14- Gabrielle De Vries

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Thomas camminava a passo svelto per i corridoi del castello parigino, era notte fonda e le guardie sonnecchiavano durante il loro turno di sorveglianza. Aveva tempo, pensò, svoltando verso un corridoio ancora più buio. Quella mattina era riuscito a convincere una giovane ragazza, insicura e completamente innocente ad accettare il suo invito per raggiungerlo nella sua ala del castello preferita. Non vedeva l'ora di incontrarla, sapendo già come sarebbe andata a finire, lei avrebbe provato a respingerlo, ma lui sarebbe riuscito comunque a farle fare quello che voleva, che per lo più consisteva nel togliere i vestiti, poi il resto sarebbe venuto da sé.

Entrò nella stanza e trovò la ragazza, di cui non si ricordava minimamente il nome, di spalle accanto alla finestra, illuminata dalla luce del camino.

"Sicuro che nessuno lo verrà a sapere?" chiese lei prima che lui proferisse alcuna parola.

"Ovviamente" la rassicurò lui mentre sul suo volto compariva un ghigno, la sua voce fece voltare lei, mostrando un viso giovane e rilassato, troppo forse, pensò Thomas divertito.

"Il fuoco fa il suo dovere non credete?" chiese il principe cominciando a sfilarsi la giacca, era accaldato, ma di certo non per il calore del fuoco, la ragazza sorrise altezzosa.

"Sappiamo entrambi qual'è il vostro scopo Thomas e.." cominciò a dire lei avvicinandosi "...e credo che potrei soddisfare i vostri desideri" ammiccò poi sfiorando il petto del principe, il quale chiuse gli occhi. Di bene in meglio, pensò soddisfatto.

Prese per la vita la ragazza, non pensandoci due volte la portò sul divano di fronte al camino e senza mancare le labbra la portò sotto di se. Le slacciò il corpetto con facilità lasciandola in sottoveste, ormai si considerava esperto, mentre le lasciava baci su tutto il collo.

Era stato semplice, forse fin troppo, pensò alzandosi e tentando di sfilarsi la camicia.

Sentì le mani fredde di lei sfiorarle il petto scolpito man mano che la camicia si alzava, la sua risata riempì la stanza facendo tremare il sangue nelle vene di Thomas. Aveva già sentito quella meravigliosa risata. Si tolse in fretta l'indumento e si piegò di nuovo sulla ragazza, ma riuscì a bloccarsi in tempo prima che le sue labbra toccassero la pelle di lei.

L'innocente fanciulla che si era concessa a lui poco prima era sparita, lasciando il posto a Sophie, la quale riprese a toccare il petto e il torace di Thomas non facendo assolutamente caso al fatto che lui non riuscisse a reagire.

"Sophie?" sussurrò non capendo.

"Sì? Andiamo Thomas non fatemi aspettare" disse lei aggrappandosi al collo del principe e premendo le labbra morbide sulle sue. Thomas era tentato di approfondire la situazione, tremendamente tentato, ma si costrinse a reagire alle carezze inopportune da parte della principessa. Si alzò lasciando Sophie sdraiata su divano in sottoveste, la guardò a lungo non riuscendo a capire com'era possibile. Una tale bellezza era lì davanti a lui e desiderava lui, solo lui. "Cosa vi prende?" disse lei alzandosi "Non sono abbastanza per voi? Volete solo le vostre squallide sgualdrine? O peggio, preferite l'amante di voto padre a me?" spinse il principe all'indietro indignata.

Thomas non riusciva a capire, si voltò verso la finestra per raccogliere le idee, come aveva fatto Sophie a sapere che lui si era approfittato della vulnerabilità dell'amante del re? Era sicuro di non averglielo mai rivelato. Si voltò per chiederglielo, ma Sophie non c'era più e al suo posto vi trovò Katherine, sorella del suo migliore amico. Portava i capelli sciolti che coprivano il suo corpo ormai seminudo, dato che si era liberata anche della sottoveste, gli sorrise sensualmente e prese Thomas per la vita dei pantaloni. Il principe si lasciò trascinare di nuovo sul divano, abbagliato dalla bellezza che Kath emanava.

She follows the flowersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora