𝕊𝕖𝕧𝕖𝕟 (revisionato)

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Le prime luci dell'alba riscaldiamo timidamente i grattacieli di Seoul e, mentre la maggior parte degli abitanti della città dorme, un ragazzo dagli ammalianti occhi verdi esce da un locale non molto raccomandabile; i suoi movimenti riflettono sicurezza e tanta arroganza e il fatto che dalle mani provenga un nauseabondo odore di sangue non rende la scena più tranquilla e quei pochi passanti che lo incrociano abbassano immediatamente lo sguardo ed accelerano il passo senza poter vedere l'espressione trionfante del ragazzo ad ogni loro sottomissione.

                                                       ⤷ ☆ ⤶
La BJH sembra un formicaio visto all'alto a causa della frenesia che sembra essersi impossessata di tuti i ragazzi e del personale scolastico.
C'è chi controlla per "l'ultima volta" la valigia, chi fa storie su Instagram, chi gioca a basket per scaricare la tensione, chi è sulle gradinate a (s)parlare con gli amici e... c'è Kim Davide, seduto in un angolino a dormire con la musica pompata al massimo nelle orecchie.
La sua pace non è destinata a durare in eterno infatti, una ragazza dai voluminosi capelli ricci gli si posiziona accanto e si mette a fissarlo.
"Guarda che avverto la tua presenza e quella dei tuoi amici, più in là." Prorompe ad un certo punto Davide, sempre con gli occhi chiusi.
La ragazza sobbalza impercettibilmente ma si ricompone subito e abbassa il livello degli feromoni per far capire all'altro che non ha cattive intenzioni e che viene assolutamente in pace.
Il ragazzo sembra recepirlo, infatti, da un colpo di reni e si mette seduto a pochi centimetri dalla strana ragazza che continua a fissarlo con interesse.
"Spero che tu abbia una buona motivazione per disturbarmi mentre sto riposando."
Il tono è tagliente e assolutamente non amichevole.
"Y/n, f-forse è meglio a-andare." Dice tutto intimorito un ragazzo dai capelli a scodella.
"Non essere ridicolo, Yedam. Cosa vuoi che mi possa fare, per di più nel bel mezzo del cortile gremito di studenti e personale scolastico?" Chiede tranquillamente y/n mentre continua a fissare intensamente il ragazzo, in particolare i suoi occhi.
"Ti ricordo che quando ha preso a pugni Mok, era nel bel mezzo del corridoio principale. Detto ciò, muoviti a fare ciò per cui siamo venuti qui."
A parlare è una ragazza dai capelli marroni e il portamento di una ballerina, il suo intervento deve aver avuto successo perché y/n si illumina e procede con il suo discorso.
"Mok, giusto! Ma prima le presentazioni, anche se ci siamo visti pochi giorni fa-" uno sbuffo collettivo si alza dai presenti ma y/n non sembra curarsene più di tanto "-io sono Jeon Kim y/n, lui è Bang Yedam, lei è Park Min Elena, lui è Park Min Jeongwoo e lei è Choi Jung Lucia. Ora che sai chi siamo direi che possiamo procedere con le domande-"
"Prima di procedere io avrei una domanda per te y/n."
Dice Davide avvicinandosi finché i loro nasi si sfiorano e il ragazzo riesce a sprofondare negli occhi scuri della ragazza.
"Tu sei la direttrice del giornalino scandalistico della scuola?" La domanda risulta più un'affermazione che altro ma y/n non batte ciglio.
"La vita è troppo breve per fare domande a cui si conosce già la risposta, non trovi?"
"Ti propongo una cosa, strana ragazza amante dei gossip, una domanda nuda e cruda al giorn-"
"Una variante della verità nuda e cruda, ci sto."
La voce della ragazza tradisce tutta la sua felicità, fa un cenno ai suoi amici e assieme si dirigono verso il centro del giardino, ma prima di andarsene y/n si volta quel che basta e dice:"Preparati, ogni momento è buono per una domanda nuda e cruda."

⤷ ☆ ⤶

"Diego, ti vuoi alzare?" Chiede una voce.
"Mmh."
"Che risposta sarebbe "mmh"? Da quando siamo arrivati, mezz'ora fa, non hai fatto altro che startene immobile sul letto." Dice Chan esasperato, poi si rivolge all'altro inquilino della stanza.
"Minho, una mano non guasterebbe mica, sai?"
Il ragazzo continua a smanettare col telefono mentre Diego non accenna, minimamente, a muoversi; Chan si porta le mani fra i capelli biondi e sospira rumorosamente.
"Calm down, Chan... everything is gonna be alright. Take a deep breath and solve one problem at time... first: Minho."
Mugugna Chan mentre fa su e giù per la stanza.
"Min, cosa c'è che non va?"
Chan si posiziona di fronte all'amico in modo tale da poter sbirciare il telefono dell'amico.
"Mi ha appena scritto mio cugino, ha detto che anche la sua scuola si trova qui e che quindi velocizzeranno la politica per gli exchange students."
"Quindi, mi stai dicendo, che a fine vacanza loro andranno via con Mok e noi con tuo cugino e il suo amico?"
"Già e non è finita qui." Mormora sconsolato Minho.
Chan impallidisce ma fa continuare l'amico.
"Mok ha espressamente chiesto di non dover stare con noi, per paura di imbattersi nuovamente nel ragazzo nuovo, quindi pure gli altri due dovranno stare con noi."
"Il ragazzo nuovo ha un nome, per vostra informazione." Il sussurro di Diego fa sobbalzare i suoi amici che non sanno se hanno avuto delle allucinazioni o se hanno sentito sul serio ma, in ogni caso, decidono di non darci troppo peso.
Toc toc
Il lieve bussare interrompe ogni attività all'interno della stanza, Chan silenziosamente si alza e si avvicina alla porta.
"Chi è?" Nella sua voce si possono catturare delle sfumature di voce da Alpha volte ad intimidire chi ha bussato.
"S-sono Ye-yedam." Una voce incerta risponde.
"Non è l'altro rappresentate di istituto?" Chiede Minho a Diego tramite il collegamento mentale, l'altro non risponde ma fa un breve cenno col capo.
"C'è q-qualcuno?" Domanda Yedam.
"Perché sei qui?" Chan butta fuori la domanda con troppa cattiveria infatti i ragazzi riescono a sentire in modo distinto il sobbalzo del minore.
"I-il professore Jeong ha mandato un messaggio ad entrambi dicendo di incontrarsi nella hall appena avessimo finito di sistemare le valigie, ma non vedendoti arrivare... m-mi ha chiesto di v-venirti a chiamare."
"Ah, non avevo visto." Dice Chan mentre apre la porta, prima di andarsene con Yedam rivolge un'ultima occhiata ai suoi amici.
Passano alcuni istanti di silenzio rilassato quando la suoneria di Minho, si espande a volume altissimo nella camera, che è andato in bagno.
"Min muoviti che qui ci rimetto l'udito." Sbotta Diego mentre, col cuscino, si copre la testa.
"Arrivo arrivo."
Minho, che è un uomo di parola, esce dal bagno con addosso solo una t-shirt bianca, dei boxer con Spider-Man e degli orrendi calzetti rossi; a quella vista Diego non può far altro che scoppiare a ridere.
"T-ti preg-ahahah e tu s-saresti uno dei ragazzi più sex-ahahha... sexy della nostra scuola?"
Le risate sono talmente forti che Diego cade dal letto mentre Minho risponde, finalmente, al telefono.

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Il ragazzo dai capelli neri cammina velocemente, con una mano si aggiusta i capelli e con l'altra controlla per l'ennesima volta il posto dove deve andare.
Quando finalmente arriva nel cafè ha, decisamente, perso il conto di quante rampe di scale ed enormi corridoi ha dovuto attraversare per arrivare a quello stupidissimo cafè.
Minho si siede e controlla l'ora mentre produce, coi piedi, un fastidioso ticchettio che gli procura delle occhiatacce da parte degli altri avventori del posto, per di più stranieri.
Minho è nervoso e non vede l'ora che passi l'orario concordato così da avere una scusa per potersene andare, incolla gli occhi all'enorme orologio posto nella parete accanto a lui e lo segue per tutto l'ultimo giro, appena le lancette segnano l'inizio di una nuova ora un Minho tutto soddisfatto si alza e fa per dirigersi verso l'uscita sennonché va a sbattere contro qualcosa o meglio dire qualcuno.
Minho guarda davanti a se, mentre internamente si mangia il fegato dalla rabbia ma fa quello che gli riesce meglio: buon viso e cattivo gioco.
"Otia dant vitia, no?" Dice con tono allegro il nuovo arrivato.
"Il tempo libero genera vizi, come potrei mai dimenticare il motto di famiglia." Dice Minho forzando un sorriso verso il cugino.
Il cigno di Minho è un ragazzo solare a guardarlo mette molta allegria, sempre posato e gentile è l'emblema del figlio perfetto ed, fin da piccolo, è la gioia e l'orgoglio dell'intera dinastia Lee tanto che il resto degli zii e dei parenti lo prende sempre con esempio per in figli "Ah, se fossi come Yong Bok..." "Impara da Yong Bok, lui si che è un bravo ragazzo..." queste, e altre frasi, sono quelle con cui sono stati cresciuti gli altri eredi dei Lee, compreso Minho che non è mai stato all'altezza delle aspettative genitoriali anche se è sempre stato il primo della classe e questa è ancora una ferita aperta nel cuore del corvino.
"Come mai hai voluto che ci incontrassimo qua, Yong Bok?" Chiede Minho mentre con il braccio indica l'ambiente circostante.
Il sorriso di Félix si incrina appena, impossibile da notare ad un occhio non allenato.
"Su Safari davano ottime recensioni... il mio nome è Félix non quello." L'ultima parola è carica di un qualcosa di indistinguibile, ma Minho decide di non darci troppo peso.
"Mmh, non dovevi fare l'exchange student con un altro ragazzo?"
Il viso di Félix ritorna splendente.
"Si si...ma non lo vedi?" Chiede con fare ovvio.
"No, sennò l'avrei già salutato, testa di tufo." Pensa furentemente Minho che si guarda intorno fino a che vede qualcuno nascondersi dietro al cugino.
Con malagrazia sposta il cugino e si ritrova davanti ad un angelo, non può che definirlo così: pelle nivea, capelli marroni che sembrano delle piccole nuvole soffici, occhi grandi e labbra che... dio, ti invitano proprio ad assaggiarle!
"Ehm, Han Jisung piacere di conoscerti." Dice il ragazzo mentre si inchina.
Le parole dell'angelo, che adesso ha un nome, riscuotono Minho che si limita a fare un sorriso beota e a portarsi una mano dietro alla testa.
Cala un silenzio imbarazzante e nessuno sa cosa fare.
"Beh, uhm... visto che siamo qua prendiamo qualcosa?" A interrompere il silenzio è la flebile vocina di Jisung.
"Ottima idea, Jis!" Felix per poi sedersi sul divanetto a destra del tavolo, l'amico lo segue a ruota e a Minho non resta altro che sedersi di fronte a loro.
Minho inizia a guardarsi intorno mentre cerca un argomento con cui fare colpo sull'angelo quando una chioma familiare attira la sua attenzione, inconsciamente, si alza da dove è seduto per andare a salutare la chioma bionda ma si deve bloccare a metà perché scorge, più in basso, una chioma nera altrettanto familiare che tiene per mano l'altra persona.
"È successo qualcosa?" A interrompere la sessione investigativa di Minho è interrotta dal cugino, a cui Minho rivolge tutti gli insulti che gli passano in testa.
"Mi è sembrato di vedere una cosa talmente assurda da lasciarmi senza parole ma sicuramente è colpa della stanchezza." Liquida il discorso Minho e, nel mentre, agguanta il telefono per fare una foto "in via del tutto precauzionale" alle due figure che si stanno allontanando a passo lento.

⤷ ☆ ⤶

ℂ𝕒𝕣𝕠𝕦𝕤𝕖𝕝- 𝔸𝕟 𝕆𝕞𝕖𝕘𝕒𝕧𝕖𝕣𝕤𝕖 𝕊𝕥𝕠𝕣𝕪Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora