Sento finalmente la porta aprirsi e mi agito immediatamente non sapendo come comportarmi. Stare seduta? Alzarmi e andargli incontro? Dire qualcosa? Salutarlo semplicemente e attendere che parli lui?
La mente affollata di domande e paranoie, che nel frattempo mi costringono a stare inginocchiata sul divano a fissare la porta. Riccardo appare davanti a me dopo pochi secondi che la serratura scatta, con in mano il borsone della Nazionale e lo sguardo spento e stanco.
Alzarmi e andargli incontro mi viene naturale, vedendolo in questo stato. Lui lancia letteralmente il borsone a terra e poi chiude la porta alle sue spalle. Sapevo bene che sarebbe stato questo il suo umore.
-Ehi- richiamo la sua attenzione, posandogli una mano sul viso e accarezzandolo dolcemente, la barba mi solletica i polpastrelli con questo contatto -va tutto bene-
Ride nervosamente scuotendo la testa, mentre allontana le mie mani da sé e mi supera, calciando nervosamente il borsone - no, non c'è nulla che vada bene.-
Lo osservo attentamente per valutare come rispondere in base al suo stato d'animo. È chiaro che sia nervoso. Nonostante mi stia dando le spalle è palese quanto sia agitato. Visto come è finita l'esperienza Europea dell'under 21 c'era da aspettarselo, ma non è solo questo... So che c'è di più. Lo conosco troppo bene.
- Hai giocato una buona partita-
- Non è bastato, io dovevo e potevo fare di più- si gira verso di me e vedo i suoi occhioni chiari luccicare per la rabbia - avanti, lo sai pure tu che sarebbe potuta finire molto meglio di così-
- Non per colpa tua però. Troppi errori difensivi, tu hai fatto ciò che dovevi. Sei entrato, hai dato brio alla partita, hai saltato l'uomo, fatto assist... Cosa altro volevi fare di più? Non puoi essere contemporaneamente in ogni zona del campo- gli faccio notare, cercando di farlo stare meglio.
Sa bene che quando sbaglia sono la prima a dirglielo in faccia senza nessun tipo di problema, ma quando disputa un'ottima partita non è giusto che si prenda colpe che non ha.
Sospira pesantemente, come per buttare fuori da sé tutte le emozioni che lo stanno soffocando. Poi alza lo sguardo sul mio e mi sorride appena, come pentito - non ti ho nemmeno salutato quando sono entrato, mi dispiace-
Si avvicina a me e mi stringe tra le sue braccia, per poi lasciarmi un dolce bacio tra i capelli e poi uno sulle labbra
- Non preoccuparti, posso capire come ti senti ed è un tuo diritto essere arrabbiato-
- Ma non sfogarmi su di te che mi hai aspettato sveglia fino a quest'ora. Sono le quattro del mattino, y/n- scuote la testa ridacchiando - Sei pazza, davvero. Non te lo fa fare nessuno, lo sai vero?-
Annuisco facendo spallucce, mi andava di aspettarlo alzata e l'ho fatto, non è un fatto così eclatante. Tra l'altro avevo troppa adrenalina in corpo per riuscire a prendere sonno.
- Lo so, ma è stato meglio così- prendo la sua mano tra le mie e faccio intrecciare le nostre dita, mentre sbadiglio. Direi che la stanchezza, però, ora inizia a farsi sentire
- Ok, ma ora filiamo a letto, che dici?- mi accarezza leggermente i capelli, per poi spostarmeli dal viso e baciarmi piano, prima sulla fronte, poi sul naso, poi sulle guance e infine sulla bocca
- Dico di sì-
Non aggiunge altro, stringe solamente e maggiormente la mia mano e mi conduce in stanza.
So che stanotte dormiremo l'uno stretto all'altra, perché abbiamo bisogno di starci più vicini che mai. Lui perché è ferito per come è finito l'Europeo, io perché odio vederlo stare così e non poter fare nulla. Ed entrambi perché abbiamo sentito la mancanza l'uno dell'altra da quando lui è partito.Siamo davvero l'uno il sostegno dell'altra e abbiamo bisogno di recuperare il tempo perso. Ora avremo davvero un po' di giorni solo per noi e io non vedo l'ora.
Nota: LO SO, NON C'ENTRA NULLA CON EURO2020, MA L'AVEVO SCRITTO QUANDO UN MESETTO FA LA NAZIONALE UNDER 21 È USCITA DALL'EUROPEO UNDER 21, QUINDI VE LO REGALO LO STESSO, OK? SPERO VI PIACCIA 🥰