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Era arrivato il suo primo giorno di scuola. In una nuova scuola.

Nulla metteva ansia ad Alice quanto conoscere nuove persone. 

Aveva un po' di problemi a relazionarsi con le persone, non lo dava a vedere, ma aveva sempre paura di non piacere, di non riuscire ad integrarsi. Non aveva mai avuto tanti amici, sempre i soliti, e a lei andava bene così in realtà. Questa volta però doveva integrarsi per forza, considerato che sarebbe stata a Torino a tempo indeterminato.

Quindi si era svegliata, dopo sole tre ore di sonno, perché la sua insonnia era una fedele compagna, così come lo erano le occhiaie causate da questa, ed era andata a farsi una doccia per svegliarsi davvero. Ora si trovava davanti al suo armadio in cerca di qualcosa da mettere e optando poi per un jeans, una maglia nera ed un cardigan grigio, ai piedi i suoi Dr.Martens. Aveva fatto lo zaino ed ora stava scendendo per la colazione dopo che suo padre l'aveva chiamata.

Arrivata in cucina si era trovata davanti l'isola della cucina occupata dall'allegra e perfetta famigliola: suo padre, la sua compagna e i loro figli. Alice voleva bene ai due bambini, ma non avevano molto rapporto, lei non andava d'accordo con la loro mamma e per questo non si vedevano poi così spesso; di certo la ragazza non li odiava, cioè li odiava come odiava tutti i bambini, ma erano pur sempre i suoi fratellastri e in ogni caso loro non avevano alcuna colpa.

"Vieni, fai colazione." le aveva detto suo padre.

"In realtà non faccio mai colazione la mattina, bevo solo un cappuccino."

"Oh ma devi farla, è il pasto più importante della giornata. E poi oggi è il tuo primo giorno nella nuova scuola, devi essere in forze! A proposito, sei emozionata?" aveva detto Arianna.

Alice non capiva da dove venisse tutto quell'interesse. Da quando la donna stava con suo padre non era mai stata così gentile con lei, e ad Alice stava benissimo così. E poi si era svegliata da poco e lei aveva già parlato troppo.

"Mhh." si era limitata ad un verso di assenso, già troppo stanca di quella situazione, ed aveva iniziato a bere il suo cappuccino, amorevolmente preparato da Mirea, la domestica che lavorava a casa di suo padre da quando lei era nata, tanto che ormai faceva parte della famiglia, e probabilmente l'unica persona a cui importasse veramente qualcosa di Alice in quella stanza. Mirea infatti si era ricordata che la sua colazione consisteva solo in un cappuccino, e per questo la ragazza le aveva mandato uno sguardo di ringraziamento, accompagnato da un leggerissimo sorrisetto, ma che valeva tanto, e la donna questo lo sapeva, quindi aveva sorriso di rimando.

Poi suo padre riprese parola "Dai mangia qualcosa che ti accompagno."

Alice si era quasi strozzata con il suo cappuccino.

"Ah, in realtà io e Nick ci eravamo già messi d'accordo per andare insieme..."

"Ci tengo ad accompagnarti, non puoi proprio disdire?"

"Mi ha appena scritto che è qui fuori..."

"Ah..." sembrava davvero dispiaciuto.

Alice allora propose "Magari puoi passarmi a prendere all'uscita? Finisco alle 13.35"

"Purtroppo ho una riunione, ma magari può venire Arianna e poi venite insieme alla Continassa, che ne dici?"

"No, vi raggiungo lì con Nick, deve venire anche lui tanto."

"Per me non è un problema, davvero." aveva detto Arianna.

"Stai tranquilla non ce n'è bisogno, grazie comunque" aveva risposto la ragazza, per poi aggiungere "Allora io vado, ciao."

//////

La giornata a scuola era andata bene. Aveva fatto amicizia con una ragazza molto simpatica seduta davanti al banco suo e di Nick, Elisa. Era davvero una ragazza carina e le due si erano subito trovate. Anche perché erano le uniche due ragazze della classe.

Ora si trovava in macchina con Nick e si stavano dirigendo alla Continassa per pranzo. Il ragazzo aveva appena fatto partire una canzone latina, e se c'era un genere che Alice proprio non sopportava era questo.

"Oddio le mie povere orecchie." aveva detto la ragazza.

"Ehi non insultare la mia musica."

"Non è colpa mia se hai dei gusti osceni, mi sembra di stare in macchina con quel coatto di Paulo."

"Mi stai dando del coatto, brutta?"

"Ti sto dando del coatto, brutto."

"Adesso ti faccio vedere io."

Nick aveva appena parcheggiato mentre diceva questo e si era fiondato su Alice per farle il solletico. La ragazza però era stata più veloce, quindi lui si era ritrovato a rincorrerla per tentare di prenderla.

"Corri corri, che tanto ti prendo!" aveva detto facendo ridere la più piccola, e infatti poco dopo era riuscito a raggiungerla e ad iniziare la sua tortura.

"Nooo, ti prego basta!"

"No te lo meriti, hai detto che sono un coatto con dei gusti osceni!"

"Ma è la verità!"

"Così peggiori solo la situazione, brutta."

Nel frattempo i ragazzi della prima squadra, della primavera e tutto lo staff si stavano dirigendo verso la sala da pranzo, ma a causa della scenetta comica si erano fermati e stavano ridendo come non mai.

"Vai Nick fagliela pagare, insulta sempre anche me per la musica!" aveva detto Dybala.

"E ha ragione, quella non è degna di essere chiamata musica. Io sono con te piccoletta!" aveva riposto Bernardeschi.

"Grazie Chicco, ma a me servirebbe una mano!" aveva detto la ragazza.

"Scusa ma la scena è troppo divertente per farla finire." aveva detto il numero trentatré, ricevendo in risposta un dito medio dalla ragazza.

"Okay Nick a questo punto credo che sia abbastanza." aveva detto Andrea Pirlo ridendo.

"Grazie mister, mi ha salvato la vita." aveva detto la ragazza mentre ormai quasi tutti erano entrati a pranzare dopo la sua figuraccia.

"Come sei esagerata, Agnelli."

"Ecco, avevo proprio voglia di sentire la tua fastidiosissima voce, Chiesa." aveva risposto la ragazza al numero ventidue, mentre entravano in sala da pranzo, dato che erano gli unici rimasti fuori.

"Allora sarai altrettanto felice di sederti vicino a me."

"Chi ti ha detto che mi siederò vicino a te Chiesa?"

"Sono rimasti solo due posti, Agnelli, e sono vicini, quindi ti tocca."

"Che ho fatto di male io?"

"Eccola che fa la melodrammatica, magari scopri pure che sono simpatico."

"Impossibile."

"Scommettiamo che ti faccio cambiare idea?"

"D'accordo, tanto non ci riuscirai mai, quindi perdi in partenza."

"Vabbè almeno ci provo no?Caffè domani dopo gli allenamenti?"

"Domani devo studiare storia dell'arte mi dispiace."

"Lo so che sei sempre qui dopo gli allenamenti, non dire bugie Agnelli."

"E tu che ne sai?"

"Sono un bravo osservatore.Quindi?"

"Cosa?"

" 'Sto caffè?"

"Sto qui ma devo comunque studiare Chiesa."

"Ti aiuto io a studiare."

"Tu?E devo fidarmi?"

"Certo, che devi studiare?"

"Santa Maria del Fiore."

"Perfetto allora, la conosco a memoria, la vedevo tutti i giorni."

"Va bene accetto, ma se prendo un'insufficienza glielo dici te a mio padre ok?"

"Ok capo."

afterglow - federico chiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora