"I fratelli Evans"
Sophia
-So che devi sposarti, ma tutto questo mi dà fastidio, perché io ti amo.- Ho sempre pensato di piacergli, ma non a tal punto di fargli perdere la testa. Lo guardai dritta negli occhi e poi lanciai uno sguardo al mio futuro marito che si stava "godendo" la scena con uno sguardo omicida. Non sapevo chi scegliere, "mio marito" mi piaceva da impazzire, poi quando mi ha mostrato il suo lato dolce, il mio cuore ha iniziato a battere all'impazzata solo per lui. E lui era il mio primo amore e mai e poi mai lo avrei scelto, io lo amavo e lui non me lo dimostrava, quindi pensai fosse meglio rimanere in buoni rapporti... ma non avevo mai visto così quell'uomo, i suoi occhi emanavano una luce abaliante e questo poteva farmi cedere. -Ascolta io ti ho amato, ma non farmi questo... lo sai che a me piace lui, nonostante tutto.- Dissi un po' smarrita, i suoi occhi puntarono il pavimento e annuì dopo aver sentito le mie parole. -Va bene Sophia Evans, però non sai quanto male al cuore, mi fa questa situazione.-
Sophia
Mi alzai come al solito alle 6:30, oggi per la mia famiglia era un giorno importante. Mi diressi in bagno e mi feci una doccia fredda, notai come l'acqua scendeva dal getto d'acqua e velocemente delle gocce toccavano la mia pelle. Nel frattempo, ripensai ancora all'accaduto...
Flashback
-È morta...- Il mio corpo s'irrigidì al momento. -L'hanno stuprata e poi uccisa a sangue freddo.- I miei occhi neri divennero ancora più scuri, per la forte disperazione, non dissi una parola e cominciai a guardare il vuoto...
Fine flashback
Appena uscì dalla doccia mi vestì con dei vestiti comodi. Non ero per niente una di quelle ragazze, che dovevano essere belle anche all'interno della propria casa, ero una ragazza senza regole, mi piaceva leggere, mi piaceva scrivere ma specialmente studiare. Scesi al piano di sotto e iniziai a preparare la colazione per tutti. Quando le mie orecchie udirono i passi di mia sorella, iniziai ad apparecchiare. -Buongiorno cenerella.- Alzai gli occhi al cielo e sbuffai rumorosamente -Buongiorno anche a te...sorella del gobbo di Notre-Dame.- Scoppiai a ridere per la battuta fatta da me stessa.
-Buongiorno amori miei.- La voce armoniosa della mia donna preferita, si insinuò per tutta la stanza. -Buongiorno mamma!- L'abbracciai calorosamente e quest'ultima mi lasciò un bacio sulla fronte. Misi al centro della tavola le frittelle e attendemmo gli uomini di casa. Dopo una decina di minuti ci raggiunsero, si sedettero a tavola ed iniziammo a fare colazione.
Quel giorno stranamente papà era molto silenzioso, come tutti d'altronde. Continuai a mangiare le frittelle per conto mio, senza fiatare. Fin quando l'uomo che mi concepì 16 anni fa iniziò a parlare. -Stasera vi voglio in perfetto ordine.- Noi figli annuimmo convinti. -Tornando a noi... chi ha cucinato?- Sbattè violentemente le posate sul tavolo, io sussultai leggermente e incrociai lo sguardo preoccupato di mamma.
Mi schiarì la voce e alzando lo sguardo nella direzione di mio padre, potei ammirare i suoi occhi azzurri come il cristallo, le sue labbra sottili e il suo leggero strato di barba. -Ho cucinato io... come sempre.- Dissi scocciata, egli strinse i pugni talmente forte, che le nocche li divennero bianche, si alzò di scatto e mi tirò uno schiaffo in pieno viso. Il mio capo si girò verso sinistra e dai miei occhi iniziarono a scendere tante molecole d'acqua. Oltre ad essere una ragazza libera, ero una ragazza che subiva, non era la prima volta che mio padre mi metteva le mani addosso e non capivo perché provasse tanto odio nei miei confronti.
-Non osare rispondermi così nuovamente.- Disse a denti stretti, mi alzai debolmente e lo fulminai con lo sguardo -Che cazzo hai?! Che cazzo ho fatto oggi eh?!- Gli urlai contro, ma me ne pentii amaramente, perché in poco tempo mi ritrovai sul pavimento, con un labbro spaccato e papà che se ne stava andando nel suo ufficio. Mi sollevai da terra, grazie all'aiuto dei miei fratelli e di mia madre. Dopo aver asciugato le lacrime, iniziai a sparecchiare la tavola.
La vita con la mafia era così, dovevi portare rispetto all'uomo di casa e se eri una donna non potevi metterti in mezzo... ma mio padre ancora non aveva capito che più mi allontanava da questo mondo, più ne ero attratta. I miei pensieri vennero interrotti dalla tenera voce di mia madre. -Sophi... mi spiace.- Sorrisi debolmente a ella e andai al piano di sopra dove iniziai a leggere un libro romantico...
Dopo qualche oretta arrivò l'ora di pranzo, ma non avendo voglia di rivedere mio padre rimasi in camera tutta la giornata, fin quando non arrivarono le 18:00. Mi feci una doccia veloce, dopo di che mi truccai, utilizzando il colore rosso e quello argentato. Sistemai i capelli, facendo dei boccoli alla fine di essi. In fine misi un vestito rosso, con uno spacco coscia e delle scarpe bianche, molto particolari. Scesi al piano inferiore e trovai la mia famiglia pronta: Mio padre Jack, mia madre Sasha, mia sorella Fiona, mio fratello Tom e mio fratello Alex. La famiglia Evans è al completo...
Mitch
Entrai nel mio ufficio, mi sedetti e accesi il computer. Andai su google e cercai i siti dove la gente pubblica dei video amatoriali. Slacciai immediatamente la cinta dai miei pantaloni, quesiti ultimi li abbassai e presi in mano il mio membro. Iniziai a fare su e giù ansimando, la ragazza nel video si stava toccando e questa cosa non fece che eccitarmi di più. Stavo per venire ma qualcuno bussò alla porta interrompendo il mio momento...
Mi sistemai per bene, mi riallacciai la cinta, spensi il computer, mi disinfettai le mani e feci entrare mio fratello nella stanza. Aveva gli occhi lucidi e il suo aspetto devastante mi fece preoccupare. -Menomale che ci sei tu...- tirò su con il naso. -Simón va tutto bene?- Scosse la testa a destra e a sinistra, segno di disapprovazione. Lo feci sedere e in quel momento iniziò a parlare.
-È morto... ieri... ucciso... hanno... tedeschi!- Gli lanciai uno sguardo confuso. -Scusami... i tedeschi lo hanno ucciso.- Rimasi scioccato. -Ma stai parlando di Francesco?- annuì abbassando il capo. La rabbia mi ribolliva nelle vene, serrai le mani in due pugni e incominciai a fissare il vuoto, nell'attesa che mi potesse venire un'idea....
DING!
-Oggi ci sarà una cena importante e sarà presente anche la famiglia Evans.- Mio fratello appena incrociò il mio sguardo sbiancò. -No, no, no, no e poi no!- Si alzò dalla comoda poltrona, urlandomi contro. -Convinceremo gli Evans ad unirsi a noi, così metteremo a tacere i tedeschi... che dici?- Scosse la testa e fece dei passi indietro. -I fratelli Evans se la sanno cavare e anche noi.- Cercai di ricordarglielo. -Anche le sorelle?- Scoppiai a ridere per la sua buffa domanda. -Chi mai vorrebbe delle donne in una squadra?- Rise insieme a me.
-Ma tu li conosci?- Alla sua domanda non risposi subito. -No... non ancora.- mi alzai ed andai fuori dal mio ufficio, mi diressi in camera e mi feci una doccia veloce, avendo il bagno collegato alla stanza. Dopo mi vestì con una camicia bianca, una giacca nera, dei pantaloni neri e delle scarpe nere. Scesi al piano di sotto e insieme a mio fratello ci dirigemmo al gala. Come al solito, c'erano molti mafiosi e prevedevo che quella sera avrebbe preso una svolta negativa.
In fatti non mi sbagliai...
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Spazio autrice:
Nuova storia! Non sono molto brava a scrivere, quindi scusare i ventrali errori grammaticali. Cercherò di postare una volta al giorno e se ci riesco anche due.
Alla prossima! <3
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Buying a daddy
ActionA soli 17 anni, Sophia, proveniente da una famiglia mafiosa, incontrerà colui che le stravolgerà la vita. Colpi di scena e segreti, faranno parte della vita della Protagonista. Un segreto, molto grande, potrà riunire i nuovi amori e quelli vecchi. U...