Davide, artista spiantato, si innamora della bellissima Luisa che, purtroppo, non ricambia i suoi sentimenti. Il giovane decide così di affidarsi alle cure del conte Tommaso, che lo persuade di poter mettere magicamente fine alle sue pene d'amore.
Entra trafelata nel bar, si guarda per un attimo intorno, nota l'amica al bancone e la raggiunge. Si appollaia su uno sgabello accanto a lei con un sorriso di scusa sulle labbra tinte rosso mattone.
-Scusa, scusa, so di essere in ritardo tremendo, ma dovevo assolutamente finire l'ultima mano di pittura. Tu hai già ordinato? Per me una Caipiroska, per piacere Sally, grazie.
Delia sorride ad Adele, da quando lei e Paolo si sono lanciati nel progetto di ristrutturare casa da soli, sono riuscite a vedersi pochissime volte per scambiare quattro chiacchiere.
- No, aspettavo te per ordinare, - poi a Sally, - un Moscow Mule analcolico, grazie.
Delia osserva l'uomo, dai capelli brizzolati e dallo sguardo intelligente, che si avvia all'uscita accompagnato da Thesmo, un poeta misterioso con cui hanno avuto la fortuna di conversare.
- Chi stai guardando con tanto interesse? - Adele guarda nella sua stessa direzione.
- Prima che tu arrivassi quel signore ha raccontato una storia molto triste, un amore finito tragicamente, una storia vera, a quanto ha detto.
Adele rimane un attimo in silenzio come a riflettere.
- Ma a te piacciono gli amori tragici e impossibili.
- Vero, sono una accanita fan di Amleto e Ofelia.
Adele alza gli occhi al cielo e Delia ride alla reazione dell'amica.
- Allora voglio raccontarti una storia, una di quelle che piacciono a te, ma questa è una storia che finisce bene; poi dipende da quale punto di vista vuoi guardarla. - dice sorseggiando il cocktail.
- Sono curiosa, se mi piace ne scriveremo una novella. Che ne dici?
- Mi piace l'idea.
Davide, un pittore squattrinato e di belle speranze, si era trasferito a Napoli da una cittadina dell'entroterra campano.
Aveva studiato all'Accademia di Belle Arti, cercava di farsi strada nel mondo della pittura e sognava di organizzare una sua mostra personale come ritrattista.
Era un bel ragazzo: fisico atletico, capelli e occhi neri e aveva molto successo con le donne per il suo carattere allegro ed estroverso, nessuna gli diceva di no.
Frequentava spesso i locali della movida napoletana e una sera incontrò Luisa. Rimase folgorato dai lunghi capelli castani e dal corpo mozzafiato, in lui vi era un unico pensiero: la voleva come non aveva mai voluto nessun'altra donna.
Era tardo pomeriggio, Davide era seduto al tavolino del bar, come unica compagnia la terza birra. Aveva lo sguardo stanco e la barba lunga, aveva fallito l'ennesimo tentativo di avvicinamento a Luisa. Era costantemente combattuto tra considerare quella donna una stronza arrivista e il desiderio di sentire ancora il sapore del suo corpo.