Capitolo 11

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Nello stesso momento, lei

<Owen io non posso> mormoro. Sento ancora il sapore di Owen sulle labbra, mi ha appena baciato con così tanto vigore da lasciarmi paralizzata. Il dolce sapore della lingua di Owen sparisce dopo poco lasciando spazio ad un sapore metallico in bocca. Devo essermi morsa le labbra. Lui si passa una mano sul volto disperato.

<Perché? Per quel coglione?> abbaia lasciandomi ancora di stucco. Sento montare la rabbia dentro di me, non perché ha appena insultato Michele o perché mi ha risposto male, sono arrabbiata perché ancora non ho superato il fatto che se io e Owen non stiamo più insieme è solo colpa sua. E adesso io sono sposata e non posso più tornare indietro.

<È mio marito... non posso farlo> cerco di allontanarmi poiché vicino a lui non riesco a pensare a mente lucida, ma lui mi prende per un braccio con un gesto impetuoso ma mai violento.

<Tu lo ami?> mi domanda inchiodandomi con lo sguardo e impedendomi la fuga.

<Dimmi che lo ami e non ti cercherò mai più.> Mi sembra di vivere in un loop infinito. Il mio purgatorio terrestre. Sapevo che con la storia dell'aborto avrei scatenato l'ira di Dio ma non pensavo che mi costringesse a vivere in questo limbo infernale.

<Si> dico piano. Lui sbarra gli occhi chiaramente deluso.

<Bene> il suo sguardo è sprezzante e mi ferisce più di ogni altra cosa.

<Però amo più te> gracchio. Ma è troppo tardi lui se n'è già andato lasciandomi sola.

Non so per quanto tempo resto immobile nel mio ufficio. Le lacrime mi sgorgano involontarie dagli occhi e non riesco a trattenerle. Mi riscaldano il volto.

<Marika che è successo?> Clara mi si è avvicinata, mi guarda preoccupata mentre mi cinge le spalle con un braccio.

<è finita per sempre> sussurro. 

Un amore di Chirurgo 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora