1.2 ; la teoria del caos

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«You're so unsure
You're so afraid
Don't tell me to listen when you got nothing to say.
You get too close
Take the one I love the most..»

***

L'effetto farfalla.
Infinitesime variazioni nelle condizioni iniziali —proprio come il battito di ali di una farfalla — producono variazioni grandi e crescenti nel comportamento successivo dei suddetti sistemi.
Si trattava della teoria del caos, e Kokichi non ci aveva mai creduto. Fino a quel momento.
In questo caso, la farfalla era Shuichi.
Il battito di ali erano le sue parole, e l'uragano causato dal battito di ali della farfalla erano i sentimenti contrastanti nella mente di Kokichi.

«Pensaci bene, Ouma-san.»
Quando si stese sul suo letto, Kokichi aveva ancora a mente le parole di Shuichi.
E poi quel bacio.
Quel maledetto bacio...in fondo, sapeva che Shuichi non l'aveva fatto altro se non per convincerlo a partecipare a Danganronpa, ma in cuor suo sperava veramente che non fosse così; sperava che fosse stato un bacio vero, sincero. Dolce.

Ma era impossibile, visto che si trattava di Shuichi Saihara.
Si rotolò nel letto, mettendosi di lato e stringendosi il cuscino in faccia.
Doveva smetterla di pensarci.
Non avrebbe partecipato a Danganronpa.
Punto e basta.

Però...
Però quella voce.
Quelle parole.
Quelle labbra.
Era incredibile quanto una persona potesse influenzare i pensieri di un'altra. Quanto i suoi piccoli gesti potessero causare un uragano nel corpo di un'altra persona.
Aprì gli occhi e si ristese supino.
Sospirò di nuovo. Nella sua mente c'era una vera e proprio guerra.
Da un lato era ancora convinto delle sue idee. Dall'altro...
Dall'altro, che poteva mai succedere? Dopo tutto, si trattava pur sempre di finzione...
E oltretutto, Shuichi voleva tanto partecipare con lui.
Magari, se avesse partecipato con lui, l'avrebbe reso fiero...l'avrebbe reso felice...

Kokichi accennò un sorriso.
Che male c'era nel voler rendere felice la persona di cui si è innamorati?
Innamorati, sì, perché in questo mese e mezzo passato insieme Kokichi si stava veramente innamorando.
E si odiava per questo.
Sapeva che non avrebbe mai funzionato tra di loro, ma non poteva mettere a tacere il suo cuore.

Quindi prese il telefono, intenzionato a chiamare Shuichi.
Compose il suo numero...poi gli arrivò una chiamata.
Era Rantaro.
Sbuffò, poi decise che era meglio rispondere.
Magari, stava solo per fare una stronzata, e questa chiamata era l'universo che glielo stava facendo capire.
«Pronto? Kokichi?»
«Hey, Amami-san.»
«Hey! Senti, ti devo parlare.»
Kokichi aggrottò le sopracciglia, nonostante sapesse che Rantaro, in realtà, non poteva vederlo.
«Riguardo a cosa?»
«Riguardo a Shuichi.»

**

La chiamata durò mezz'ora.
Ma non servì a far cambiare l'idea che aveva Kokichi sul conto di Shuichi.
Del resto, erano tutte cose che già sapeva...non voleva ammetterle, è vero, ma sapeva già tutto.
Rantaro gli aveva raccontato di averlo visto fuori casa sua spesso, gli aveva detto che era uno psicopatico, che era meglio se Kokichi non lo vedeva proprio più.
Lui cercò di difenderlo, ma sapeva che Rantaro aveva ragione.
Dopo che la chiamata finì, Kokichi si stese nuovamente sul letto.
Col telefono in mano, guardò svogliatamente la sua rubrica telefonica.
C'erano pochi numeri.
Parenti, compagni di classe e gli unici due amici che aveva.
Poi vide il suo nome.
Saihara-san, l'aveva segnato.
Restò a fissare il suo numero per un tempo indeterminato, titubante se chiamarlo o no.

Alla fine, il cuore sopravvalse sopra il cervello e l'anima.

Sta squillando..
...

«Ouma-san?»
«H-hey. Saihara-san. Volevo solo dirti che... probabilmente ho cambiato idea. Forse.»
Sentì la risata cristallina di Shuichi persino dall'altro lato del telefono.
«Va bene, Ouma-san... non te ne pentirai.»


-angolo strunz-

SALVETE MIEI STUDENTI
sono qui solo per dirvi che mancano due capitoli alla fine di questo sgorbio.
goodbye.
muah.

꒰ aware ; saiouma pregame ꒱Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora