XII

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Erano ormai passati tre giorni dall'accaduto con Federico e i due non si erano più visti da quel momento.

Alice non era più andata alla Continassa perché doveva studiare. O almeno questa era la scusa che usava con tutti, tranne con Nick e Anne, che sapevano benissimo quale fosse il motivo:Federico Chiesa. O meglio il motivo era che lei non sapeva come comportarsi con lui, sarebbe stato imbarazzante tra loro e non sapeva nemmeno se sarebbero riusciti a non far capire nulla a nessuno. Per questo lei aveva estirpato il problema dalla radice; se non lo vedeva non doveva preoccuparsi. Sapeva però che presto avrebbe dovuto affrontarlo, solo che non sapeva come.

Federico si era anche fatto sentire in quei giorni, ma lei rispondeva a stento e dopo ore, usando sempre la scusa dello studio. Che poi in parte era vero che aveva un sacco di cose da studiare, ma poteva benissimo ricavare un po' di tempo per andare dai ragazzi.

Ormai viveva praticamente nella sua camera, perché il clima in casa, dopo la scenata della domenica non era dei migliori.

Mentre rifletteva su ciò che stava accadendo nella sua vita al posto di continuare la sua versione di latino, il telefono di Alice era squillato. Era una videochiamata di Berna e la ragazza aveva immaginato che ci fosse anche il suo compare, Paulo. E infatti non si era sbagliata, quando aveva risposto sul suo schermo erano comparse le facce dei due, senza maglia e sudati. Erano in spogliatoio. Questo significava che avrebbe dovuto salutare anche gli altri, tra cui Federico ovviamente.

"Ciao guapa!" aveva detto Paulo.

"Che ci racconti che non ti fai più vedere ormai?" aveva aggiunto Berna.

"Vi racconto la storia di come è nata Roma se volete, la sto traducendo ora."

"Ah allora è vero che hai troppo da studiare!" aveva detto Giorgio.

"Pensavamo che non volessi vederci più!" aveva aggiunto Leo facendo una faccia triste, davvero poco credibile, che aveva fatto scoppiare a ridere Alice. Le mancavano anche se erano solo tre giorni che non li vedeva.

"Ma ti pare? Sono davvero sommersa dai libri purtroppo."

"Si ma cerca di trovare un po' di posto anche per noi, anzi più che altro per Anne che sta cadendo in depressione senza vederti, aiutami." aveva detto scherzosamente Matt.

"Ah ma non preoccuparti stasera ti invado casa, volevo farle una sorpresa, ti avrei scritto più tardi."

"Ehi perché lui può vederti e noi no?" aveva detto ovviamente Paulo, appoggiato da Berna.

"Mica ci vado per lui!"

"Grazie mille eh !" aveva detto Matt.

"Scusa riformulo: mica ci vado solo per lui!"

"Si ma lui ti vede lo stesso, noi quando ti vediamo invece?" aveva detto Dejan.

"Già, quando ci vediamo?" Federico. Quello era Federico.

"Non so..."

"Dai vieni qui domani o dopodomani." aveva suggerito Cristiano.

"Magari vengo Sabato alla partita dai.."

"Okay allora deciso, Sabato vieni allo stadio senza 'se' e senza 'ma'."

"Adesso ti lasciamo alla tua versione, non vorremmo prenderci un rimprovero dal capo. Ciao!" e così Berna aveva chiuso la chiamata, senza darle tempo di replicare.

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Ed ecco che ora Alice si trovava su un sedile dell'Allianz Stadium accanto a suo padre e suo zio John per vedere Juventus-Lazio.

afterglow - federico chiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora