XXIX

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Alice, nonostante non fosse per nulla in vena, doveva presentarsi alla partita.

Avrebbe di gran lunga preferito dirigersi verso il centro di Torino, mettersi le cuffiette e camminare da sola per schiarirsi le idee, piuttosto che andare verso casa sua.

"Com'è andata l'uscita? Ti sei divertita?" le chiese suo padre non appena entrò dalla porta di casa.

"Tutto bene." tentò di mentire nel miglior modo possibile.

"Sicura?"

"Si si, vado a prepararmi per la partita." disse lei salendo le scale.

Appena entrata in camera, prese il suo computer per avviare una videochiamata con Charles, Max e Anne, dato che aveva un gran bisogno di sfogarsi.

Sperava vivamente che rispondessero,  i primi due erano sicuramente su una barca a Montecarlo dato che quello non era un weekend di gara, e Anne sicuramente si stava preparando per la partita come lei.

"Ciao cherie." il primo a rispondere fu Charles.

"Hey schat, che succede?" disse subito dopo Max, appena entrato in chiamata.

"Volevo aspettare Anne per raccontarvi, ma mi ha appena scritto che non può rispondere...le parlerò dopo alla partita."

"Beh allora?" chiese Charles impaziente.

"Magari volevo solo sentirvi, non deve essere successo qualcosa per chiamarvi."

"Smettila dai, che hai fatto questa volta?"

"Mi dovete prima promettere che non vi arrabbiate."

"Se dici così, vuol dire che ci farai incazzare, quindi no non ti prometto nulla." disse Max.

"Va bene...oggi mi ha scritto di andare a casa sua,,,"

"Dimmi che non ci sei andata." disse Charles.

"..." Alice non rispose, lasciando intendere che invece ci era andata eccome.

"Ti prego, non sei così stupida schat."

"Lo so che non avrei dovuto, ma mi mancava."

"Ma è uno stronzo!" disse Charles.

"Dimmi che almeno non avete fatto nulla." aggiunse Max.

"..."

"Ma che cazzo! Perché continui a tornare da lui?!" chiese Max.

"Cherie..."

"Lo so che sono una deficiente, ma questa volta ho chiuso davvero, ve lo prometto."

"Non devi farlo per noi." disse Max.

"Devi farlo per te, non ti meriti di soffrire così, non so quante volte te l'abbiamo detto."

"Avete ragione...mi sento così stupida a pensare che ci sarei cascata di nuovo, se non fossero arrivati sua sorella e suo fratello."

"Che?!"

"Si sono arrivati all'improvviso, io stavo morendo, in realtà loro sono stati molto carini, non che ci voglia molto ad essere più gentili di lui, dato che mi ha dato della ragazzina immatura ancora una volta, ma meglio così, ho capito di dover chiudere definitivamente, tanto lui ora parte per il ritiro e poi va a giocare l'Europeo, poi ci sono le vacanze, lo dimenticherò e sarà stato solo una brutta parentesi."

"Così ti vogliamo." disse Charles.

"Ali, sei pronta?" chiese suo padre.

"Un attimo...devo salutarvi, grazie per ascoltarmi sempre quando faccio cazzate, vi voglio bene."

afterglow - federico chiesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora