Capitolo 31

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È sabato sera e mi sto prearando per andare al compleanno di Vittorio. Alle mie spalle Riccardo sonnecchia sul mio letto mentre io mi sto faccendo i boccoli con la piastra. Dalla sera dello spoiarello non faccio altro che pensare al fatto che si ostina a non dire a Michele di noi due. Mi ha spiegato che ha sempre saputo che Michele avesse una cotta per me e tra i maschi esiste una sorta di legge muta per cui la ragazza che piace a un amico non si tocca, ma mi sto scocciando del fatto che ogni volta che c'è il nostro amico nei paraggi dobbiamo stare attenti a quello che facciamo o diciamo. Anche stasera per esempio, dato che ci sarà anche Michele non mi potrò divertire tranquillamente con il mio ragazzo.
Una volta finito di prepararmi mi avvicino al letto per svegliare Riccardo, gli poso un bacio sulle labbra e lui inizia ad aprire lentamente gli occhi. <<Per quanto ho dormito?>> mi chiede mettendosi a sedere e stropicciandosi gli occhi, mentre io mi avvicino all'armadio per prendere il giacchetto. Mi giro verso di lui e lo trovo a fissarmi le gambe scoperte dal vestito corto, poi con lo sguardo risalire lentamente fino a immergere i suoi occhi nei miei: <<Non mi piace questo vestito.>> <<Perché?>> gli chiedo guardando il mio riflesso nello specchio. È un abito nero semplice senza spalline, con uno scollo profondo che arriva a metà schiena e uno scollo a cuore sul davanti. <<Mette in mostra roba che dovrei vedere solo io.>> mi dice alzandosi e posizionandosi dietro di me. Incrocia il mio sguardo nello specchio per poi depositarmi un leggera scia di baci sul collo. Con la mano destra mi accarezza la coscia fino all'orlo del vestito mentre io la seguo con lo sguardo attraverso lo specchio. Si avvicina all'orecchio e mi sussurra <<Basta un movimento sbagliato e il vestito ti scoprirà il culo.>> mi giro tra le sue braccia e gli circondo il collo con le mie. <<Puoi sempre starmi tutta la sera attaccato per evitare che accada.>> <<Lo sai che non potrò fare molto, ci sarà anche Michele.>> dice rassegnato mentre io alzo gli occhi al cielo. <<Vedremo.>> gli dico sfidandolo.

La festa si tiene in un locale in centro, è molto affollato e la musica mi sta distruggendo i timpani. Appena io, Riccardo, Sere e Gianluca individuiamo Vittorio e gli altri li raggiungiamo a un tavolo infondo al locale, e Riccardo subito mi lascia andare la mano. Diamo gli auguri a Vittorio e poi cerchiamo di sederci ma mi accorgo che le sedie non bastano per tutti. Appena se ne accorge Michele fa segno di alzarsi per farmi sedere ma declino l'offerta mentre con la coda dell'occhio vedo Riccardo fulminarlo con lo sguardo e stringere il pugno poggiato sulla gamba. Mi giro verso Sere, che è seduta in braccio al suo ragazzo, e le chiedo di accompagnarmi al bagno. <<Vittorio è proprio un bel ragazzo.>> mi dice Sere mentre ci avviamo al bagno. <<Si, e poi è un buon amico.>> gli rispondo entrando in uno dei bagni liberi.
Mentre mi lavo le mani Sere si ripassa il rossetto allo specchio, chiude il tubetto e si gira verso di me: <<Ho detto a Gianluca che lo amo.>> spiazzata mi giro a fissarla: <<Davvero?>> e lei annuisce. <<E lui cosa ti ha detto?>> alla mia domanda lei distoglie lo sguardo dal mio e si fissa le scarpe <<Non mi ha detto niente.>> risponde con la voce piena di tristezza. Dopodiché si gira di nuovo allo specchio e finge il migliore dei sorrisi: <<E tu sei innamorata di Riccardo?>> la domanda mi spiazza completamente e continuo a fissare la mia amica mentre si aggiusta i capelli.
Lo amo? Quello che c'è tra di noi si può definire amore? O è solo tanta attrazione fisica?
Sere si gira di nuovo verso di me in attesa di una risposta: <<Non lo so.>> le rispondo con una scrollata di spalle. Poi mi sorride come se lei invece conoscesse la risposta, mi posa una mano sulla spalla e mi trascina fuori dal bagno verso il nostro tavolo. Raggiunti i nostri amici sedie libere non ce ne sono così Sere si siede di nuovo in braccio a Gianluca e io non so cosa fare. Noto che Michele è seduto allo stesso posto di prima e vicino a lui è seduto Riccardo su una poltroncina dagli ampi braccioli, quindi mi avvicino a lui e mi siedo sul bracciolo tra lui e il mio amico. Accavallo le gambe e vedo Michele fissarle con la coda dell'occhio.
Aveva ragione Riccardo, inizio a pentirmi di aver scelto questo vestito. Con le mani cerco di abbassare il bordo del vestito sulle gambe, ma se tiro troppo rischio di scoprire il seno. Riccardo si accorge della mia difficoltà e mi viene in aiuto: <<Certo che si muore dal caldo qua dentro.>> dice sfilandosi la felpa e buttandola sullo schienale della poltroncina. Io subito ne approfitto: << Io invece ho freddo, ti dispiace se la prendo in prestito?>> gli chiedo allungandomi per prendere la felpa. Lui mi fa segno che posso e si mette a parlare con Vittorio e i suoi amici che non conosco. Butto un occhio a Michele e noto che non si è accorto della complicità con Riccardo, così mi rilasso, indosso la felpa e mi immergo nella conversazione con gli altri.

Tutta colpa degli Affari [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora