"Ehi Bersek c'è uno che ti cerca!"
Heavenly alzò a malapena lo sguardo dal monitor.
"Ehi sei sorda per caso? Ho detto che c'è uno che ti cerca!"
A quel punto non poté fare a meno di alzarsi dal suo posto e raggiungerlo.
Si avvicinò piano e gli sorrise malefica.
"Jack non ti è bastato quel pugno sul naso? Ne vuoi un altro? Magari stavolta ti devio il setto nasale che dici?"
Jack la soppesò con lo sguardo e rimbrottò in modo strafottente.
"Se ci sei riuscita una volta è perché mi hai preso alla sprovvista. Sta attenta che non te le stacchi io le mani!"
Heavenly sorrise.
"Sai Jack non capisco se sei proprio stronzo o ti impegni per farlo con me. Comunque adesso vado a vedere chi è questo che mi cerca, magari quando non ho niente da fare potresti spiegarmi questa cosa."
Si voltò e uscì dalla stanza dei monitor.
Michael la aspettava in piedi vicino alla sua jeep.
Alzò gli occhi al cielo.
Era già passata una settimana da quando era arrivato a Tampa era quasi sempre con Dorothy, per studiare il caso diceva.
Dormiva da Peter che l'aveva chiamata per darle la bella notizia che il suo caro Michael era a Tampa per risolvere una questione importante e stava da lui perché sentiva la mancanza di suo padre.
Che ipocrita.
"Che vuoi?"
"Certo non la tua simpatia Solitaria. Dammi le chiavi."
"Cosa? Per quale motivo dovrei darti la mia auto? Non sei venuto con la tua?"
"Senti, poche storie. Mi hai fatto venire fino qui a difendere la tua pseudo amica ti pare che non mi devi un favore?"
Heavenly lo fulminò con lo sguardo.
"Te lo puoi scordare. Tanto più che non lo stai facendo di certo gratis. Quindi se non hai la macchina per spostarti chiedila a Peter o usa i mezzi!"
Michael avanzò con aria minacciosa.
Cosa che non colpì affatto Heavenly.
"Stammi bene a sentire Solitaria..."
"Ehi c'è qualche problema qui?"
Rambo si intromise tra lei e Michael con le braccia incrociate.
"Rambo stanne fuori."
"Non mi sembra che tu te la stia cavando Heavenly. Chi è questo? E perché ti sta minacciando?"
Adesso come spiegava il fatto che a tutti gli effetti erano fratello e sorella ma che non lo erano affatto?
"È...un..un avvocato, si, lui è un avvocato. Puoi stare tranquillo. Non mi farà nulla vero Michael, anzi se ne stava andando."
Michael sbuffò annoiato.
Ora mancava anche che la difendessero.
"Solitaria sappi che non finisce qui!"
Se ne andò girando i tacchi nel suo doppiopetto blu scuro.
Rambo le rivolse un occhiata curiosa e Heavenly sapeva che le avrebbe fatto domande. Domande a cui lei non aveva alcuna intenzione di rispondere.
"Perché ti chiama Solitaria? E perché hai a che fare con un avvocato? Non sarai nei guai? E perché ti ha minacciato?"
Tante, troppe domande in una sola frase.
"Davvero vuoi sapere perché mi chiama Solitaria?"
Aprì le braccia e sospirò infelice.
"Proprio tu vieni a farmi questa domanda? Con la stupida propensione che avete qui dentro di dare stupidi soprannomi? Andiamo!"
Rambo ne risentì.
"Non sono stupidi soprannomi, ma nomi di battaglia. E prima ti decidi a rispondere positivamente a uno prima la smettiamo."
"Ma sei serio? Adesso è mia la colpa de voi non trovate un nome da affibbiarmi? Per te sarebbe normale dire a un poveretto recuperato tra le fiamme, ti mandiamo da Crudelia? Mandarlo dritto all'obitorio sarebbe meno mortificante."
Intanto erano rientrati nella caserma.
"Ehi ragazzi un tipo poco simpatico qua fuori ha chiamato la nostra collega 'Solitaria', che ne pensate?"
Ma davvero era stata assunta in una caserma di pompieri?
Crypto storse il naso, K2 sembrò pensarci, mentre Jack neanche lì prese in considerazione.
"Non mi piace. C'è bisogno di un nome più carino."
Mentre loro mettevano ai voti questo nuovo soprannome Heavenly tornò alla sua postazione a controllare i monitor.Era quasi ora di cena quando finalmente finì il suo turno, il signor Spock aveva bisogno di qualcuno che gli facesse un paio d'ore e lei non avendo nulla da fare era rimasta.
"Grazie per avermi sostituito. La prossima volta che hai bisogno rivolgiti pure a me ok?"
Heavenly gli diede una pacca amichevole sulla spalla e lo ringraziò.
"Ora vado sono un po' stanca. Ci vediamo domani Spock."
Uscì dalla sala monitor andò al blocco armadietti e si cambiò veloce.
Logan entrò proprio nel momento in cui lei infilava la maglietta, ma era di schiena quindi non si accorse della sua presenza.
Quando chiuse l'armadietto sobbalzò per la sorpresa.
"Capitano, non l'ho sentita arrivare."
"Tranquilla Davidson. Piuttosto ho saputo dell'inconveniente di oggi nel parcheggio qua fuori. Ti dico solo una cosa. Niente scaramucce ne fidanzati o compagni qui. Lontano da qui potete fare quello che volete. Sono stato chiaro?"
Heavenly lo fissò scioccata mentre apriva l'armadietto accanto al suo.
"Scaram....fidan..co...di che cosa stiamo parlando capitano?"
Logan sbuffò contrariato, già non gli aveva fatto piacere che qualcuno la stesse minacciando e non se ne spiegava il motivo. Poi se lei cercava anche di nascondere ciò che era successo era pure peggio.
"Davidson mi è stato riferito che quest'oggi un tipo ti stava aspettando e che avete discusso. Ripeto chiarimenti o discussioni con chiunque egli sia, lontano da qui! Questo è un luogo di lavoro."
Chiuse l'armadietto e a quanto pareva considerava chiuso anche l'argomento dato che la lasciò li impalata senza darle modo di rispondere.
"Capitano...."
Niente se n'era andato.
Heavenly sbatté la porta del suo armadietto confusa e arrabbiata.
"Bhe grazie tante Rambo!"
Quando uscì fuori la attendeva un altra sorpresa, la sua jeep era sparita.
"Ma che.... maledizione!"
Dire che era arrabbiata era pura e semplice follia.
Se solo avesse potuto urlare tutto il suo malcontento senza sembrare pazza lo avrebbe fatto.
Si incamminò fino a casa dove arrivò piuttosto stanca per scoprire che Dorothy e Hanna le avevano lasciato un biglietto in cui la avvisavano di essere fuori a cena niente meno che con Michael.
"Meglio così. Stasera non sono in vena di compagnia!"
Bofonchiò tra se prima di andare a fare una doccia che le togliesse di dosso un po' di malumore.
Andò a dormire presto, l'indomani sarebbe dovuta andare alla polizia prima di andare a lavoro.
Si era addormentata da poco quando alle tre e mezza le squillò il cellulare.
"Pronto...."
"C'è un emergenza alza il culo e vieni direttamente lì. Muoviti!"
"Jack non fare il deficiente, se non mi dici dove devo venire, come ci arrivo?"
Intanto si era già alzata e si stava cambiando.
"Sulla tredicesima è l'unica casa in fiamme. Non puoi sbagliare!"
Detto questo le chiuse il telefono in faccia.
"È sempre un piacere parlare con te idiota!"
Chiamò un taxi e comunicò l'indirizzo e l'urgenza.
Quando arrivò sulla tredicesima i suoi colleghi erano già a buon punto, l'incendio era quasi domato. Restava solo l'ala est.
"Era anche ora che arrivassi. Cos'è il tuo uomo ti teneva così stretta che non riuscivi ad alzarti?"
Lanciò un occhiata torva a Jack e recuperò la borsa medica dalla camionetta.
"Hai rotto il cazzo Jack. E se non vi dispiace lo vorrei comunicare a tutti, non c'è nessun uomo, ne fidanzato chiaro?"
Non era tenuta a dare spiegazioni ma era stanca.
"Jack pensa a fare il tuo lavoro. Muovetevi ragazzi!"
Logan impartì ordini per riportare l'attenzione a quello che stavano facendo, al contempo un moto di gioia lo pervase.
Non c'era nessun uomo.
Quando ebbe controllato l'ultimo ragazzo poté dire che era andata più che bene.
La casa aveva preso fuoco per delle candele scordate accese.
I quattro ragazzi che vi abitavano avevano riportato solo un gran spavento, i danni all'interno erano piuttosto gravi.
Ormai si era fatta l'alba e di andare a dormire non se ne parlava più così Crypto propose caffè e ciambelle.Nel tardo pomeriggio quando uscì dalla caserma per andare a casa si incrociò con Logan.
"Capitano."
"Davidson, ottimo lavoro stamattina. Ma perché sei arrivata in taxi?"
Heavenly scosse la testa.
"Temo mi abbiano rubato l'auto. Dovevo andare alla polizia per fare la denuncia ma...non ho avuto tempo."
"Hai bisogno di un passaggio?"
Salire in auto con lui?
In un abitacolo stretto, claustrofobico e di sicuro con il suo odore?
No, pessima idea.
"No grazie, non serve. Chiamo Peter, lui di sicuro avrà qualche amico che mi possa aiutare."
Logan annuì e con un cenno del capo la lasciò nel parcheggio avviandosi in caserma.
Peter?
Chi era questo Peter ora?
"Ti piace eh?"
Jack lo aspettava con una bicchiere di caffè in mano.
"Non è il momento Jack."
Prese il bicchiere dalle sue mani e andò nel suo ufficio,dove ovviamente Jack lo seguì.
Prese posto stravaccandosi sulla sedia e alzò i piedi sulla scrivania.
"Prego accomodati e mettiti pure comodo."
Jack fece una smorfia di disappunto e trangugiò un lungo sorso di caffè.
"Non fare la sedicenne mestruata Logan e sputa fuori il rospo. Ti conosco da quando avevamo dieci anni e a me non la dai a bere, ti piace!"
Logan sbuffò.
"Si. Mi piace ok? Ha quello sguardo smarrito di chi sembra in conflitto con il mondo che mi destabilizza. Allo stesso tempo l'azzurro limpido dei suoi occhi mi calma. Sento che potrei perdermi in quegli occhi. Ahhhh, non starmi a sentire, mi faccio pena da solo. Sembro davvero un ragazzino alla prima cotta."
Jack lo soppesò con lo sguardo senza proferire parola.
"Logan io ti voglio bene come a un fratello. Ti chiedo solo una cosa, stai attento. Non voglio raccogliere i cocci."
Logan gli rivolse uno sguardo curioso.
"Cocci? Cristo Jack, va bene che mi piace e che mi ha colpito ma non sto andando all'altare domani mattina."
Jack si rimise in piedi e lanciò il bicchiere vuoto nel cestino centrandolo in pieno.
"Logan ti ho osservato in questi mesi. Sei sempre lì a guardarla da lontano, quasi come se la controllassi. Devi ammettere con te stesso che, potessi farlo in questo momento, correresti da lei a scoparla fino allo sfinimento. E ti capisco pure. È fin troppo bella. Ma allo stesso tempo non credi sia strana? Per questo ti dico stai attento. Ora vado, i monitor mi aspettano."
Rimasto da solo Logan rimuginò su Heavenly e su quanto poco sapeva di lei.
Si ripromise di cercare il suo curriculum per scoprire qualcosa.Quando arrivò davanti casa non poteva credere ai suoi occhi, la jeep era parcheggiata nel vialetto.
Entrò come una furia e sbatté la porta interrompendo Michael e Dorothy che ridevano davanti a un bicchiere di vino.
"Ma ti sei rincretinito? Ti ha dato di volta il cervello? A me la macchina serve e stavo per andare alla polizia. Possibile che negli anni la tua materia grigia si sia evoluta al peggio?"
Michael storse gli occhi e si versò altro vino.
"Non fare la melodrammatica Solitaria. Te lo avevo anche detto che la macchina mi serviva."
Dorothy si alzò e lo guardò male.
"Che vuol dire Michael? E smettila di chiamarla Solitaria. Ha un nome bellissimo, usalo."
"Lascia stare Dorothy, non ho bisogno che tu mi difenda. Ormai ci sono abituata."
Ma Dorothy non le prestò attenzione.
Tolse il bicchiere di vino a Michael e lo svuotò nel lavello.
"Dory che fai? Sai quanto è costato questo vino? Andiamo, davvero vuoi litigare solo per una stupida macchina?"
Dorothy fece una smorfia.
"Michael ti avevo esplicitamente chiesto di essere sincero e onesto con me. C'è già stato chi si è preso gioco di me. Non mi servi anche tu. Mi hai detto che Heavenly ti aveva prestato l'auto, invece a quanto pare hai mentito. Ti dico io quanto è importante quella stupida macchina, senza di lei Heavenly non sarebbe corsa al campo dove ero io a salvarmi la vita. Lei è stata l'unica che mi ha dato una seconda possibilità, senza neanche conoscermi. Quindi mi dispiace ma da questo momento sarai solo il mio avvocato."
Heavenly era rimasta in disparte, non aveva bisogno che Dorothy parlasse per lei. Ma forse le serviva per rimettere a posto quello sbruffone di Michael.
"Co...ma...e che cazzo! Hai visto? Sei contenta ora? Sei proprio una stronza!"
Prese la giacca e se ne andò sbattendo la porta.
Heavenly sobbalzò e come al solito rimase da sola.
Come sempre.
D'altronde era sola da quando aveva sette anni.
Da quando i suoi genitori l'avevano lasciata ad affrontare una vita che non la voleva.
Sarebbe dovuta morire con loro, erano una famiglia, ed era giusto che fosse andata così.
Si strinse le braccia intorno al corpo e ingoiò le lacrime amare che non le riusciva di versare.
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Tienimi nel tuo cielo
ChickLitHeavenly ha fatto una promessa alla tenera età di sette anni, quando la vita dovrebbe darti tutto e farti vivere nella spensieratezza. Ha promesso all'uomo che ha rischiato la vita per lei che un giorno sarebbe diventata coraggiosa e forte come lui...