diciotto

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pov niki
sapevo che per parlare sunoo avesse usato tutto il suo coraggio, ed ero così fiero di lui che mi sentivo dannatamente in colpa. ho provato a zittirlo nonostante fosse colpa mia. sunghoon odia sunoo solo ed esclusivamente per colpa mia. io e lui eravamo migliori amici prima che conoscessi sunoo. sunghoon mi aveva sempre detto che noi eravamo inseparabili ma... io l'ho abbandonato da un giorno all'altro senza neanche salutarlo o avvisarlo. è solo che da quando era arrivato sunoo a scuola vederlo in giro mi faceva uno strano effetto... e forse era lo stesso che provava sunghoon prima.
*flashback*
"perché non giochi più con me?" mi chiese un giorno sunghoon.
eravamo nel giardino della scuola e stavamo facendo merenda. sunghoon aveva iniziato da poco a portare gli occhiali, il che lo rendeva, sotto un certo punto di vista, buffo. non sapevo in realtà perché avessi smesso di giocare con lui, potevamo farlo benissimo tutti e tre insieme.
"perché tu fai sempre pattinaggio" risposi evitando il suo sguardo.
lo aveva iniziato da poco e non era ancora molto bravo. passava pomeriggi interi a pattinare senza mai fermarsi. lo odiavo, lo odiavo davvero tanto; i suoi pattini erano diventati più importanti di me.
"ma sei tu che a scuola mi ignori sempre" riprese arrabbiato lui.
ed era vero, lo ignoravo sempre la mattina. ormai stavo sempre con sunoo, non aveva senso stare anche con lui.
non risposi, aveva ragione ma non volevo ammetterlo.
"è per quel nano vero?" chiese di più in bianco.
sunoo quando era piccolo era particolarmente basso, cosa che lo rendeva ancora più carino. mi sono avvicinato a lui proprio per quello, nonostante fossi solo un bambino volevo assolutamente proteggerlo come si faceva con i fiori che poi si piantavano. mi dava fastidio che sunghoon lo avesse chiamato in quel modo, lui era il mio piccolo fiore.
"si chiama sunoo hyung e non sono affari tuoi se è basso" dissi alterato.
sunoo non veniva molto spesso a scuola, la maggior parte delle volte era in ospedale e la cosa mi dispiaceva e non poco.
"adesso è lui il tuo hyung!?" chiese sbattendo le mani sulle cosce.
i suoi occhi stavano mano a mano diventando sempre più lucidi e non sapevo che fare.
"ecco..." cercai di dire... ma sunghoon se ne era già andato.
*fine flashback*
da quel giorno sunghoon non ha mai lasciato in pace sunoo. sinceramente non l'ho mai capito, perché prendersela con lui e non con me... sono io quello che ti ha distrutto.
-devo andare da sunoo- pensai notando che fosse nello spogliatoio da troppo tempo.
appena aprii la porta lo trovai di spalle con la testa bassa e le gambe che gli tremavano.
"h-hyung" cercai di dire.
era da tanto tempo che non parlavamo, ma alla fine ci trovavamo sempre a farlo nello spogliatoio.
lui si voltò e i nostri sguardi si incontrarono. adesso era molto più alto di prima ma io l'avevo comunque superato. i suoi occhi erano rossi, sapevo che tra poco sarebbe scoppiato a piangere così decisi di abbracciarlo. anche se sembravano secoli, non era passato tanto tempo in realtà, mi era mancato così tanto.
"scusa hyung" sussurrai cercando di tranquillizzarlo accarezzandogli i capelli.
dopo un po' lui si staccò da me e abbassò nuovamente lo sguardo.
"hyung davvero mi dispiace ho combinato un casino, non dovevo dirti quelle cose, è solo che heeseung ci aveva visti e non volevo che mia madre venisse a sapere del mio orientamento da qualcun altro e ecco scusami davvero" cercai di fare un discorso sensato ma con scarsi risultati a causa dell'ansia.
sunoo riusciva sempre a mandarmi in tilt con solo la sua presenza, forse è davvero un amore platonico.
pov esterno
dopo quella frase sunoo non seppe che dire. era come se tutto il suo corpo non collaborasse. così, non dicendo nulla, prese il polso di niki e lo portò, sotto gli occhi confusi degli altri ragazzi, in quel posto. non sapeva bene il perché lo avesse fatto e durante l'intero tragitto si maledì mentalmente, ma voleva dirglielo e se non l'avesse fatto ora non l'avrebbe mai più fatto. solo di una cosa sunoo era veramente sicuro nella sua vita che le sue canzoni non erano scritte a caso e per quanto lui cercasse di nasconderlo nelle parole niki era sempre presente.
pov sunoo
niki si guardava intorno, non capendo perché l'avessi portato qui. in realtà non lo sapevo nemmeno io ma quella vocina mi aveva sussurrato il suo nome.
"perché siamo qui?" mi chiese lui confuso.
io guardai il ponte e lentamente mi avvicinai alla ringhiera. posai le mani sopra il ferro verniciato di blu e quel contatto mi fece tornare in mente quella serata.
"sai..." iniziai.
"cosa?" chiese lui avvicinandosi.
"quella sera... mia madre ha trovato il mio quadernino" dissi con un sorriso amaro sul mio volto.
niki era la mia musa nonostante non l'avessi mai capito.
"che quadernino sunoo?" chiese ancora più confuso di prima.
"quello dove scrivevo le canzoni... e i sentimenti che provavo per te"  sorrisi girandomi verso di lui. niki era gelato sul posto e respirava a stento, lo aveva già capito.
"quindi hai già capito cos'ha fatto" dissi tornando a guardare il fiume.
"s-sunoo..." deglutì lui. mi girai di poco appoggiando la guancia sulla mano.
"quanto ti ha colpito?" chiese balbettando leggermente.
sapeva quanto mia madre fosse omofoba e che avrebbe fatto di tutto per far ritornare suo figlio "normale".
"beh qualche schiaffo, poi mi ha cacciato di casa" sussurrai. non volevo che altre persone sentissero nonostante fossimo da soli.
"sunoo perché siamo qui?" chiese niki continuando a non capire nulla.
"perché quella sera ho provato a farla finita, proprio qui dove ci siamo conosciuti" sorrisi guardandolo mentre le lacrime scendevano sul mio viso.
niki non parlò, mi guardò solo. la sua bocca era leggermente aperta e gli occhi si stavano riempendo di rabbia.
"ma è arrivato heeseung e mi ha implorato di non farlo... mi ha detto che mi ama" gli dissi spostando il mio sguardo verso l'alto.
"capisci, ho fatto un casino." dissi cercando di fermare le lacrime.
"heeseung mi ha fatto sentire così in colpa... io non posso amarlo" sussurrai ancora.
niki stava stringendo i pugni talmente forte che le sue nocche stavano diventando bianche.
era di nuovo sera ed ero di nuovo in quel posto. il vento si stava alzando e la luna stava diventando sempre più luminosa insieme alle stelle. mancavano solo i fiori di ciliegio.
"perché no sunoo?" disse niki passandosi una mano fra i capelli per calmarsi.
"perché sono uno stupido" dissi ripuntando il mio sguardo sul fiume che rifletteva la luna. ho sempre voluto tornare qui con lui e dirglielo... ma non ne ho il coraggio.
"sunoo perché no!?" chiese ancora più arrabbiato di prima prendendomi le spalle e girandomi verso di lui.
"perché mi piaci tu, niki" dissi guardandolo negli occhi.
in quel momento, sono sicuro di aver visto un petalo di un ciliegio cadere. nonostante non fosse più stagione, quel petalo era proprio lì come quella notte.

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stanotte ho provato a scrivere un nuovo capitolo
e lol non so se mi piace o mi fa schifo bdjshsjsj.
comunque ho letto tutti i commenti e ho deciso che non toglierò la storia e che mi impegnerò al massimo per renderla ancora(?) più piacevole(?)
comunque grazie a tutti per il supporto, davvero<333
vi amo tanto
m e r y
(scusate per gli eventuali errori^^)

生き甲斐・sunki・Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora