Capitolo 23

1.2K 48 4
                                    

Dopo quelli che mi sembrano anni mi sveglio finalmente riposata, mi giro verso Riccardo e lo trovo a fissarmi, mi guarda e mi sorride. <<Buongiorno.>> gli rispondo <<Buongiorno.>> a mia volta, stropicciandomi gli occhi. <<Che ore sono?>> gli chiedo rigirandomi verso di lui.
<< Quasi le undici. Dormivi così tranquilla e non ti ho svegliata.>> mi dice portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre io lo fisso ancora mezza incredula sul fatto che sia davvero qui davanti a me, e non frutto della mia immaginazione.
Mi giro mi appoggio sul suo petto mentre lui mi strige a se. <<Ti fa ancora male?>> mi chiede malizioso.
Gli rispondo sedendomi a cavalcioni su di lui e iniziando a strusciarmi sulla sua erezione. Mi afferra per la nuca e mi attira a se baciandomi avidamente.
Mi sbottona il reggiseno e io lo aiuto e sfilarsi i boxer. Non mi da il tempo di togliermi le mutande che me le sposta di lato e mi ci infila due dita. Io mi lascio cadere su di lui mentre inizia a muovere lentamente le dita dentro e fuori.
<<Sei tutta pronta, stretta e bagnata fradicia per me.>> Io inizio a gemere mentre lui, senza fermare le dita, con l'altra mano prende un preservativo dal portafoglio poggiato sul comodino.
Mi sfila le dita da dentro solo per aprire l'involucro, mentre io mi metto seduta su di lui e lo guardo affascinata. Quando se lo sta per infilare gli chiedo: <<Posso mettertelo io?>> Lui mi guarda sorpreso e mi risponde: <<Accomodati pure piccola.>> Mi porge il preservativo e io lo poggio sul glande. <<Adesso fallo scorrere verso il basso.>> Mi dice guardandomi con il fuoco negli occhi. Seguo le sue indicazioni e faccio scorrere il preservativo più lentamente possibile, mentre lui geme. Una volta indossato si siede contro la spalliera del letto trascinandosi me a cavalcioni su di lui. Mi scosta di nuovo le mutande e lentamente mi penetra dicendomi: <<Non smettere di guardarmi negli occhi.>> Mentre io sussulto un po' per il dolore.
<<Se ti fa male dimmelo e io esco.>> mi dice con la preoccupazione degli occhi. Mi poggia le mani sui fianchi per farmi capire come muovermi.
In questa posizione lo sento tutto, fino in fondo. Mi sento completamente riempita. Il dolore è minore rispetto a stanotte, ma comunque ogni tanto sussulto <<Stai bene?>> Mi chiede fermando i miei fianchi. Lo guardo con la massima intensità negli occhi e gli rispondo: <<Non sono ma stata meglio.>> Con una mano mi attira a se baciandomi mentre con l'altra muove i miei fianchi.
Una volta preso da sola il ritmo toglie la mano dal fianco e me le poggia entrambe sul sedere. Mi sento in imbarazzo a condurre io il ritmo, con il seno che balza ad ogni minimo movimento. Ma lui è capace di farmi dimenticare qualsiasi cosa, anche l'imbarazzo del momento. <<Cristo, sei cosi stretta. Sento aprirti a ogni movimento. Ti starei dentro anche per ore.>>
Poi con la bocca mi afferra il capezzolo sinistro che ballonzola e inizia a succhiarmi e a leccarmi. Io mi sento andare a fuoco, lo sento dentro ma in realtà è come se mi stesse toccando ogni centimetro del corpo. Sento il piacere crescere potente. Mentre lui continua a succhiarmi e fissarmi dritto negli occhi mentre io lo cavalco. Quando scopro che muovendomi nel modo giusto posso far toccare anche il clitoride sul suo pube recandomi ancora più piacere inizio a muovermi ancora più veloce mentre lui cambiando seno mi mordicchia quello destro per trattenere un gemito. Non capisco più niente dal piacere e butto indietro la testa distogliendo lo sguardo dal suo. Lui mi toglie una mano dal sedere per costringermi ad appoggiare la fronte alla sua: <<Ti prego, non smettere di guardarmi piccola.>> Mi chiede con voce affannosa. Mi aggrappo alle sue spalle e lo graffio per resistere alla tentazione di chiudere gli occhi. Lui geme forte e, se possibile, sento bagnarmi ancora di più.
Mi muovo ancora più veloce su di lui. Ormai l'imbarazzo e il dolore sono solo lontani ricordi sostituiti dal forte piacere che sento crescermi dentro.
Ansimando mi dice: <<Se non rallenti vengo.>>
Gli stringo la mani dietro la nuca e gli dico: <<Non riesco a ...>> la voce mi muore in gola perché io vengo piagnucolando in modo vergognoso. <<Oh, piccola. Sì, cazzo, vienimi a dosso.>> Mi attira a se, mi bacia famelico e viene gemendomi in bocca senza mai distogliere lo sguardo. Esausta mi abbandono su di lui che mi stringe forte. Restiamo così fino a quando i nostri respiri non tornano regolari.
Mi scosto leggermente e faccio per scendere da sopra di lui, ma mi afferra per i fianchi e me lo impedisce: <<Fammi perdere ancora qualche minuto dentro te.>> Dice, per poi affondare il naso nel mio collo. Io mi lascio cullare come una bimba mentre lui mi accarezza piano la schiena.
Dopo un po' gira la testa verso di me, mi da un bacio leggero sulle labbra e mi dice: <<Adesso ci vuole proprio una bella sigaretta!>>. Io ridacchio e scendo dalle sue gambe mentre lui si sfila il preservativo, si alza, lo butta e prende il pacchetto di sigarette dalla tasca dei jeans. Si avvia alla finestra e la apre per fare uscire il fumo. Si accende la sigaretta mentre guarda giù in strada mentre io seguo ammaliata ogni suo singolo gesto. Si gira verso di me e dice: <<Che ne dici se pranziamo e poi andiamo da quel mio amico che ti dicevo?>>
All'improvviso il mio cellulare vibra sul comodino ma lo ignoro, mentre vedo lui distante non capendo cosa sia successo. Mi copro con il piumone colta da una ventata di imbarazzo. Se ne accorge, si gira verso di me e mi dice <<Ti ho già detto che con me non devi coprirti, mai.>>
Non so cosa rispondere e quindi resto in silenzio. <<Ti ho fatto di nuovo molto male?>> Faccio di no con la testa e lui mi chiede accigliato: <<E allora qual è il problema?>>
<<Nessuno.>> Rispondo con un sorriso sforzato.
Mi fissa e dice: <<Posso sentire il rumore dei tuoi mille pensieri nella testa.>> Poi lo vedo dare voce alla sua di preoccupazione: <<Te ne sei pentita?>>
Rispondo subito: <<No no, assolutamente.>>
Lo vedo tirare quasi un sospiro di sollievo: <<E allora perché sei così pensierosa?>>
Vista la sua sincerità decido di dirgli anch'io cosa penso: <<Bhe, io... per me è stato bello, ma non so per te.>> Dico balbettando. Lui mi scoppia a ridere in faccia: <<Sei seria?>>
Trovo nuovamente il coraggio e gli dico quello che veramente penso: <<Per me è stata la prima volta e a me è piaciuto. Tu invece sei stato con tante altre ragazze, con altre ragazze con più esperienza. Quindi, ecco, mi chiedevo se ti fosse piaciuto almeno un po'.>> Mi sento rossa come un peperone e sto facendo di tutto per evitare di guardarlo. Lo sento chiudere la finestra e ripetere le mie parole: <<Almeno un po'?!>>
Sento il materasso piegarsi sotto il suo peso. Mi afferra il mento per costringermi a guardarlo e mi dice:
<<Devo ammettere che sei stata la prima ragazza vergine con cui sono stato.>> A queste parole mi sento arrossire ancora di più e lui ridacchia per la mia reazione, gli do uno schiaffetto sul braccio con cui mi tiene il mento e poi lui aggiunge: <<Sai perché insisto tanto perché non distogli lo sguardo?>> Faccio di no con la testa e lui risponde << Perché mi dà quella sensazione di intimità in più che non ho mai avuta con nessun'altra. Non ho mai dormito con nessuna, né tanto meno me le sono portate nella mia camera. Non ho mai rincorso nessuna. Non sono mai stato male per nessuna come lo sono stato con te. Non mi sono mai preoccupato della felicità di una ragazza prima della mia. Non sono mai stato geloso di una ragazza come lo sono con te, al pensiero che qualcuno possa anche solo pensare di desiderarti. E per rispondere alla tua domanda: sì, mi è piaciuto molto, ma non solo questa notte, ma tutte le volte che siamo stati insieme. E credimi se ti dico he sono stati i momenti più eccitanti in assoluto. E infine togliti il pensiero dalla testa delle altre ragazze con cui sono stato, non sono state così tante, e soprattutto sono state tutte prima di te.>>
Quando finisce il suo discorsetto sono letteralmente pietrificata. Ho il cuore che mi scoppia dall'emozione, mentre la mia testa va a mille. Prova a baciarmi e io mi allontano leggermente, si acciglia mentre io dico:
<<Quella volta che dicesti ai ragazzi che con una non ti si era alzato..>>
Lui mi guarda stupito e mi inizia a fare il solletico sui fianchi mentre io provo a liberarmi dalla sua presa: <<Di tutte le cose che ti ho detto, tu ti focalizzi solo su questo?!>>
Rido fino alle lacrime e lo imploro di smettere. Smette di farmi il solletico e aggiunge: <<Quel giorno, quando facesti quella battuta sul fatto che non mi si era alzato, fu la prima volta che dovetti andare in bagno a farmi una sega pensando a te.>> mi dice facendomi l'occhiolino.
Lo afferro per la nuca e lo bacio avidamente, per fargli capire quanto ciò che mi ha appena detto negli ultimi cinque minuti mi abbia resa felice come non mai.

Tutta colpa degli Affari [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora