크리스탈 트랩

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Era rivivere una vita fantasma mai realmente dimenticata.

Jardine House quella sera scintilla, fasulla e corrotta come non mai davanti a Ki-Bum.
Raccolta fondi, la chiamavano. Beneficenza. In realtà era solo lo spettacolo con cui l'alta società si lava la coscienza mescolandosi a corrotti e corruttori. Hanno scelto quel particolare teatro per la sua prima uscita in grande stile da quando sanno di loro. Era stato tutto programmato con cura. Il Cacciatore sentiva quasi la pressione.

L'uomo all'ingresso era occidentale, aveva richiesto l'invito, lui in quanto accompagnatore della Dottoressa Liu Amber n'era provvisto.

La Dottoressa era rimasta per un breve periodo sorpresa da quella scelta, forse perché era sicura che mostrarsi in modo tanto sfacciato con lei vicino potesse essere una mossa avventata, ma poi aveva compreso la vera motivazione durante il tragitto in ascensore.

Quel Cacciatore riusciva a soggiogare con uno sguardo; e il completo che per quanto poco se ne intendesse sembrava essere di manifattura pregiata, la camicia in seta, sfumature sensuali... Era una maschera di colori eleganti; i suoi occhi si trasformavano con chi aveva di fronte, e vicino a lei sembrava avere un giovane ben educato, altolocato e soprattutto la manteneva stabile, nonostante stentasse anche lei stessa a crederci.

Dopotutto era riuscito anche a farle recapitare i vestiti per quella sera. Come avesse fatto rimaneva un mistero di cui nessuno si era premurato di chiarirle.

Il Cacciatore aveva scambiato delle brevi frasi in inglese con l'uomo all'ingresso e la dottoressa, che con i capelli corti cotonati, truccata leggermente e il suo completo giacca pantalone elegante, dal taglio maschile gessato scuri; la preziosa valigetta in mano e un sorriso di cortesia, gentile e persuasivo, sembra non essere la donna che qualche giorno fa era stata rapita dal Governo, e trasportata contro la sua volontà con un sacco in testa, come se fosse una terrorista. La totale sicurezza era scaturita dalla fiducia che le avevano dato i Cacciatori.

-È un onore avere una dottoressa di medicina genetica ad un evento simile, e anche il suo accompagnatore. Participerete all'asta, signori?- domandò chi li stava conducendo della sala principale con cortesia.

-Non l'avremo persa per nulla al mondo. Il poco preavviso verrà sicuramente ripagato.-dichiarò il ragazzo in lingua. L'uomo venne subito colpito dalla sua affabilità, mentre consegnava anche a loro la penna stilografica che stavano dando a tutti gli invitati.

Amber lo guardò colpita. Non se lo aspettava di sentirlo tanto sciolto.

-Parli in inglese?- Sussurrò sorpresa Amber in coreano appena si stagliò davanti a loro il corridoio sontuoso che conduceva poi al salone principale.

-Parlo sedici lingue.- le rispose il ragazzo nella sua lingua come se nulla fosse. La dottoressa non sapeva se fosse una prerogativa dei Cacciatori, ma non se ne sarebbe rimasta sorpresa.
Se entri in quel mondo, inizi ad abituarti e cercavi di prepararti mentalmente. Finalmente entrarono nei due saloni principali comunicanti, in cui già diversi ospiti si stavano intrattenendo.

Il nettare roteava nei calici di cristallo - bagliori rosso sangue e dorati vi annegavano.
Sorrisi glaciali, bianco-azzurri, sfarfallavano nella sala, in attesa dell'inizio dell'asta. Le sedie erano già state preparate e anche il palco.
Ogni tanto si lisciavano le piume come un pavone in una ricerca disperata di attenzioni.
Amber aveva partecipato a convegni, ma il mondo degli affari era qualcosa di nuovo e oscuro.

-Ancora niente?- Gli era bastato scorgere la sua mano sinistra - la più vicina a lui - che per un attimo si era tesa a cercarlo, per sapere che sotto la scorza da scienziata e dietro all'autocontrollo, nascondeva la sua paura più normale e umana. Ki-Bum la concepiva come un concetto imparato indirettamente,
Gliela afferrò d'impeto per non farla tremare, e afferrare un bicchiere di champagne senza nemmeno girarsi verso il cameriere

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