Mi faccio coraggio e vorrei sistemare le cose prima della villa. Decido di andarle sotto casa, mi faccio dare un telefono dalla redazione e la chiamo.
"Pronto" mi risponde.
"Camilla sono Kostas"
"Oh dimmi"
"Scendi? Sono sotto casa tua"
"Arrivo" dice, attacco e gli do il telefono. Io sto con la mia macchina. Lei scende e sale, salutandomi con dei baci sulle guance.
"Andiamo a fare l'esterna" dico.
"Si, dove?" mi chiede.
"Facciamo un po' di cose quotidiane"
"Ah si? Tipo?" mi chiede e parto.
"La spesa, ad esempio. Pranziamo insieme"
"Va bene, chi cucina?"
"Io e te" rispondo e lei annuisce.
"Sei più tranquillo oggi" nota.
"Insomma, mi rode il culo comunque" dico, non mi è passata.
"Ancora? Basta dai per oggi non ci pensare, non voglio che si rovina anche questa di esterna" mi dice.
"Beh non mi passa così. Ho organizzato infatti, solo perché stiamo alla fine" dico.
"Hai fatto bene"
"Bene, quindi adesso facciamo spesa, proviamo a vedere come sarebbe fuori" parcheggio fuori il supermercato. Scendiamo e prendo il carrello. Entriamo e chiedo cosa facciamo a pranzo.
"La pasta" risponde lei.
"Con cosa? Sei capace a cucinare tu?" chiedo.
"Carbonara, si dai me la cavo"
"Menomale che io non so fare un cazzetto" rispondo e iniziamo a fare la spesa.
"Non avevo dubbi, si vede che non sai fare niente"
"Ora stai esagerando"
"A casa intendo" mi dice.
"Vabbè sono un uomo, le cose di casa non le faccio" metto le cose nel carrello.
"Che c'entra, una mano la puoi dare"
"Se servirà può darsi, poi dipende da come mi gira"
"La cose di casa si fanno sempre, non solo quando ti gira bene. Non siamo mica serve che dobbiamo lavare, pulire e cucinare" fa spallucce.
"Mica ho chiesto quello, se vivessimo insieme una mano te la potrei pure dare"
"Me la dai e basta" dice.
"Casomai te lo do, sei tu che la dai a me" la correggo. Lei ride. Andiamo alla cassa e la cassiera ci sta provando. Lei I busta e pago. Le prendo le buste ed usciamo, le carico in macchina e saliamo.
"Ho fame" dico.
"Anche io, andiamo a casa tua?" mi chiede.
"Si" parto "così la vedi. Poi di che non faccio nulla per te"
"Beh se vuoi conquistarmi devi fare così" mi dice.
"Non credere che è tutto passato, perché non lo è, però ho messo da parte l'orgoglio"
"Hai fatto bene, già mi piaci di più così"
"Ah si ti piaccio adesso?" la guardo un attimo.
"Si, ora si" dice. Entro nella mia villetta e parcheggio. Scendo, prendo le buste ed entriamo. Lei si guarda intorno e mi dice che è bella. Accendo le luci, poso le buste e le faccio fare il giro di casa.
"La cucina è grande" dice.
"Si ma uso sempre le stesse cose, so fare solo le basi" sistemo la spesa e tiro fuori gli ingredienti.
"Vabbè almeno l'acqua la sai mettere su" ride.
"Avoja, sono il re del mettere su l'acqua, guarda che stile eh" lo faccio e ci metto anche il sale.
"Tie" ride.
"Hai fatto tredici con me, mica siamo capre che ci mangiamo il sale" dico e lei ride. Io inizio a cucinare e lei mi guarda.
"Oh mi aiuti? Che fai guardi?"
"Si sono ospite"
"Mecojoni" dico e cucino "vabbè guardami adesso che non lo farò mai più"
"Se scelgo te mi vizierai"
"Ti porto al ristorante non la cucina a casa"
"Mica tutti i giorni, poi troppo scontato il ristorante, voglio la cucina di casa" mi dice.
"Io non so cucinare donna" rispondo.
"Impari" mi dice. Io impiatto, apperecchio e porto a tavola. Ci sediamo e strappo il vino, lo verso ad entrambi. Lei assaggia e si fa il segno della croce.
"Mica è avvelenata, ai, manco a fà così" dico e lei scoppia a ridere.
Assaggia.
"Com'è?" chiedo.
"Bocciato" dice ma mangia di cuore.
"Perché che ha?"
"L'hai fatta te"
"Però te la mangi eh, ma va va, se la è finita non lo so" mangio.
"No e buona"
"Beato chi me se sposa" dico.
"Con quel carattere dubito che qualcuno si sposa" dice.
"Si come no, se mi provi non mi lasci più"
"Quanto sei modesto" ride.
"Eh perché non ti posso far vedere ci sono le telecamere" dico. "poi la cassiera mi ha fatto anche l'occhiolino"
"Ah si? Ti senti soddisfatto?" mi da una forchettata sul culo.
"Aia oh, ma che cazzo fai" dico e le tolgo per sicurezza. Carico la lavastoviglie e lei va a sedersi sul divano.
"Madonna e comodo oh" mi dice. Devi sapere per fare le zozzate quello che è. Mi siedo vicino a lei. Si leva anche le scarpe.
"Spogliati no?"
"Ti piacerebbe" ride.
"Anche a te" dico e lei allunga le gambe sulle mie.
"Ma chi lo dice?"
"Ti sei dimenticata che ti so leggere negli occhi" le accarezzo le gambe.
"Gli occhi mica altro"
"Le altre cose le uso, non le leggo"
"Ma che usi, ma la smetti. Stai tranquillo adesso" mi guarda.
"Un po' perché?"
"Per chiedere, non mi va di litigare, voglio arrivare ad una scelta tranquilla"
"Non lo stiamo facendo adesso" dico.
"Mh, ti puoi avvicinare comunque non mordo" mi accarezza le braccia.
"Ah no? Sicura?"
"A volte non sempre" dice, mi avvicinò, lei mi tira a sé e mi accarezza.
"Sempre"
"Che bugiardo" dice.
"Lo fai, sul collo spesso" dico e lei mi morde piano il collo. "ecco vedi" sento i brividi.
"Questo è affetto" mi dice all'orecchio.
"Quindi ti stai affezionando"
"Beh sono quattro mesi che ti conosco.." mi dice. Le accarezzo i fianchi e lei mi bacia il collo, l'attrazione c'è e molta. Le salgo in po' sopra. Mette una gamba intorno alla mia vita e mi passa la lingua sulle labbra.
"Scegli me.." le dico all'orecchio.
Lei non mi risponde ma mi stringe a lei e mi bacia. Ricambio, mettendo il cuscino su di noi perché questo bacio è più passionale. Lei si struscia un po'. La tengo dai fianchi la voglio. Mi stacco piano.
"Buona.. Calma.." le dico sulle sue labbra.
"Perché"
"Non si può fare, sceglimi.."
"Ma io ti voglio adesso.." mi bacia.
"Adesso è basta?" le chiedo.
"Vedremo" mi bacia di nuovo. "ho caldo"
"Pure io" sento i brividi ovunque. Le nostre mani viaggiano un po' ovunque, tocchiamo parti che erano un tabù prima. Lei sospira sulla mia bocca mentre li sotto sento l'erezione ormai che non si blocca più. Mi dice all'orecchio che lei ha le mutande zuppe. Ribatto che se non ci fosse stata questa situazione la avrei sbattuta addosso a tutti i muri di casa. Ride e la bacio ovunque, la voglia è tanta."Ragazzi l'esterna e finita, dobbiamo andare Camilla.." ci dicono e le sospiro sulle labbra.
Lei chiede cinque minuti che vengono concessi. Lei è venuta, io in questi cinque minuti vengo per tutto lo stuzzicare che mi ha fatto. La redazione la richiama. Lei mi bacia.
"Ci vediamo in puntata"
"Si ciao.." le dico.
"Pensami" mi dice.
"Lo faccio sempre" la bacio di nuovo e lei se ne va con la redazione lasciandomi molto dubbi e molta voglia.
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Uomini e donne
FanfictionTrono classico. Camilla entro maggio dovrà scegliere la persona che potrà essere il compagno della sua vita.