Era Sabato. Questo significava che tra poche ore ci sarebbe stata la festa di compleanno di Annekee, e proprio per questo ora si trovava a casa di quest'ultima per prepararsi.
"Allora, trucco e capelli, come li vuoi?" aveva chiesto la più grande delle due.
"Semplici. Capelli direi mossi, trucco basic, tipo mascara, eyeliner, illuminante e lipgloss, nulla di più."
"Uffa e io che volevo sbizzarrirmi con le mie doti da make-up artist!"
"Hai scelto la persona sbagliata allora, mi sento ridicola con tanto trucco addosso, preferisco qualcosa di semplice, altrimenti mi sembra di portare una maschera."
"Già, ma tanto sei già una dea quindi non ti serve il trucco. Stai bene pure struccata."
"Credo che tu mi abbia scambiata per te Anne, e poi non mi hai mai visto struccata di mattina, lì si che metto paura!"
"Ma smettila. E comunque dobbiamo rimediare, quindi direi che stasera dormi da me, così giudico quanta paura fai di mattina."
"Stasera? Tu e Matt non volete festeggiare per bene?" aveva detto Alice alzando e abbassando le sopracciglia.
"Certo come no! Stai tranquilla Matt sarà talmente addormentato che non riuscirà nemmeno a mettersi il pigiama prima di crollare."
"Sicura che non disturbo?"
"Sicurissima, avvisa tuo padre."
"Va bene." aveva detto Alice mentre scriveva al diretto interessato "Fatto."
"Perfetto! Ora fammi concentrare su di te."
//////
Lei, Anne e Matt erano appena arrivati al locale in cui si sarebbe svolta la festa.
Era davvero un posto bello, in legno con piante e lucine che scendevano dal soffitto. Sui tavoli invece c'erano fiori bianchi. C'erano poi l'open bar e la pista da ballo.
Alice aveva deciso di godersi un po' di tranquillità prima che la sala si riempisse di persone sudate e ubriache che ballavano insieme. Ma la tranquillità non era durata più di due minuti. Infatti dopo aver salutato e fatto gli auguri alla festeggiata, Federico Chiesa le era letteralmente saltato sulle spalle ed Alice si era complimentata con se stessa per aver messo i Dr.Martens e non i tacchi, altrimenti si sarebbe ritrovata con una storta alla caviglia.
"Sei già ubriaco Chiesa o cosa?" aveva urlato al ragazzo.
"In realtà volevo solo darti fastidio, e a quanto pare ci sono riuscito."
"Sei un idiota."
"Che dolce, hai sempre in serbo tante parole carine per me."
"Visto si?"
Solo dopo Alice si era accorta che ormai era arrivata tutta la squadra e anche altre persone che non conosceva, e che i primi stavano ridendo per il siparietto tra la ragazza e il numero 22.
"Ah che bello, con voi due insieme le risate sono assicurate!" aveva detto Berna.
"Ma sta zitto Chicco!" avevano detto Alice e Federico all'unisono.
"Parlate pure insieme dai!" aveva aggiunto Paulo, ovviamente.
Paulo Dybala e Federico Bernardeschi erano due degli uomini più importanti della sua vita, ma quando ci si mettevano sapevano farsi odiare da lei.
"Non fate i bambini su. Lasciate stare questi poveri ragazzi dai." aveva detto Alvaro.
"Grazie Alvarito de mi corazon!" aveva detto Alice abbracciandolo.
"Non dirgli grazie, lui è peggio di loro due messi insieme se ci si mette." aveva aggiunto l'Alice più grande tra le due, ovvero la moglie di Alvaro.
"Hai ragione Ali."
"Hey voi due non alleatevi contro di me, per favore!" aveva detto il diretto interessato.
//////
La serata stava andando avanti bene, Alice si stava divertendo molto. In questo momento stava ballando con un amico di Anne e Matt, Sebastian. Era un ragazzo davvero bello, con i classici tratti nordici e anche abbastanza simpatico. Lei però non aveva voglia di dare speranze al ragazzo, nonostante fosse oggettivamente bello.
"Vado a prendere un altro drink, scusami." aveva detto in inglese proprio al ragazzo.
"Si, vai tranquilla, ci si vede in giro." aveva risposto lui, così Alice si era diretta all'open bar.
"Un mojito, per favore." aveva ordinato al barman.
"A quanti drink sei?"
"Eccoti qua Chiesa, effettivamente iniziavi a mancarmi. Comunque non so credo sia il terzo o il quarto, non che siano affari tuoi comunque.""Hai ragione non sono affari miei, ma comunque tu non potresti bere secondo la legge. Sei sicura di reggere tutti quei drink?"
"Ti preoccupi per me Chiesa?"
"Lo dico per il tuo bene."
"Non preoccuparti conosco i miei limiti, anche se non credo che oggi starò attenta a non superarli; forse dovresti farlo anche tu, magari ti rilassi un po'."
"Non mi piace perdere il controllo a causa dell'alcol."
"Magari ogni tanto serve, no?"
"Forse hai ragione. Mi porti due vodka lemon per favore?" aveva poi chiesto al barman.
"Grazie, ma io odio la vodka lemon."
"Infatti sono entrambi per me, non preoccuparti." le aveva risposto Federico facendole l'occhiolino e subito dopo buttando giù i due shottini che il barman gli aveva portato.
"Ti stavi divertendo con il biondino?" aveva chiesto poi.
"Molto, è davvero bello, ma non mi diceva nulla."
"Bene. Balliamo?" le aveva chiesto poi.
"Cosa?"
"Dai non farti pregare Agnelli.""D'accordo andiamo."
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afterglow - federico chiesa
Teen FictionAlice era innamorata di Roma, anche se la sua città natale era Torino. Roma era casa per lei, la città che l'aveva vista crescere, Torino era solo il posto in cui era nata e dove passava qualche giorno all'anno, ma non era il suo posto. Roma per lei...