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Erano già due mesi che lavorava nella stazione di Tampa, due mesi in cui se aveva pensato di prendere parte alle emergenze aveva pensato male.
I primi quarantadue giorni li aveva passati con gli occhi attaccati ai monitor nella sala controlli.
La sua unica mansione era tenere d'occhio sedici schermi collegati a telecamere sparse in giro nei punti salienti in cui spesso i ragazzi erano soliti fare baldoria.
Poi era passata all'archivio.
"C'è un po' di confusione nella cronologia dei verbali di rapporto degli incidenti. Non ci vorrà molto."
Questo le aveva detto K2 quando nel riquadro dei turni, accanto al suo nome aveva trovato la dicitura 'archivio'.
Erano solo dieci anni.
Cosa ci voleva a sistemare all'incirca quattromila verbali?
In fondo alcuni non erano neanche collocati nel faldone dell'anno corrente.
Un tocco alla porta la fece girare di soppiatto mentre controllava le date di alcuni verbali.
Rambo era affacciato alla porta dell'archivio con un caffè.
"Ciao Morgana, caffè?"
"Oh, che gentile, si grazie."
Prese il caffè dalle mani di Rambo e si mise a sedere sul ripiano della scrivania.
"Morgana?"
Questo era un altro dei tanti nomignoli che stavano cercando di affibbiarle.
Rambo sceglieva sempre le cattive che vedeva in TV. Le figlie durante i turni di lavoro della moglie in ospedale lo costringevano a vedere i classici Disney.
Nelle settimane precedenti era stata Crudelia, Malefica, Ursula, Lady Tremaine.
Rambo si strinse nelle spalle e prese un paio di verbali tra le mani.
"Le mie figlie stanno vedendo Merlin."
Heavenly sorrise e bevve l'ultimo sorso di caffè.
"Beh almeno è carina. Fino ad ora mi hai fatta sentire un tantino brutta."
L'uomo abbozzò un mezzo sorriso sghembo e con una pacca sulle spalle la salutò lasciandola ai verbali.
Dopo i primi giorni in realtà aveva cominciato a trovare divertente la questione, 'nome di battaglia', come la definivano i colleghi. Ormai era diventata una routine, aveva sentito più nomi in quei due mesi che in tutti gli anni di scuola.
Era passata da Beauty a Witch, da Princess a Frog, da Butterfly a Dolly e i più brutti di solito erano un idea di Jack che le aveva detto apertamente che non la voleva in mezzo ai piedi.
E molto probabilmente non era il solo, il capitano da quando era arrivata le aveva rivolto appena due parole.
Buongiorno e salve, in realtà il salve non era diretto solo a lei ma anche ad altri due colleghi.
Di lui aveva capito che scherzava e rideva con tutti tranne che con lei, che era legato a doppio filo con Jack, che si chiamava Logan e che trovava le mansioni più assurde da farle svolgere affinché non uscisse in emergenza con nessuno.
Questa cosa in realtà la infastidiva parecchio, aveva studiato duramente per diventare paramedico e fino ad ora l'unica cosa che aveva curato era stata un escoriazione sul braccio di Rambo.
Quando finì di sistemare l'ultimo faldone risalente al dicembre prima tirò su le braccia e stirò la schiena.
Andò da quel simpaticone di Jack che era di turno al centralino e aspettò che terminasse di parlare al cellulare.
"Sai che potrei farti rapporto?"
"Tu provaci Dolly e ti faccio passare un brutto quarto d'ora!"
Heavenly lo guardò male e incrociò le braccia.
"Credi di farmi paura?"
Jack con la sua aria strafottente alzò le spalle in segno di noncuranza.
"Non me ne frega niente se ti faccio paura o meno. Fai pure rapporto, Logan non mi dirà nulla e tu comunque passerai i tuoi guai."
"Sai una cosa? Sei patetico, ti acccanisci contro di me senza che io ti abbia fatto nulla. Cos'è l'essere rifiutato da una donna ti brucia così tanto che devi rendermi la vita difficile? Questo ti fa sentire forte e invincibile?"
Jack fece una risata sinistra.
"Il tuo rifiuto non mi ha neanche sfiorato Frog. Il problema sei proprio tu, sei una donna e le donne in un posto maschile portano solo guai!"
Heavenly lo guardò esterefatta.
"Cosa? Non puoi essere serio. Non mi sembra che in questi due mesi io abbia mai dimostrato di essere qui al solo scopo di portare scompiglio tra voi. Sono un paramedico e voglio fare solo il mio lavoro. Tutto questo è ridicolo."
Il telefono squillò e si intromise nella loro discussione.
"Stazione di Tampa qual è l'emergenza?"
Dopo un paio di minuti Jack mise giù stizzito.
"Idioti!"
"Chi era?"
"Nessuno che ti riguardi Frog. Hai finito in archivio?"
Il telefono tornò a suonare prima che Heavenly potesse rispondere.
"Stazione di Tampa qual è l'emergenza? Pronto? Piantatela!"
"Chi era?"
"Ragazzini che non hanno nulla da fare e si divertono a ticchettare sui tasti del telefono. Ti ho fatto una domanda prima."
Ancora una volta il telefono suonò e Jack rispose stavolta arrabbiandosi sul serio.
"Volete smetterla? State occupando il telefono inutilmente!"
Heavenly era in apprensione, forse non era un gioco.
"Jack e se non è un gioco?"
Jack le rivolse uno sguardo furioso.
Ma prima che potesse attaccarla verbalmente il telefono tornò a squillare.
Stavolta Heavenly fu più veloce e rispose al posto di Jack.
"Stazione di Tampa qual è l'emergenza?"
Un ticchettio le rispose nell'orecchio, sembrava un ticchettio furioso, come se chi stava premendo i tasti avesse fretta.
"Con calma altrimenti non capisco."
Prese una penna e non avendo fogli a tiro iniziò a scrivere sul braccio di Jack nonostante le sue proteste.
Appuntò un indirizzo e un nome.
"Ascolta Hanna esci fuori e stai lontana, non ti avvicinare io arrivo tra poco."
Mise giù la cornetta e rilesse l'indirizzo sul braccio di Jack.
"Ti ha dato di volta il cervello? Cosa credevi di fare? L'incaricato al centralino sono io, dove credi di andare. Ehi sto parlando con te!"
Continuò a gridarle dietro e la seguì fino all'infermeria dove lei stava preparando in modo veloce e meccanico la borsa medica.
Jack le si parlò davanti ostruendo la strada per uscire dall'infermeria.
"Jack spostati!"
"Tu non vai da nessuna parte!"
"Jack Cristo spostati, era una chiamata di emergenza!"
"Chiamata a cui Tu non dovevi rispondere e dove Tu non puoi andare senza il consenso del capitano."
Heavenly lo fulminò con lo sguardo.
"Togliti dai piedi se non vuoi che ti faccia male!"
Gli si era rivolta a denti stretti, non amava la violenza ma in casi come quello si vedeva costretta a doverla usare.
Jack rise in modo cattivo.
"Tu dovresti farmi male? Ma non farmi rid..."
Heavenly aveva chiuso la mano a pugno ben stretto con il pollice all'interno e sferrato un pugno ben assestato sul naso di Jack.
"Ahia cazzo! Ma sei impazzita? Mi hai rotto il setto nasale stronza!"
Heavenly lo superò.
"Tranquillo non è rotto, metti su un po' di ghiaccio e chiama il 911, mandali all'indirizzo che hai sul braccio e la prossima volta non mi ostacolare idiota!"
Uscì dalla stazione di corsa montò sulla sua jeep e spingendo sull'acceleratore si diresse al luogo della chiamata.
Un parcheggio improvvisato di roulotte, un landa fatiscente dove regnava sporcizia e decadenza.
Alcune roulotte erano abbandonate, altre erano occupate da gente che se ne stava dietro i finestrini a guardare la roulotte della piccola Hanna che andava a fuoco.
Heavenly frenò la jeep poco lontana, scese portando con sé la borsa e raggiunse una bambina in lacrime seduta su una vecchia cassa di legno.
"Hanna, sei tu Hanna?"
La bambina scattò in piedi.
Si asciugò gli occhi con la manica della maglietta che indossava e annuì.
Iniziò a fare dei segni convulsi che Heavenly non capiva.
"Calma piccola, ascolta io vado dentro a controllare tua madre ok. Tu non muoverti da qui capito?"
Al cenno di assenso della bambina Heavenly prese l'estintore che portava con sé tolse la linguetta di chiusura e si avvicinò alla roulotte.
Fumo denso e nero, si coprì la bocca e il naso con la maschera che portava e diresse il getto dell'estintore sul fornello e sulla tenda che bruciavano.
Le fiamme non erano molto alte, perché ormai tutto ciò che c'era da bruciare era andato.
Il corpo di una giovane donna giaceva riverso a terra.
Heavenly si assicurò che fosse ancora viva, la prese da sotto le braccia e iniziò a tirarla fuori dalla roulotte.
La adagiò a terra nella polvere sterrata del parcheggio e registrò i parametri vitali.
Nonostante il viso annerito dal fumo la donna sembrava piuttosto giovane, non doveva avere più di trent'anni.
Dopo qualche minuto arrivarono i soccorsi.
Un medico prese in consegna la ragazza e rivolse a Heavenly qualche domanda.
"Non ho idea di cosa sia successo, respira ancora, la pressione e piuttosto bassa e di sicuro ha respirato fumo tossico. Non presenta alcuna ferita e credo che la bambina sia la figlia."
Il medico annotò tutto quanto e si complimentò con lei per l'eccellente lavoro proprio mentre arrivavano il capitano e K2.
"Ciao Clark, tutto bene?"
"Si Logan, il tuo paramedico ha fatto un ottimo lavoro. Noi andiamo in ospedale. Ci vediamo ragazzi."
Logan le rivolse appena un occhiata mentre K2 le diede una pacca sulla testa.
Ma a Heavenly in quel momento poco importava di entrambi o della ramanzina che di sicuro sarebbe arrivata, la sua priorità era Hanna.
La raggiunse e si accovacciò davanti a lei.
"Hanna, stanno portando tua madre in ospedale vuoi andare con lei?"
La bambina annuì e si fece accompagnare dagli agenti che si stavano occupando di tutto.
"Hanna, adesso va con loro. Ti prometto che appena possibile vengo a trovarti ok?"
Lasciò la bambina nelle mani degli agenti e raggiunse la jeep, salì su e respirò forte.
Doveva tornare in stazione e di sicuro prendersi una ramanzina ma non le importava nulla, aveva salvato la sua prima vita.
Stan poteva essere fiero di lei.

"Ehi Cenerentola hai fatto un ottimo lavoro, devo dire che ne hai di fegato però. Il capitano ti aspetta nel suo ufficio."
Appena mise piede nella stazione K2 si congratulò con lei con la solita pacca sulla testa, era uno degli svantaggi di essere alta un metro e una lattina.
Davanti alla porta chiusa dell'ufficio del capitano deglutì a vuoto più volte prima di bussare.
Negli anni di scuola non si era mai trovata davanti alla porta del preside ma trovarsi davanti alla porta dell'ufficio del capitano era la medesima cosa.
"Avanti!"
La voce imperiosa le diede il consenso e Heavenly abbassò la maniglia ed entrò.
"Capitano mi spiace aver agito senza il suo consenso ma quella bambina aveva bisogno di aiuto e Jack non capiva il suo modo di comunicare."
Logan se ne stava seduto alla scrivania guardandola in modo attento.
Era quasi intimorita e sembrava si stesse scusando, in realtà l'aveva fatta chiamare perché voleva dirle che aveva fatto un ottimo lavoro.
"Come hai capito che era un messaggio in codice?"
Heavenly si rilassò un po'.
"Bhe ecco all'università c'erano dei corsi aggiuntivi per i crediti così ho fatto quello del codice Morse che insegnano ai sordomuti."
Logan si massaggiò la barba, doveva trovare il tempo di spuntarla.
Si sentiva un po' a disagio sotto lo sguardo di questa ragazza.
E non ne capiva il motivo.
"E quella bambina non parla?"
Heavenly scosse la testa.
"Cosa ne pensi dell'incendio? Credi si sia trattato di una fuga di gas? In quelle case approssimate è lecito succedano queste cose."
Heavenly si mosse incerta sui piedi.
Da quello che aveva potuto vedere nei pochi istanti in cui si era trovata nella roulotte non le era sembrato che tutto avesse preso fuoco all'improvviso.
Non ne era sicura ma non le era sfuggito il fatto che la parte della roulotte in cui si trovavano un letto e il divano era solo annerita.
Ma doveva prima parlare con Hanna e sua madre per esserne certa.
Evitò di guardarlo in faccia, si sentiva a disagio al suo cospetto.
"Se posso permettermi capitano eviterei di mandare l'ispezione al momento. Se fosse possibile vorrei prima parlare con la madre di Hanna."
Logan annuì.
"L'importante è che mi tieni al corrente. Puoi andare, ottimo lavoro comunque."
Heavenly annuì e si affrettò a uscire da quella stanza che iniziava a soffocarla.
Appena arrivò al suo armadietto si lasciò cadere sulla panca e si prese la testa tra le mani.
"Mamma, papà...."

Tienimi nel tuo cieloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora