무고한 자의 외침

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"They gave you life
And in return you gave them Hell."



«Ti svegli ancora qualche volta, vero?
Ti svegli al buio e senti il grido di quegli innocenti»
Hannibal Lecter, Il Silenzio degli Innocenti

Tre anni prima


Berlino





-Un'altra... per favore.-

-L'ultima poi si dorme, va bene piccolina?-

-Va bene, Oppa.-

La bambina era mezza addormentata, era ad un passo dal cedere al sonno, ma era caparbia per i suoi cinque anni. Era abituata ad ascoltare le favole, prima di addormentarsi e Ki-Bum si era dovuto adattare.

Ogni secondo che stava trascorrendo con quella bambina, si chiedeva che cosa lo trattenesse dall'abbandonare la missione.

Dal portarla semplicemente via, falla sparire... inscenare il tutto. Prima non avrebbe mai avuto il minimo dubbio... O forse sì. Non aveva mai dovuto svolgere un simile incarico da quando era operativo. Avrebbe dovuto sembrargli strano quell'attaccamento immotivato, avrebbe dovuto scavare nel suo animo, indagare più a fondo il suo cuore per farlo tacere, interrogarsi su cosa lo attirasse in quell'esserina che mai avrebbe potuto stimare, ma solo soggiogare.

"La missione è la sua eliminazione. Si fa ciò che si deve, non c'è pietà in guerra."

... E lui non avrebbe fallito. Anche con le anime più innocenti.

-Che fiaba vuoi?-

-Quella dei soldatini. –la bimba sbadigliò a metà dell'ultima parola.

-Sicura? Riesci a restare sveglia fino alla fine?-

-Ovvio, non hai mai voluto leggermela, voglio sapere cosa gli succede alla fine.-

Ki-bum sbuffò sonoramente, scostandosi i capelli biondi chiari come il grano. La bambina ridacchiò facendogli posto sul letto, in modo da riuscire a scorgere le figure, lo sguardo leggermente più lucido mentre osservava l'illustrazione del soldatino di stagno e degli altri giocattoli.

Nel fascicolo che gli era stato consegnato c'era scritto ogni minuscolo dettaglio che riguardava il rapporto instaurato con quel facoltoso finto filantropo nord coreano intenzionato a mettere mano della zona della Liberia, per gli armamenti e il petrolio.
Trovare tutte le persone coinvolte era stato più semplice per il Cacciatore, infiltrarsi, avere più vite, era ciò che meglio sapeva fare.

Ki-Bum aveva abbandonato le grigie e indistinte spiagge dell'ambiguità morale ormai da anni: era stato addestrato a non curarsi di certe inezie, a crearsi un proprio, spietato codice.
Erano stati due mesi in cui ogni singolo giorno il Cacciatore aveva mosso i fili per fare capitolare un'intera struttura gerarchica, e specialmente la fragile mente del suo target che aveva iniziato ad andare alla deriva.

Dopo aver saputo dove si trovasse la residenza più sicura del filantropo, e i piani erano cambiati. Ki-Bum doveva occuparsi di disfarsi di tutti i finanziatori. Ne aveva localizzati nove. Niente di più semplice e gratificante. Sapeva anche con chi cominciare. Alla fine del lavoro, le informazioni erano già state spedite alla base operativa, credendo che il suo lavoro dopo di ciò, sarebbe stato concluso.

Invece gli erano arrivate altre istruzioni.

Ed erano state le più difficili quando aveva incontrato il suo nuovo target, dal vestitino giallo e le scarpette bianche lucide.

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