che vedo quei fiori quí.
È scontato dire chi mi ricordano, e non per qualche episodio riguardante il fiore in sé. Sia il colore che il nome sembrano un chiaro riferimento a quel pallone gonfiato che mi ha fatto perdere la testa.Sakura: Buongiorno, tesoro. Perché sei già in piedi?
Sasuke: Non avevo più sonno.
Sakura: Capisco. Io ho il turno di mattina in ospedale, devo scappare. Magari oggi pranziamo insieme.
Sasuke: Va bene. A più tardi.
Viene a darmi un bacio sulla guancia ed esce di casa. Non l'ho guardata nemmeno un secondo, continuando a fissare quei fiori fuori dalla finestra.
Sbuffo e mi sposto al lavandino per ripulire la tazza. Dovrei parlare chiaramente con lei, non confessandole tutto ma per lo meno spingerla a cercare una relazione migliore di questa.
So chi potrebbe renderla felice come merita se solo lei imparasse a guardare di più oltre l'apparenza. E se magari pure lui la smettesse una buona volta di girare con quella ridicola tutina verde.Sarada: Ciao, papà. La mamma è già uscita?
Sasuke: Si.
Sarada: Ok...volevo chiederle un consiglio...
Sasuke: Puoi dirlo a me, cosa ti preoccupa?
Sarada: Non è niente di importante, davvero.
Sasuke: Riguarda Boruto?
Sarada: Ehm...come lo hai capito?
Sasuke: Ho tirato ad indovinare.
Sarada: Come faccio a capire se gli piaccio? Delle volte da questa impressione, ma altre sembra completamente disinteressato.
Sasuke: Ad essere sincero non lo so, però posso provare a scoprirlo.
Sarada: In effetti tu non hai avuto questo problema, è stata mamma a dichiararsi. Vorrei essere forte quanto lei.
Sasuke: Tu sei forte. Ma credo che certi sentimenti siano un discorso più delicato, quando ti piace davvero qualcuno l'insicurezza può prendere il sopravvento. E spesso si rischia di perdere quella persona per la paura di venire rifiutati.
Sarada: Non pensavo fossi tanto profondo.
Sasuke: Forse perché non ne abbiamo mai parlato.
Sarada: Hai ragione. Allora se scopri qualcosa fammi sapere.
Sasuke: Si, tranquilla.
Sarada: Grazie. Ora vado agli allenamenti, a stasera.
Esce anche lei ed io decido di farmi una doccia prima di andare dall'Hokage.
Ho ancora un'ora buona da perdere, apro il getto d'acqua calda e cerco di rilassarmi sotto di esso.
Naruto non aveva torto, a mia figlia piace davvero Boruto. Spero solo non sia idiota come il padre, e mi auguro che nemmeno Sarada sia stupida come me in questo caso.
Beh, quantomeno lei ha chiesto aiuto a differenza mia che mi sono sempre tenuto tutto dentro, ma è anche una situazione socialmente normale la sua, sono una ragazza ed un ragazzo. Alla fine è più semplice.
Questo è l'altro motivo che mi ha bloccato, il fatto che io e Naruto siamo dello stesso sesso, a chi avrei mai potuto chiedere un consiglio in merito? Se fosse andata male, prima o poi, avrebbero comunque saputo tutti che sono gay, e non potevo aggiungere anche questo con la fama che già mi porto dietro.
Non potevo rischiare che mi accusassero pure di voler rovinare la vita all'Hokage, che pensassero fossi un'opportunista che si voleva riavvicinare a lui solo per il potere.
So come ragionano i veterani di questo villaggio, che tutt'ora fanno fatica a mandare giù il fatto che non ho scontato i miei crimini. E sempre grazie a Naruto che si impuntò col quinto Hokage per risparmiarmi la reclusione.
Perché si è sempre sacrificato tanto per me? Non è mai stato in alcun modo egoista, sempre pronto a correre in aiuto di chiunque avesse bisogno. Ma io non meritavo tanto, eppure ha fatto di tutto e di più per salvarmi.
Probabilmente è questo ciò che mi ha fatto innamorare di lui, la sua bontà e la dedizione all'amicizia impareggiabili.
Era già bello e particolare da ragazzo, ed ora è diventato un uomo di quelli che non puoi non girarti a guardare se incroci per strada. Uno che è capace di risvegliarmi gli ormoni con un solo sguardo allusivo quando se ne esce con battute sconce.
Ora mi trovo che, senza accorgemene, ho iniziato a toccarmi mentre pensavo a lui. Lo immagino dietro di me, che mi abbraccia, mi bacia sul collo e tiene una mano sulla mia per donarmi più piacere. Immagino il suo membro duro strusciarsi tra le mie natiche con la voglia di possedermi.
Vengo gemendo il suo nome e mi appoggio con la schiena alle mattonelle fredde per riprendere fiato.
Poi finisco di fare la doccia e mi preparo per uscire, pensando a quanto io mi senta frustrato nel non poterlo avere veramente.
Arrivo nel suo ufficio trovandolo già intento a visionare il rapporto di una missione e mi metto subito a lavoro.Naruto: Sveltina stamattina?
Sasuke: Che?
Naruto: Ti vedo più rilassato.
Sasuke: Non è che tutto gira intorno a quello, Naruto.
Naruto: No, certo. Ma immagino che Sakura sia molto brava a letto, o sbaglio?
Sasuke: Ma perché non pensi alla tua di moglie?!
Naruto: Hinata non ha molta voglia in questo periodo.
Sasuke: Abbi pazienza, vedrai che passerà.
Naruto: Ma si, infondo non è la prima volta che succede.
Sasuke: Se tormenti così anche Shikamaru ci credo che si è preso addirittura due mesi di ferie.
Naruto: Lui mi ignora e basta se cerco di confidarmi su queste cose.
Sasuke: Non lo biasimo.
Naruto: A cosa serve un amico se non ci puoi parlare di tutto?
Sasuke: Anche questo è vero, ma non tutti sono disposti a disquisire riguardo a cose tanto intime.
Naruto: Almeno riuscissi a convincerla a farmi un pompino...non ne vuole proprio sapere.
Sasuke: Santo cielo! Naruto. A molte donne non piace l'idea di farlo.
Naruto: E a Sakura?
Sasuke: Nemmeno. Hai finito?
Naruto: Uffa. Va bene...pensiamo a lavorare.
Sasuke: Grazie a cielo!