Capitolo 20

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2 Gennaio 2019 ore 8.30, lei

<Ti ha perdonata?!> esclama Clara a voce fin troppo alta. Melinda e Yasmin si bloccano per ascoltare la nostra conversazione. È da venti minuti che fingono di pulire la stessa vetrinetta accanto alla cassa così da recepire ogni dettaglio della mia vicenda di Capodanno.

<Ssssh!> intimo, spalancando gli occhi. Clara non riesce proprio a controllarsi. Sono quasi pentita di averle raccontato dell'altra sera, ma ho bisogno di confidarmi con qualcuno.

<scusa> bisbiglia <ti ha perdonato?> ripete ancora meravigliata. Annuisco.

<dice che ha bisogno di tempo per farsela passare ma che mi perdona.>

<quindi ti ha cacciato di casa?>

Sospiro: <No>. Clara aggrotta la fronte. <allora perché mi hai chiesto di venire da me?> domanda confusa.

<Ho bisogno di tempo per riflettere.> mormoro. Sento lo sguardo disapprovante di Melinda e Yasmin addosso. Lancio loro un'occhiataccia. Sono quasi tentata di licenziarle. So cosa pensano.

''come ha fatto a lasciare un uomo così perfetto?''

Già le immagino a fare la fila per corteggiarlo. Povere illuse, se solo sapessero le cattiverie che Michele diceva su di loro, non penserebbero più che è perfetto.

<E Owen?> indaga ancora.

<Ha provato a chiamarmi diverse volte, ma non gli ho mai risposto> Clara sospira e mi guarda dolcemente.

<hai bisogno di chiarire i tuoi sentimenti.>

Clara ha ragione, ho bisogno di capire cosa voglio fare della mia vita. 



3 Gennaio 2019 ore 15.00, lui

Entro stancamente in sala mensa, ho appena terminato un intervento durato sei ore e sono a pezzi. Il mio paziente era in uno stato disperato. Ho provato a salvarlo in ogni modo e alla fine dopo vari tentativi sono riuscito a fermare l'emorragia che lo stava dissanguando, tuttavia aveva subito un grosso trauma cranico ed è in coma. Anche il neurochirurgo ha fatto di tutto per aiutarlo, ma stiamo parlando dello stesso medico che aveva dichiarato la mia morte cerebrale e intimato di staccarmi la spina, quindi...

Mi basta entrare nella mensa per essere colpito da decine di sguardi d'odio. Le infermiere mi trattano con sufficienza da quando si è sparsa in giro la voce del mio tradimento a Giorgia. Addirittura le sue amiche più intime come Miriam Cavalli, mi parla in modo rabbioso ogni volta che è costretta a interpellarmi. Ieri ad esempio, ero in pronto soccorso, un paziente è andato in arresto mentre io ne stavo visitando un altro a pochi metri. Miriam invece di chiedermi di intervenire ha fatto chiamare Albani che era in riunione con Bonetti. Ovviamente io sono intervenuto lo stesso e ho ristabilizzato il paziente.

<potrai anche detestarmi> le ho abbaiato <ma quando siamo in ospedale io non sono più l'uomo che ha tradito la tua amica sono il dottor Owen Hunt traumatologo. Quindi se un paziente ha bisogno di un intervento tempestivo e io sono nei paraggi, tu metti da parte il tuo stupido rancore e mi chiami. Hai capito?> lei mi ha fissato rossa di rabbia e ha annuito. <cerca di non farmelo ripetere> l'ho rimproverata ancora.

<Stronzo> ha mormorato lei mentre stavo andando via.

Perciò adesso sono qui, in sala mensa e subisco gli sguardi di tutti quanti. Sono passato da essere il tradito ad essere il traditore. Che situazione di merda. Forse preferivo gli sguardi pietosi, almeno la gente non mi rompeva le palle.

Alex mi sta aspettando in un tavolo in fondo la stanza.

<Come va?> mi chiede una volta raggiunto. Sta mangiando con gusto del pollo con le patate dall'aria molto invitante. Cavolo da quanto tempo non mangio?

<Bene> mormoro. Rubo una coscia di pollo dal suo piatto e la addento. Io e Alex non abbiamo ancora avuto occasione di parlare.

<Hai sentito Marika?> scrollo il capo.

<Conoscendola avrà bisogno di tempo per rimuginare su quello che è accaduto> spiego e mi auguro che sia così. Ho provato a telefonarle e non mi ha mai risposto. Immagino che in questo momento si senta in colpa per quello che ha fatto perché lei ha sempre creduto nel sacramento del matrimonio. Ho aggiunto anche questa sofferenza alla lista delle ferite che le ho causato.

La mia pausa pranzo dura ben poco, il cercapersone inizia a suonare e mi avvisa dell'arrivo di un ambulanza in pronto soccorso. 

Un amore di Chirurgo 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora