aware [giapponese]; sensazione dolceamara che si ha quando si sta vivendo un momento di grande bellezza, che si sa effimero e destinato quindi ad esaurirsi velocemente.
***
Era vero, lo ammetteva; la vita al liceo era più dura di quanto pensasse.
O forse era solo una sua impressione.Già, magari, un'impressione.
La verità era che la paura di ogni mattina prima di andare a scuola partiva da sotto i piedi, gli si inerpicava fino al busto, gli stritolava le budella, poi saliva al collo e lo strangolava.
Ma restava lì, la paura.
Non se ne andava mica, no no.
Qualche volta aveva sperato che si tramutasse in qualcosa di più grande di lui. Un attacco di rabbia, panico, tristezza, o un impeto così forte da fargli venire voglia di ammazzare qualcuno - qualsiasi cosa sarebbe andata bene.Ogni mattina doveva stare attento a non farsi notare troppo, a non prendere un voto troppo alto, a non fare qualcosa di troppo appariscente.
Doveva restare un inetto.
Un dannatissimo, inutile, inetto.
Forse era davvero così? Forse davvero la sua esistenza non serviva al mondo intero?
Ogni tanto ci pensava.
Anzi, molto spesso ci pensava, sì.
Alla fine si ripeteva che anche lui, a modo suo, faceva parte del grande equilibrio della vita; quello dove tutti hanno il proprio posto e sono felici di averlo. Eppure, a lui non stava bene. Certe volte, quando s'era assicurato di essere completamente da solo, si concedeva di pensare a come poteva essere se fosse andata diversamente. Ci pensava così intensamente che aveva paura che gli altri potessero sentire i suoi pensieri, e, se lo avessero fatto, lo avrebbero odiato. Forse, questa cosa gli piaceva. Capitava che, dopo aver estremamente fantasticato, si guardasse allo specchio e vedesse un accenno di sorriso sulla sua bocca, il labbro superiore a malapena disteso, una piccola fossetta formarsi al lato destro della sua guancia, appena visibile. Almeno, avrebbero provato qualcosa nei suoi confronti. Ma con il tempo sparisce anche l'odio, e resta solo una macchia indelebile, una presenza fastidiosa che non vale neanche la pena considerare.Gli capitava di passare davanti uno specchio e, contro la sua volontà, di guardarsi di sfuggita. Le occhiaie sul suo volto formavano due solchi sotto gli occhi, quasi come una poetica metafora per analogia con i solchi sul suo corpo, nella sua mente e spirito. Poi vedeva i cerotti. Sparsi su tutto il corpo, grandi, piccoli, spessi o, qualche volta, era costretto persino a mettersi delle garze; li odiava.
Li odiava, sì, perché coprivano solo il male superficiale, quello che brucia all'inizio, ma che poi passa e dopo un giorno te ne sei già dimenticato.Peccato che non esistevano cerotti per il cuore.
Perché la vita di Kokichi Ouma era così.
Chissà, forse...forse prima o poi le cose sarebbero cambiate.
Sì, sì, certo che sarebbero cambiate!
Solo...non oggi, ecco.**
Shuichi Saihara non era un ragazzo come gli altri.
A Shuichi Saihara non interessavano una buona media, o l'essere popolare, o piacere alle altre persone.
O meglio, non aveva bisogno di interessarsi o desiderare tutte queste cose, perché le aveva già.
Shuichi Saihara aveva già la fama, aveva già voti alti, aveva già il fascino necessario a conquistare tutti quelli che voleva.
Non che a lui interessasse qualcuno, ovvio.
Però faceva comodo essere rispettato da tutti.La verità era che a Shuichi Saihara interessava una sola cosa.
E non erano né la fama, né il successo, né i soldi.
E né l'amore, ew, per carità.
L'unica cosa che interessava a Shuichi Saihara era Danganronpa.
Oh, quello sì che era eccitante...
Tutte quelle morti, quei pianti.
Tutta quella disperazione, a Shuichi Saihara non lo annoiava mai.Perché la vita di Shuichi Saihara era così.
E anche se non voleva, prima o poi un giorno sarebbe cambiata.
Solo...non oggi, ecco.-Angolo cottura-
Ohayo- eccomi con una nuova storia.
Non chiedetemi da dove mi è venuta questa idea.
So solo che quando l'ispirazione arriva, non ci fai niente ;)
Comunque, perdonatemi se il primo capitolo è un po' corto.
Gli altri saranno più lunghi (credo??), anche se come pensavo, sta storia è solo al primo capitolo e sta già venendo su una merdina.
Vabbè, cia.
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꒰ aware ; saiouma pregame ꒱
FanfictionAware ; sensazione dolceamara che si ha quando si sta vivendo un momento di grande bellezza, che si sa effimero e destinato quindi ad esaurirsi velocemente. attenzione: alto contenuto di cringe❗❗