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"911 qual è l'emergenza?"
"Fuoco, c'è fuoco e fumo ovunque vi prego aiutatemi!"
"Signora si calmi e mi dica da dove chiama."
"Lindel Ave, presto!"
L'operatore allertò immediatamente la stazione di Tampa, il TFRD, Tampa Fire Rescue Department.
Il capitano Whife rispose alla chiamata e fece scattare la sirena di adunata.
"Fate presto ragazzi è scoppiato un incendio su Lindel Ave. Prendete due autopompe non sappiamo quanto è esteso. Forza ragazzi forza, stanotte si lavora!"
Non c'era tempo da perdere più in fretta si arrivava più vite si traevano in salvo.
Quando giunsero in Lindel Ave non immaginavano che un intero palazzo fosse in fiamme.
"Roger, Waters, Kirk e Porter con me, gli altri sul retro. Nelson resta fuori e chiama altre ambulanze e speriamo di trovare qualcuno vivo. Ti manderò qui tutti quelli che riesco a trovare in condizioni di recupero ok?"
"Va bene capitano. Ho garze a sufficienza speriamo che non sia male come sembra."
Le autopompe iniziarono a inondare le finestre del primo piano del palazzo per permettere agli uomini di entrare.
Il capitano diramò i suoi uomini ai tre piani sottostanti e lui salì fino al quarto facendosi scudo con un estintore piccolo.
Due appartamenti vuoti, uno con due anziani deceduti.
"Roger per ora due vuoti e due decessi. Voi come siete messi?"
"Abbiamo due codici rossi e tre codici gialli."
"Ok, proseguo."
Le fiamme erano arrivate ormai al soffitto l'ultimo appartamento era un forno.
Ma il capitano Stan Whife non si fermava davanti a nulla, diede un calcio a ciò che restava della porta bruciata e si addentro nell'inferno che regnava in quell' appartamento.
Un uomo forse sulla trentina era riverso a terra con ustioni di quarto grado su tutto il corpo, aveva gli occhi spalancati e la bocca chiusa da resti di fazzoletto.
Stan gli chiuse gli occhi.
Soffiò nuovamente con l'estintore che aveva con sé fino a raggiungere una donna accasciata a una porta bruciata.
Anche lei rappresentava ustioni su tutto il corpo.
Le toccò la giugulare, c'era ancora un alito di fiato.
Prese il walkie-talkie e mandò un messaggio ai suoi uomini.
"Codice rosso, ripeto codice rosso. Fate presto ragazzi c'è una donna in condizioni molto gravi. Veloci!"
La donna gli mise quello che restava della sua mano ustionata da cui si vedeva colare sangue su un braccio.
"La...mi...a...b...ba..m...bi..na...la..s..sa...l...vi!"
"Resista signora, stanno arrivando i soccorsi."
Lasciò la donna a terra e si addentro in quella che poteva essere una stanza per bambini.
Vi era una culla quasi interamente bruciata, una bambina piccola forse quattro, cinque anni se ne stava rannicchiata in un angolo della stanza stringendo un peluche malconcio.
Contrariamente alle regole Stan tolse la maschera antifumo e si avvicinò.
"Ehi piccolina vieni con me ti porto fuori di qui. Devi solo tenere gli occhietti chiusi va bene?"
La bambina scosse la testa e chiamò la mamma con gli occhi impauriti.
Stan la prese in braccio, era piccola e minuta, la maschera antifumo era troppo grande per il suo viso, quindi la appese alla cintura.
Uscì a grandi falcate dall'appartamento, doveva sbrigarsi.
Il fumo gli invadeva le narici e la gola iniziava a bruciare.
"Capitano vieni fuori di li, il palazzo sta per crollare, capitano?"
Stan sentì Roger chiamarlo attraverso la ricetrasmittente ma non poteva rispondergli.
Il corridoio era invaso dalle fiamme, non c'era via di uscita.
"Mamma, voglio la mia mamma. Dov'è la mia mamma?"
"Tranquilla piccolina. Ora usciamo fuori di qui prima che diventiamo carne arrosto."
Si diresse su per le scale per raggiungere il tetto, la porta era sbarrata, non c'era via d'uscita.
"Ragazzi sono bloccato all'ultimo piano, ho con me una bambina. Sono sul lato est dell'edificio trovatemi una via d'uscita veloci!"
"Scala antincendio capitano, in fondo al corridoio sul lato ovest."
"Cazzo!"
Doveva ritornare nell'inferno, non c'era altra via d'uscita.
Si frugò nelle tasche e tirò fuori una coperta termica la aprì e avvolse la bambina lasciando il lato argento all'esterno per proteggerla dal calore.
"Non fa freddo."
"Devo coprirti piccolina, dobbiamo tornare indietro e fa troppo caldo di la.
Ragazzi sto per entrare all'inferno venitemi incontro con gli estintori."
Si sistemò i paramenti, abbottonò fin sotto al mento il giaccone ignifugo e si volse a guardare la bambina che lo guardava incuriosita.
"Che fai?"
"Ci porto in salvo piccolina. Come ti chiami?"
"Heavenly."
"Che diavolo di nome è?"
"La mia mamma dice che sono come il suo cielo. Tu come ti chiami?"
"Il mio nome è Stan e ora ti porto fuori di qui. Andiamo bambolina del cielo."
Indossò la maschera antifumo e presa la piccola avvolta nella coperta dalla testa ai piedi corse nelle fiamme che lo avvolsero in pochi secondi.
L'aria era incandescente, la bambina era immobile in braccio a lui, la maschera si era annerita e non vedeva un accidenti.
Sperava solo di riuscire a portarla in salvo.
Una trave si staccò dal soffitto e lo colpì sulla scapola destra.
"Cazzo! Dio aiutami, questa bambina non merita di morire!"
Da credente qual era si affidò a colui che poteva decidere della sua vita, il signore.
Continuò ad avanzare finché potè ma riuscire a spostarsi in quel calvario era pressappoco impossibile.
La porta delle scale era bloccata.
Per aprirla doveva lasciare la bambina e se la coperta si fosse aperta il suo piccolo corpo sarebbe diventato incandescente in pochi secondi.
Batté più volte con l'ascia sulla porta con la mano libera per aprirsi un varco, ma non vedeva nulla.
Tolse la maschera e iniziò a incamerare fumo dal naso e dalla bocca.
Diede un colpo più forte e finalmente riusci a fendere il ferro rovente.
"Stai indietro capitano, la buttiamo giù!"
In pochi momenti i ragazzi buttarono giù la porta, gli tolsero la bambina dalle braccia e li portarono in salvo.
Due paramedici si occuparono di loro ma Stan era piuttosto grave.
Fu portato d'urgenza in ospedale poiché le sue condizioni respiratorie erano compromesse.
La piccola Heavenly divenne in pochi giorni la mascotte dell'ospedale.
Tutti andavano a portarle giochi e pupazzi per sopperire la mancanza della madre e del padre che la bambina cercava continuamente.
"Ciao Heavenly, oggi andiamo a casa vuoi?"
La piccola guardò mortificata il signore vestito di bianco e stringendo a sé un pupazzo vestito da pompiere disse solo 'Stan'.

Tienimi nel tuo cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora