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"Dorothy sul serio non serve che continui a scusarti. Non è colpa tua se quel deficiente ha preso la macchina nonostante il mio divieto."
Dorothy si era alzata presto le aveva preparato la colazione e continuava a chiederle scusa.
"Credimi non ne avevo idea. Gli ho chiesto come mai avesse la tua auto e lui mi ha detto che ti aveva chiesto se potevamo portare Hanna al luna park. E tu gli hai prestato l'auto. Sentire ieri sera che l'aveva presa senza il tuo permesso mi ha mandata in bestia. Non sono una stupida e mi è bastato che giocassero con me una volta."
Heavenly le prese una mano.
"Dorothy tranquilla. Alla fine me la sono cavata. Devo però dirti una cosa, Michael non è cattivo."
Alzò gli occhi al cielo.
"Un po' stronzo si, ma cattivo no. Non so se lo ha fatto per colpirti o per altro, non ci capisco molto nei rapporti con gli altri. Ma mi sembra di capire che ti piace, se vuoi dargli una possibilità io non sono nessuno per vietartelo. Solo sta attenta."
Dorothy sospirò.
"Mi piace ma...tra te e lui c'è qualcosa? Voglio dire...non...si insomma...io..."
Heavenly scoppiò a ridere.
"Puoi stare tranquilla Dorothy. Ne io né Michael ci vediamo sotto quel punto di vista. Siamo fratellastri, ma non abbiamo alcun legame di sangue. È una lunga storia e forse un giorno te la racconterò, ma non oggi. Sono in ritardo e tra circa un ora dovrebbe venire Peter qui a prendersi i tuoi documenti per trovarti un lavoro."
Alla donna si illuminarono gli occhi e sperò tanto che finalmente qualcosa nella sua vita e in quella di sua figlia iniziasse a cambiare.

"Dirigete il getto da questa parte, aumentate la potenza forza forza!"
Rambo continuava a ripetere da più di un ora sempre la stessa cosa.
Appena era arrivata in caserma aveva fatto a mala pena in tempo a cambiarsi ed era salita di corsa sulla camionetta assieme a Rambo ancora con gli scarponcini sciolti.
Un palazzo in centro era in fiamme per un corto circuito.
Heavenly stringeva i denti, erano già quattro i feriti che aveva mandato in ospedale con le ambulanze.
Sperava in cuor suo che non arrivasse nessuno in cattive condizioni.
"Ragazzi salite al quarto piano c'è un ferito grave che non si può spostare in alcun modo. Davidson vieni su!"
"Si capitano."
Prese garze sterili, fisiologia, bende e coperte termiche.
Infilò la maschera antifumo e con Crypto davanti a lei che la guidava riuscì a raggiungere Logan e Rambo.
Il corpo di una donna giaceva supino sul pavimento del corridoio, resti di vestiti erano attaccati alle gambe e alle braccia.
In varie parti del corpo le ustioni avevano raggiunto il terzo grado, non era roba per lei.
Ma si fece forza, si inginocchiò accanto alla donna e iniziò a rimuovere piano i resti di indumenti.
Prese le garze sterili umide e cercò come meglio poteva di rallentare il processo di ustione.
Le veniva da vomitare.
I capelli della poverina non esistevano più e metà viso era andata.
Poteva sperare solo in un miracolo.
Coprì il corpo con la coperta termica e lo lasciò nelle mani degli infermieri che erano arrivati.
"Donna, sui trenta, trentacinque anni. Presenta ustioni di terzo e quarto grado. Fate presto."
Dopo aver comunicato agli infermieri la situazione corse giù a controllare altri feriti ma i ricordi riaffiorarono vividi nella sua mente e vomitò anche l'anima.
"Stomaco debole? Temo che hai scelto un lavoro che non fa per te."
"Va tutto bene Spock tranquillo."
Il ragazzo la guardò a lungo prima di annuire e tornare su.
Due ore dopo avevano finito.
Il bilancio era di due morti, sei feriti gravi e numerosi feriti che sarebbero guariti in un paio di settimane.
"La camionetta la prendo io. Davidson con me!"
Heavenly all'ordine di Logan non poteva certo opporsi, così le toccò salire in camionetta e sorbirsi di sicuro la ramanzina che sarebbe arrivata.
"Davidson devi dirmi qualcosa?"
Era attento alla strada e al traffico, non la guardava e sembrava contrariato.
Heavenly decise di fare finta di niente e di non capire di cosa stesse parlando.
"Riguardo cosa capitano?"
Logan le rivolse un occhiataccia.
"Ti dice niente difficoltà a respirare, viso pallido, sudore freddo."
"Bhe secondo il libro di medicina del primo anno questi sono sintomi influenzali. Sta bene capitano?"
Logan frenò nel piazzale antistante la caserma ma non fece in tempo a bloccarla.
Un tipo belloccio con l'aria strafottente la stava aspettando con le mani in tasca.
"Ehi Solitaria."
Heavenly sbuffò.
I problemi non avevano mai fine.
"Che vuoi?"
Logan si finse occupato a controllare i vari verbali per capire chi fosse questo tizio.
"Pare che io debba ringraziarti."
Heavenly prese la borsa medica e si avvicinò.
"Questo vuol dire che mi farai uno sconto sulla tua parcella?"
Michael abbozzò un sorriso.
"Ora non esagerare Solitaria, la mia parcella è intoccabile. Comunque grazie."
Heavenly si strinse nelle spalle.
"Io non ho fatto niente. Poi comunque, ci hai messo poco a venire a ringraziarmi. Sono passati solo due giorni."
"Non fare l'arrogante Solitaria, non lo sei mai stata e non sai come si fa. Papà è riuscito a trovare lavoro a Dorothy. Vorrebbe sapere se ti va di venire stasera a cena."
"Se non devo sostituire nessuno vengo. Altrimenti di a Peter che sarà per un altra volta."
Logan sbatté lo sportello della camionetta e si diresse verso i due che chiacchieravano davanti a lui.
"Davidson ti aspetto dentro per registrare i verbali."
"Salve."
Michael avanzò verso Logan con il suo sorriso perfetto.
"Salve."
A Heavenly suo malgrado toccò fare le presentazioni.
"Capitano lui è Michael Davidson, Michael ti presento il capitano Logan."
I due uomini si strinsero la mano sfidandosi con lo sguardo.
"Logan Whife. Davidson? Avete lo stesso cognome, siete parenti?"
Heavenly abbassò lo sguardo
Di solito quando negli anni passati qualcuno poneva questa domanda tanto Michael quanto Clarisse si premuravano di fare sapere che lei non era nessuno per loro.
Quindi stavolta rimase di stucco.
"Certo, siamo fratellastri."
Per lei era una novità.
Logan fece un cenno con la testa ed entrò in caserma.
Heavenly invece guardava Michael allibita.
"Sul serio? E quando siamo diventati fratellastri?"
Michael fece un gesto con la mano per scacciare la sua protesta.
"Non sei mai contenta. Non ti fa piacere? È quello che avete sempre voluto tu e mio padre no?"
Heavenly incrociò le braccia e lo guardò con sospetto.
Negli anni aveva imparato a decifrare ogni singolo comportamento dei fratelli Davidson, Michael sembrava onesto.
"Si ma continua a ignorarmi come hai fatto fino a oggi. Non inizierò a raccontarti la mia vita solo perché dopo diciassette anni siamo improvvisamente diventati fratellastri. Ci si vede "
Non le piaceva lasciare le persone in croce così, ma era stata lasciata a se stessa così tante volte che lo aveva imparato fin troppo bene.
Logan la aspettava nel suo ufficio e quando bussò e le diede il permesso di entrare quasi non le andava di doversi trovare al suo cospetto.
"Capitano."
"Davidson."
"Ho portato il mio verbale."
Logan lo prese e lo lesse.
"Hai dimenticato qualcosa nel tuo verbale."
Heavenly lo guardò dubbiosa.
Ricordava tutti i feriti che le erano arrivati ed era più che sicura di averli menzionati tutti.
"Non mi sembra "
Logan mise il foglio sulla scrivania e incrociò le mani sopra.
"Davidson hai dato di stomaco ancora una volta. Sei sicura che vada tutto bene? Non è normale questa cosa. Dovrei fare rapporto e destituirti dal tuo compito di paramedico dei vigili del fuoco."
Per Heavenly le parole di Logan ebbero l'effetto di una doccia gelida.
"I..io...non...capitano lei...lei non può farlo. Le assicuro che non succederà più. Io...io devo fare questo lavoro. L'ho promesso. Lo devo a delle persone molto importanti."
Logan restò stupito.
Finalmente dopo tre mesi dimostrava una certa passionalità.
Anche se in un primo momento era stata impacciata e in difficoltà, subito dopo aveva tirato fuori grinta e passione per difendere il suo posto.
La guardò a lungo, si guardarono a lungo, finché Jack non si affacciò in ufficio.
"Logan, oh scusa non sapevo fossi...ah sei tu. Logan dovresti venire di la, abbiamo un piccolo problema."
Heavenly tirò un grosso sospiro di sollievo.
Forse per questa volta se l'era cavata.
Uscì dall'ufficio seguita dai due uomini e mentre raggiungeva i monitor vide in sala un viso conosciuto.
Restò in disparte a guardare Logan e Jack che parlavano con il tipo che continuava a chiedere delle spiegazioni riguardo un incidente avvenuto poche settimane prima.
"Ascolti noi non abbiamo portato via nessuna auto. Forse dovrebbe controllare al deposito rimozioni."
"Calma Jack, cerchiamo prima di capire quando è avvenuto esattamente l'incidente. Può darsi ci servisse posto per l'autopompa e abbiamo chiamato il carro attrezzi."
Logan la vide e le fece cenno di avvicinarsi.
"Davidson dovresti prendere l'indirizzo da..."
"Occhicielo? Diamine, sei proprio tu? Ma sei sempre qui a Tampa, pensavo fossi andata via. È da tanto che non ti vedo. Credevo avessi cambiato stato. Ma che ci fai qui?"
Quando lo senti parlare capì subito di chi si trattava.
"Ciao Andy. Ci lavoro qui."
"Ah! Sapevo che eri strana ma non fino a questo punto. Cavolo sei un pompiere? O si dice pompiera?"
Andy Crysler, biologia, lettere e psicologia. Lo incontrava solo in queste ore a scuola ma lo aveva sempre evitato.
Heavenly rivedendolo ricordò perché non aveva mai avuto a che fare con lui, era logorroico, insopportabile e stronzo.
Prima che potesse rispondere Logan lo fece per lei.
"Heavenly è un paramedico e a che scuola ti sei fermato se non sai che il termine pompiera non esiste?"
Jack si mise a ridere senza nasconderlo, Andy diventò rosso e Heavenly si schiarì la gola.
Sentire il suo nome pronunciato da Logan le aveva fatto venire i brividi.
"Comunque, ora controlleremo che la tua auto non intralciasse il nostro lavoro. Nel caso dovrai andare al deposito rimozioni."
"Bhe ecco in realtà la mia auto l'aveva presa in prestito la mia ragazza. Sa ha da poco preso la patente e suo padre non vuole comprargliela così..."
La mano alzata di Logan mise fine al monologo di Logan.
Jack era andato a rispondere al centralino mentre Heavenly andò a controllare la data dell'incidente in archivio.
"Capitano ho controllato, si tratta di una Range Rover blu, anno duemilanove. Era
posta davanti all'abitazione ventidue  trentacinque sulla diciassettesima."
Risolta la questione sperava caldamente che Andy andasse via ma quel ragazzo non era mai stato molto avezzo a capire al volo.
"E dimmi Occhicielo, nel frattempo ti sei fidanzata, sposata, o ancora single a freddare chiunque tenti di avvicinarsi?"
Aveva già premesso che se c'era una persona che non sopportava era Andy?
"E tu Andy sei ancora una marionetta nelle mani dei tuoi amici o ti sei svegliato e riesci a pensare con la tua testa?"
Il ragazzo occhialuto e smilzo che le stava davanti abbozzò un sorriso forzato e dopo aver salutato finalmente se ne andò.
"Fiuuuu. Giornata pesante oggi eh Frog?"
Jack continuava a chiamarla Frog, perché ancora non le avevano trovato un nome da darle.
"Vado a portare questo di nuovo in archivio. Tienimi un attimo d'occhio i monitor torno subito."
Andò in archivio e ci restò qualche minuto in più. Giornate così la mettevano davvero a dura prova.
Logan si affacciò in archivio e la vide, era appoggiata con la fronte al muro e aveva gli occhi chiusi.
Tutto sommato non è che quel tipo avesse torto, un po' strana lo era.
"Davidson."
Heavenly scattò al suono della sua voce e si girò a guardarlo.
"Capitano."
"Io e te abbiamo un discorso da terminare."
Heavenly annuì stanca.
Quanto meno aveva la fortuna di non fare il turno di notte insieme a lui, altrimenti non avrebbe potuto sfuggirgli.
"Possiamo fare domani? Avrei una cena a cui partecipare e vorrei andare a fare una doccia."
Logan annuì e al sentirle nominare la doccia trattenne il fiato.
Non era possibile che questa ragazzina gli facesse un tale effetto.
Era sempre stato pieno di donne.
Molte le aveva usate al solo scopo di spegnere il cervello dal ricordare.
Ma era un giovane a cui la vita aveva tolto metà famiglia e lui voleva solo un capo espiatorio. Non potendolo avere si sfogava andando a letto con donne più grandi di lui, che avevano esperienza e competenza.
Ora arrivava Heavenly e lo faceva sentire di nuovo quel ragazzino in preda a una furia incontenibile solo che a quindici anni la furia era dettata dalla rabbia. A trentadue più che furia era bisogno incondizionato di fare l'amore con la ragazza che gli stava davanti.
"Buona serata Davidson."
Heavenly gli rispose la stessa cosa ma la sua risposta la ascoltarono solo i muri dell'archivio, perché ancora una volta Logan l'aveva lasciata lì senza attendere una risposta.

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