1° Gennaio 2019 h. 0.45, lui
Sono seduto sulla ghiaia fredda e umida del parcheggio della sala ricevimenti. Un'infermiera mi ha appena portato un sacchetto con del ghiaccio. Portato è un parolone, me lo ha lanciato come si lancerebbe un tozzo di pane a un cane randagio. Un misto di disgusto e pietà sul suo volto. È Miriam l'amica di Giorgia. La maggior parte dei colleghi sono ancora in sala a ballare e ubriacarsi e ringrazio il cielo che siano stati troppo impegnati a festeggiare per accorgersi di noi. Tuttavia l'ospedale è pieno di pettegoli e le notizie corrono in fretta. Domattina saranno già venuti tutti a conoscenza del vergognoso episodio che ho causato stasera. Mi premo il ghiaccio sul labbro spaccato. Lo stronzo alla fine c'è riuscito a colpirmi. Non pensavo picchiasse così forte. Stavolta me lo merito, anche se non si deve permettere mai più di parlare in quel modo a Marika. L'idea di saperli tutti e due da soli mi preoccupa. Magari potrei andare a controllare che sia tutto a posto. No sarebbe peggio. Alex se ne sta seduto al mio fianco in silenzio, forse è troppo ubriaco per parlare. Forse anche lui disapprova. Ma cos'altro potevo fare?
Niente concorda il mio demone e il fatto che sia d'accordo con me mi inquieta.
Non riesco a credere che dopo tutto quello che è successo stasera lei sia andata via con Torre. Sono così confuso.
Vedo Giorgia camminare a passo svelto verso le nostre auto, ha qualcosa tra le mani ma non riesco a vedere bene di cosa si tratti. Devo raggiungerla, merita una spiegazione.
Ma cosa le posso dire? Ti ho mentito per un mese? Forse potrei farmi picchiare anche da lei.
Mi alzo stancamente dal suolo bagnato e mi strascino nella sua direzione. Sento uno stridere metallico e a quel suono mi fanno male i denti.
Raggiungo Giorgia è china sulla mia auto e scrive qualcosa tutta concentrata.
<Giorgia> la chiamo, lei si volta e mi guarda fiera e al contempo amareggiata. Le guardo le mani, tiene un cacciavite a stella stretto tra le dita e per un attimo temo che voglia usarlo per pugnalarmi. Guardo oltre le sue spalle e sgrano gli occhi.
Intagliato a carattere cubitali sul paraurti della mia auto nuova la parola 'Asshole'. Stronzo. Okay, me lo merito.
<Giorgia lasciami spiegare> comincio anche se non so bene cosa dire.
<NO!> strilla lei. <ti odio Owen Hunt, mi hai ferita come mai prima. Sparisci dalla mia vita> ringhia, sale in auto e sgomma via.
<fratello hai combinato un bel casino> dice Alex tra un singulto e l'altro dandomi delle pacche sulla spalla.
La mia vita è un casino.
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Un amore di Chirurgo 2
RomanceAvete mai amato qualcuno talmente tanto da non riuscire a dimenticarlo anche dopo che la storia è finita? Continuato ad amare nonostante viviate una nuova relazione? Può un amore sopravvivere al tempo? alla distanza? alla sua stessa fine? Per Marik...