CAPITOLO 8 : riflessioni

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Dopo 5 ore di lezioni ,mi incontro con kate che sta parlando con quel ragazzo per cui ha una cotta(mi sembra si chiami Jack) , ovviamente non mi presta attenzione così decido di andarmene....oggi i miei non ci sono a casa , come d'altronde sempre ,sono così impegnati a lavorare che non si accorgono manco che la loro unica figlia in questo periodo non sta bene ; non sto dicendo che non devono lavorare ci mancherebbe ma non tutti i giorni dalle 8:00 Alle 19:30 é un po troppo esagerato, che poi sono loro i propietari .....sembra che il loro lavoro sia più importante di passare del tempo con loro figlia , questa cosa va anvanti da 9 anni ormai , io non gli ho mai detto niente sperando che lo capissero da soli ma mi sbagliavo...

Mi siedo su una panchina é inutile che torno a casa non c'è nessuno e poi non ho fame , ripenso a tutto quello che sta succedendo nella mia vita : i miei non ci sono mai , un ragazzo neppure anzi ce l avevo ma per modo di dire visto che mi ha solo usata ,amiche\i non ne ho a parte kate ,sono così stanca! a nessuno interessa di me perché continuare a vivere ? Se ho solo delusioni , persino ora che ho 18 anni ,scoppio a piangere *mi odio perché sono orrenda obesa , odio la mia famiglia perché é come se non ne facessi parte , odio John e tutti i ragazzi come lui ma infondo un mostro come me come si fa a non prendere in giro?! *...all improvviso sento una mano che mi tocca la spalla...mi giro lentamente e vedo Matthew , mi asciugo subito le lacrime non voglio che nessuno mi veda così debole ma lui mi blocca la mano , con le sue mani incornicia il mio viso e con i pollici asciuga le mie lacrime*il mio cuore aumenta il battito *ma perché si comporta così adesso? Prima mi aggredisce facendo l arrogante e dopo si comporta in modo così dolce ...Quando lo guardo negli occhi tutto scompare ci siamo solo io e lui , la sua presenza mi fa sentire al sicuro . Dopo che ci guardiamo dritti negli occhi per secondi , minuti , ore*non so manco io quanto * lo abbraccio non so il motivo per cui l ho fatto ma lui ricambia strigendomi sempre più forte e facendomi sentire protetta , come mai nessuno aveva fatto prima.Mi allontano dal suo abbraccio e mi dice :

«perché stavi piangendo prima?»

Non ne voglio parlare , infondo non so manco chi é , e per quanto vorrei aprirmi e confidarmi non ce la faccio sono stata presa in giro tante volte e non voglio che riaccada più, così ho deciso di tenere tutto dentro. Non rispondo alla sua domanda , taglio corto dicendogli :

«senti ora devo andare, ciao» spero che capisca che non voglio che mi trattenga con altre domande e vado a casa senza guardare indietro.

Pov's Matthew

Dopo che saluto i miei amici mi diriggo verso casa , ma vedo una ragazza seduta su una panchina che sta piangendo mi avvicino cercando di capire chi sia e vedo ...JULIE . Le metto una mano nella spalla e quando mi vede si affretta ad asciugarsi le lacrime , ma la blocco, perché non voglio che si vergogni di piangere , le circondo il viso con le mani e con i pollici le caccio via le lacrime...nei suoi occhi vedo tanta tristezza e tanto dolore e perciò le chiedo il motivo del suo pianto ma mi fa capire che non vuole parlarne*forse non riesce a fidarsi* così se ne va...

Non so il motivo per cui mi sto preoccupando per questa regazza , infondo a me non mi é mai importato molto della gente ma sento qualcosa dentro di me ogni volta che la vedo e mi viene l istinto di aiutarla , di proteggerla , dopo aver riflettuto sul mio comportamento nei confronti di questa ragazza torno a casa ...

Un incontro inaspettato (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora