거짓말과 진실

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"Sono io il Possessore."

Ki-Bum era l'unico ad avere ripreso il suo contegno dopo l'iniziale sbigottimento. La sua mente era abbastanza fredda e per quanto si sentisse amareggiato da una simile notizia, la sua espressione non tramutò. Conosceva Woo-bin, tutti i Cacciatori all'interno di quella stanza sapevano chi fosse, e nemmeno lui si aspettava una simile azione da parte sua. Dovevano sapere cosa significava tutto ciò.

-Quanto tempo può rimanere un congegno del genere nel corpo di una persona?- chiese con durezza.
Amber era rimasta senza parole nel vedere quel ragazzino che era rimasto in silenzio per tutto il tempo, Immobile. E adesso era sotto shock dalla scoperta. Non poteva essere lui. Ora capiva del perché fossero convinti che ci fosse un errore.
Come avevano fatto ad impiantarlo senza il suo consenso? Con quale etica avevano agito per fare una cosa simile? Doveva avere una cicatrice del lavoro svolto, una scheda, un congegno del genere veniva posto sotto pelle, o tra i tessuti più profondi, ma erano sempre stati i Soldati esperti a portarsi letteralmente dentro questo carico, non un simile giovane...

-Dottoressa.- la richiamò il Cacciatore senza un briciolo di pazienza. Era stata completamente bruciata.

-Finche è inattivo e se non c'è stato alcun rigetto e la compatibilità è al 100%, può essere custodito anche per mesi oppure anni. Quando si attiva però... Le onde elettromagnetiche emesse non giovano al corpo, si rischiano dei danni compromettenti...- non voleva mentire, la situazione era seria, ma il ragazzo alle spalle dei Cacciatori era così pallido che era quasi sicura che si stava sforzando di non avere una crisi. -Nonostante sia un soggetto molto giovane e soprattutto in salute.-

-Cazzo...- imprecò Minho da quanto il problema fosse più grande di quanto si immaginassero.

Jimin non emetteva un singolo suono. Stringendosi se possibile ancora di più su se stesso.

-Cosa hai bisogno per recuperarlo?- continuò Jinki.

Le domande le stavano arrivando troppo velocemente.

-Non è così semplice... Io... dovrei fare degli esami. Prelevare del sangue, al ragazzo. Dovrei avere l'attrezzatura adatta, scoprire dove è stato impiantato di preciso e... operarlo. M-

-Dove si trova il tuo laboratorio?- Taemin la interrompe di colpo brusco, sentendo la parola "operare." I pensieri si erano congelati, la sua espressione era al limite della padronanza.
Il microchip era impiantato nel corpo di Jimin. Fin dall'inizio. Anzi non sapeva nemmeno lui da quanto tempo.

Anni.

-Fuori Hong Kong... Ma sarà stato smantellato con l'arrivo dei Servizi Segreti.- sospirò frustrata la dottoressa. -Avranno preso tutto sotto la loro custodia, e tra l'altro mi servirebbero i progetti del microchip.-

-L'intelligence si sarà appropriata di tutto quello su cui ha potuto mettere mano.- constatò Ki-Bum. - Questa informazione al momento è solo nostra, il più grande vantaggio.

-Si, ma potrebbero risalire alla vera natura del microchip molto presto. Nessuno però dovrebbe sapere chi è stato usato come cavia.-

-Lui non è una cavia.- sibilò a voce bassa il Cacciatore più giovane, portando il busto in avanti automaticamente e facendo arretrare invece d'istinto la dottoressa. Poteva risultare minaccioso anche se non voleva ma, in quel momento, nessuno era convinto che non lo volesse.
Jonghyun gli mise una mano sulla spalla, facendo qualche passò verso di lui. Taemin si irrigidì per il contatto, e si voltò a fissare il più grande che lo stava guardando con comprensione. La stretta lo fece tornare alla posizione iniziale, senza dire una parola, e fu grato che non lasciò ugualmente la presa.
Il Cacciatore biondo era più preoccupato delle conseguenze di tutto questo. -Quali sono i danni al corpo di cui parlavi a causa dell'attivazione del microchip?-

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