without me, EMINEM
"guess who's back
back again
Shady's back"
Alice si era affrettata a farsi una doccia e rendersi un minimo presentabile per andare dai ragazzi.
Aveva persino indossato una delle sue maglie preferite, Dybala 21.Ovviamente aveva anche la maglia di Paulo con il numero 10, ma aveva deciso di mettere quella più significativa per lei.
Ricordava ancora il momento in cui lui gliel'aveva regalata, era il 24 gennaio del 2016, era appena finita la partita contro la Roma e Paulo aveva segnato. Lei era felicissima della vittoria, ci teneva tantissimo alle partite contro la squadra della città in cui viveva, per questo era andata tutta felice da Andrea, ma lui l'aveva liquidata per andare da Arianna.
La bambina allora era rimasta delusissima dal comportamento del padre, nonostante ci fosse abituata, quindi Paulo avendola vista così triste l'aveva chiamata e le aveva regalato la sua maglia, poi aveva passato tutto il postpartita a cercare di farla ridere e di distrarla, aiutato anche da Alvaro e Paul; Alice aveva dei ricordi stupendi del tempo trascorso con quel trio nel periodo in cui tutti e tre avevano giocato insieme, poi Paul e Alvaro se ne erano andati ed era rimasto solo Paulo, che era diventato nel tempo come un fratello per Alice, nonostante lei fosse ancora in contatto anche con gli altri due; anzi non vedeva l'ora di rivedere Alvaro, che era tornato alla Juve quell'anno, e tutta la bellissima famiglia che si era creato. Alice aveva un bellissimo rapporto anche con la sua omonima e dolce metà dello spagnolo.
Mentre si abbandonava a questi ricordi suo padre l'aveva chiamata per andare e quindi ora si trovava in macchina diretta alla Continassa, per pranzare insieme a tutta la squadra.
"Farai una bella sorpresa a tutti vedrai." aveva detto suo padre.
"Sorpresa? Non hai detto che tutti erano felici di vedermi?"
"In realtà solo Andrea, Leo, Gigi e Giorgio sanno del tuo arrivo. Ah lo sanno anche Claudio e Roberta, non ci sono oggi, ma anche loro voglio rivederti al più presto."
A sentire il nome del principino Alice aveva schiuso la sua bocca in un sorriso ampissimo. Claudio era stata la sua prima cotta da piccola, aveva sempre avuto un debole per lui e lui l'aveva sempre trattata come una principessa. Naturalmente crescendo Alice aveva smesso di avere una cotta per lui, ma i due erano sempre stati molto legati. Claudio l'aveva persino consultata prima di decidere di ritirarsi dal mondo del calcio e, dopo un'ora di pianti, Alice era riuscita a dirgli che se pensava che fosse arrivato il momento giusto per smettere era giusto che smettesse, che lei l'avrebbe sostenuto in qualunque decisione, ma che la Juve non sarebbe stata la stessa senza di lui.
"Ah e ovviamente anche Andrea e Maddalena voglio vederti, dovremmo organizzare una cena con i senatori, che ne dici?"
"Certo, sarebbe fantastico." aveva detto lei e lo pensava davvero.
Pensava spesso al fatto che tra qualche anno nessuno dei senatori avrebbe più giocato per la sua squadra del cuore e oltre al dispiacere da tifosa, provava anche un certo senso di ansia, perché significava che ormai la sua infanzia e la sua adolescenza stavano giungendo al termine.
Mentre Alice si perdeva ancora una volta nei suoi pensieri, finalmente erano arrivati alla Continassa e si stavano dirigendo al campo, dove di lì a poco i ragazzi avrebbero finito di allenarsi.
Quando stavano per entrare però avevano sentito dagli altoparlanti la voce di Eminem che aveva iniziato a cantare "Guess who's back, back again, Shady's back" e a quel punto un piccolo nano argentino di nome Paulo Dybala si era fatto spazio tra i suoi compagni di squadra, correndo verso Alice e urlando "GUARDATE CHI E' TORNATA!!" attirando l'attenzione anche dei ragazzi della primavera che si stavano allenando nel campo di fianco e che erano scoppiati a ridere vedendo quella scena.
Alice aveva urlato "Sei fuori di testa Dybala!" per poi corrergli incontro e abbracciarlo, dicendogli "Mi hai messo in imbarazzo davanti a tutti, nano malefico, che figure mi fai fare con quelli della primavera?"
"Ah è questo il ringraziamento e l'affetto che ricevo dopo che non ci siamo visti per così tanto tempo. Non sei venuta neanche a Natale quest'anno." aveva detto facendo una faccia triste da bambino, che nonostante i suoi ventisette anni, gli si addiceva perfettamente, aggiungendo poi "Che ti frega di quello che pensano i ragazzi della primavera eh? Dobbiamo preoccuparci?" aveva scherzato il numero dieci.
"Ma smettila! Comunque mio padre mi aveva detto che tu non sapevi nulla, come hai fatto ad organizzare tutto questo?"
"Io scopro sempre tutto piccoletta." aveva detto l'argentino scompigliandole i capelli.
"Mi ha tormentato fino allo sfinimento per sapere di che sorpresa parlassi stamattina con Gigi! Alla fine ho ceduto per la mia sanità mentale, scusami." aveva detto poi Andrea Pirlo mentre si avvicinava ad Alice per abbracciarla, e lei ricambiando l'abbraccio aveva detto "Tranquillo, so quanto possa essere stressante quest'essere. Sono felicissima di vederti!"
"Anch'io sono felice di vederti piccola Ali. Anche se ormai non sei più tanto piccola!" Alice aveva sorriso come non mai a quelle parole. Andrea Pirlo sembrava un musone dall'esterno, ma in realtà era una persona che ti dimostrava tutto il bene che ti voleva.
"La lasciate salutare anche a noi?" avevano urlato nello stesso momento Leo, Gigi e Giorgio ed Alice era corsa ad abbracciarli, esordendo con un "Non sapete quanto mi siete mancati vecchietti!" per poi ricevere una serie di "Vecchiette a chi?" e pizzicotti sulle guance dai quei tre.
Poi era passata, senza nemmeno accorgersene, nelle braccia di Federico Bernardeschi, che l'aveva strangolata in un abbraccio dicendole che gli era mancata troppo. Per poi abbracciare Alex, Cristiano, Rodrigo, Adrien, Carlo, Juan e Wojciech, che le avevano detto quanto fossero felici di vederla, ognuno nella propria lingua, perfino Matthijs le aveva parlato nella sua lingua madre, per poi scoppiare a ridere alla faccia confusa della ragazza e, successivamente abbracciarla, dicendole che non appena Annekee, la sua ragazza, avesse saputo che era tornata a Torino, non l'avrebbe più lasciata respirare, troppo contenta del fatto che avesse qualcuno con cui uscire.
Poi i nuovi acquisti si erano presentati e tutti avevano fatto una buona impressione su di lei, in particolare Weston McKennie, che si era subito fatto riconoscere per la comicità tipica degli americani.
Dopodiché un accento spagnolo aveva detto "Piacere, Alvaro Morata, sono un nuovo acquisto." e Alice le era letteralmente saltata addosso facendolo ridere e dicendo
"Finalmente sei tornato Al."
"Te l'avevo detto che sarei tornato prima o poi, Torino è la mia seconda casa."
"Quando posso vedere Ali e i bambini?"
"Ah ecco è già finito il momento dolce con me. Comunque quando vuoi."
"Ma smettila pure te. Comunque poi ci mettiamo d'accordo, così faccio una sorpresa ad Ali."
"Va bene nena."
"Forse ti hanno finalmente lasciata e posso salutarti anch'io, che dici?" aveva poi sentito qualcuno dire alle sue spalle e, girandosi aveva trovato Nicolò Pirlo davanti a sé, più alto che mai.
"Ciao Nick." aveva detto abbracciandolo, per poi aggiungere "Mi fai sentire una nana!" facendolo scoppiare a ridere.
A quel punto una voce maschile aveva detto "Non ti fa sentire nana, lo sei." e dopo che Alice si era voltata con una faccia imbronciata, il ragazzo aveva detto "Piacere, Federico Chiesa."
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afterglow - federico chiesa
Roman pour AdolescentsAlice era innamorata di Roma, anche se la sua città natale era Torino. Roma era casa per lei, la città che l'aveva vista crescere, Torino era solo il posto in cui era nata e dove passava qualche giorno all'anno, ma non era il suo posto. Roma per lei...