Capitolo 33

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La mattina dopo veniamo svegliati da qualcuno che irrompe in camera andando verso la finestra e aprendo le tende: <<Tesoro alzati, ti ho fatto la torta di mele per cola..>> ma la madre di Riccardo, appena ci vede nudi a letto si blocca. Ci guarda con sguardo arrabbiato e quando vede il viso ferito del figlio assume uno sguardo preoccupato, poi rivolge lo sguardo su di me. Adesso capisco da chi Riccardo ha ereditato la capacità di entrarti nell’anima con un solo sguardo!
Riccardo si mette a sedere sul letto stropicciandosi gli occhi mentre io cerco di coprirmi il più possibile con le coperte. <<Ma’, che ne dici se adesso esci?>> gli dice indicandogli la porta. Lei ci sorride e ci dice: <<Vi aspetto in cucina per la colazione.>> Non appena la madre esce dalla stanza Riccardo si lascia cadere all’indietro sul letto coprendosi gli occhi con le mani <<Cazzo.>> lo sento dire al di sotto delle mani. Poi si gira verso di me e mi da un bacio: <<Ti consiglio di rivestirti prima che torni.>> <<Buongiorno anche a te.>> gli dico restituendogli il bacio. Mi sorride e da sotto le coperte mi da un pizzicotto sul fianco: <<Buongiorno piccola.>> poi insieme ci alziamo e ci rivestiamo.
Usciti dalla stanza percepisco un intenso profumo di dolci, e quando entriamo in cucina troviamo sulla tavola un’invitante torta di mele e la madre di Riccardo intenta a fare il caffè.
Si gira verso di noi mentre ci sediamo al tavolo e lei si rivolge a me: <<Sbaglio o già ti ho vista?>> Arrossisco al ricordo della mattina in cui la incontrai in corridoio. <<Ehm, sì Signora.>> <<Oh ti prego, chiamami Lucia.>> Poi si avvicina e mi porge una tazzina con del caffè: <<Grazie.>> le rispondo educatamente. Dopo averlo passato anche al figlio inizia a tagliare la torta.
<< Allora, immagino che il merito sia tuo se negli ultimi giorni il carette di mio figlio è migliorato!>> arrossisco ancora di più e sento Riccardo al mio fianco: <<Mamma!>> <<Che c’è!>> le risponde la madre indispettita. <<Voglio solo conoscere la tua nuova ragazza. Perché voi due state insieme vero?!>>
Sento Riccardo sbuffare e aggiungere: <<Sì mamma, ma se continui con le tue domande la farai scappare.>> e la madre prontamente risponde <<Se sopporta te riuscirà a sopportare un po' della mia invadenza.>> io scoppio a ridere mentre Riccardo cerca di trattenere un sorriso guardandomi di sottecchi. <<Tua madre non ha tutti i torti.>> gli dico, poi rivolgendomi alla madre <<Lucia può chiedermi tutto quello che vuole, tranne come faccio a sopportare suo figlio perché non lo so  nemmeno io.>> lei scoppia a ridere e dice rivolto al figlio: <<Lei mi piace!>>
Appena Lucia si gira per riporre le posate sporche nel lavello, Riccardo mi si avvicina e mi sussurra all’orecchio: <<Aspetta che restiamo soli e ti faccio vedere quanto può  essere estremamente difficile sopportarmi.>> e sento il basso ventre contrarsi.
Poi il suo telefono suona e se lo sfila dalla tasca dei pantaloni per rispondere, aggrotta la fronte e dice <<E’ Gianluca.>> poi si alza e si allontana per rispondere al telefono.
<<Dall’accento capisco che non devi essere di Roma.>> mi dice Lucia
<<Vengo da un paese in provincia di Salerno.>> le spiego. Poi indicando la torta mi dice: <<Serviti pure.>> Così mi sporgo sul tavolo per prenderne una fetta, me la porto alla bocca e resto estasiata. <<E’ ancora più buona di quella che fa mia madre.>> Lei annuisce e mi ringrazia. Riccardo torna da noi e mi dice <<Gianluca è sotto. Devo scendere un attimo da lui. Prendi le tue cose così ti riaccompagno a casa.>> faccio per alzarmi ma Lucia posa una mano sulla mia sul tavolo. <<No resta, mi farebbe piacere conoscerti un altro po’.>> Riccardo guarda me chiedendomi con lo sguardo se mi sta bene e io annuisco. <<Va bene..>> risponde titubante <<..ritorno subito.>> ed esce dalla cucina. Nel frattempo Lucia fa il giro del tavolo e si siede vicino a me dove prima c’era il figlio. << Non deve essere semplice essere la sua ragazza. È sempre stato un ragazzo difficile, arrabbiato con il mondo intero. E poi immagino che non deve essere semplice visto che ha il vizio di tenersi dentro tanti segreti.>> Stavolta sono io a poggiarle un una mano sulla sua <<Con me non ha segreti.>>  stupita mi chiede <<Ti ha raccontato del padre?>> io annuisco e a lei sfugge una lacrima che subito si asciuga non l’altra mano, stringendomi invece quella sul tavolo. <<Scusami, è solo che..>> tira su con il naso <<credevo non si sarebbe mai riuscito ad aprire con nessuno. Ma è evidente che tu sei diversa, te lo leggo negli occhi. Sono colmi di amore.>> poi nei suoi occhi leggo la preoccupazione <<Allora sai chi lo ha ridotto così?>> mi chiede riferendosi ai segni sul suo volto della rissa di ieri sera. Annuisco. <<E sai anche il perché?>> <<Non glie l’ho ancora chiesto.>>
Ieri sera dopo tutto quello che mi ha raccontato ho deciso di aspettare a chiedergli il motivo per cui Antonio lo avesse colpito all’improvviso senza un apparente motivo.
Veniamo interrotte dal ritorno di Riccardo seguito da Gianluca. Lucia appena li vede si alza e saluta calorosamente il miglior amico del figlio <<Gian! Quanto tempo, vieni qui.>> gli dice abbracciandolo mentre Gianluca contraccambia l’abbraccio. <<Lucy!>> Poi si gira verso di me e mi fa un cenno con la testa <<Hai conosciuto Fede, vedo.>> io e Lucia annuiamo all’unisono mentre lui adocchia la torta <<La tua torta alle mele!>> e senza fare cerimonie se ne porta un pezzo alla bocca prendendone un grande morso. Nel frattempo Riccardo si siede vicino a me e mi poggia una mano sulla schiena accarezzandomi leggermente.
Mi giro a guardarlo e lui mi sorride. Uno di quei sorrisi che ti riempiono il cuore. E d’improvviso mi ricordo della sera prima. Ha davvero detto di amarmi o me lo sono sognato?

Dopo finito di fare colazione, io, Riccardo e Gianluca salutiamo Lucia e usciamo di casa. Gianluca si avvia alla sua moto mentre io e Riccardo andiamo verso la sua auto. Una volta dentro non riesco più a trattenere la curiosità e glie lo chiedo <<Perché Antonio ti ha preso a pugni ieri?>> lui stringe i pugni intorno allo sterzo con il rischio di far sanguinare le nocche sbucciate e sbuffa forte. <<Il patto di cui ti ho parlato prevedeva che non ti avrei dovuta vedere fino a quando non avessi finito di ripagare il debito. Antonio ha pensato bene che sarebbe servito come “incitamento” a portare a termine il patto al più presto.>> si gira verso di me e rivolgendosi di nuovo alla strada, titubante continua <<Quando ci ha visti fuori dal locale insieme non ci ha messo molto a capre che ero venuto meno ai termini dell’accordo.>> si gira nuovamente verso di me e io sbianco realizzando: <<Ti ha picchiato per colpa mia!>> dico in un sussurro. Lui alternando lo sguardo tra la strada e me, mi poggia una mano sul ginocchio <<No piccola, non devi pensarlo nemmeno per un attimo. È per questo che non te l’ho detto ieri sera, sapevo lo avresti pensato.>> dice scuotendo la testa.
Sento le lacrime riempirmi gli occhi e rigarmi le guance <<Ti ha picchiato perché stiamo insieme>> dico ad alta voce  più a me stessa che a lui, fissando il vuoto davanti a me. Sento la macchina accostare e lui mi tira per i fianchi a sedere sulle sue gambe, mentre io inerme lo lascio fare. Mi prende il volto tra le mani e mi asciuga le lacrime <<Se la colpa è di qualcuno è la mia, che non riesco a stare senza te.>> mi dice fissandomi negli occhi <<Senza guardarti negli occhi e perdermici, o vederti alzarli al cielo per le cazzate che dico.>> mi deposita un leggero bacio sulle labbra <<Senza assaggiare le tue soffici labbra, che mi tolgono il respiro ad ogni singolo bacio>> Fa scorrere le mani sul mio fondoschiena <<Senza infilarti le mani nelle mutande e trovarti pronta per me in ogni momento.>> a me sfugge un sorriso. Mi poggia la mano destra all’altezza del cuore <<Senza sentirmi qualcosa di importante per te.>> Infine mi prede la mano destra tra le sue e se la porta all’altezza del suo di cuore <<Senza sentire un turbinio di emozioni anche solo se ti penso.>>
E poi mi bacia facendomi mancare il respiro, lo stringo forte a me e mi sussurra all’orecchio <<Quello che ho detto ieri sera prima di dormire è vero.>> Lo guardo negli occhi e gli rispondo <<Adesso lo so.>>

Tutta colpa degli Affari [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora