"domenica"

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Dopo aver aiutato Xio mi sedetti a tavola insieme agli altri, e dove potevo sedermi se non difronte alla bionda ossigenata?! Iniziammo a mangiare e nessuno aveva voglia di parlare, così decisi di spezzare il silenzio appena creatosi. -Allora... sei la fidanzata di?- Esitò prima di rispondermi. -D-Di Mitch.- Sentì un fastidio allo stomaco, ma non capì cosa fosse e voltai il capo verso il moro che non faceva altro che fissarmi. -Oh ma davvero?- Finsi di essere sorpresa. -Congratulazioni allora.- Dissi ad entrambi, prima di addentare un pezzo di carne. La ragazza mi sorrise a mala pena e abbassò il capo.

-Allora quando vi sposerete?- Bevvi un po' di vino, mentre Julia faceva delle domande a... Zoey    -Presto, avevamo l'intenzione di sposarci l'anno prossimo, ma abbiamo posticipato per la settimana prossima e ci sposeremo di venerdì.- Alla sua affermazione per poco non mi strozzai, iniziai a tossire e a ridere allo stesso tempo. -Che hai da ridere?- Domandò minaccioso Mitch. -17...venerdì 17- Tossicchiai ancora un po' e dopo mi passai la lingua sulle labbra. Mi fulminò con lo sguardo e prima che potesse dire qualcos'altro mi alzai ed iniziai a sparecchiare la tavola.

-Noi stiamo andando in salone, ci raggiungi dopo?- Annuì a Julia e continuai ad aiutare Xiomara. Dopo aver finito di sparecchiare li raggiunsi in salone e quello che i miei poveri occhi videro fu disgustoso. Mitch seduto accanto a Zoey. -Oh eccoti finalmente!- Julia mi abbracciò come se non ci fossimo viste da anni, anche se ci eravamo viste 2 minuti fa, ricambiai l'abbraccio e mi sedetti su una poltrona. -Quindi ti sposi?- Chiesi a Mitch, in modo abbastanza schietto. -Gelosa?- Risi leggermente. -Io? Di te? Ti stai proprio sbagliando, perché mai dovrei essere gelosa di Zoey la puttana?!- Il viso del moro cambiò e da normale divenne infuriato.

-come sai il mio nome? Io non te l'ho detto!- Sembrava che stessi parlando con una gallina, sbuffai alzando gli occhi al cielo. -Perché fai finta di non conoscermi?- Misi il broncio. -Vi conoscete?-E per la prima volta in tutta la serata Simón mi rivolse la parola. Lo fulminai con lo sguardo e quando se ne accorse si fece da parte. -Sophia smettila.- Vidi che non la mano si coprì l'anello, come se potessero sentirla. -Zoey.- La richiamai assottigliando gli occhi. Esatto! Erano le ore 22:59 tra meno di un minuto sarebbero entrati in casa e avrebbero ucciso Mitch, solo con il segnale che la nostra Zoey doveva lanciargli.

Mi alzai di corsa trovai un tovagliolo e lo missi nella bocca della biondina, gli legai i polsi con un elastico per capelli e gli tolsi l'anello frantumandolo sotto i piedi. Riuscì a scovare un piccolo microfono e lo portai di corsa nella mia stanza, chiudendolo dentro al mio comodino. Scesi nuovamente al piano di sotto e mi sedetti di fronte alla biondina, gli sorrisi amaramente e cercai di scovare qualcosa nel suo sguardo impaurito. -Sophia che cazzo fai?!- Lasciai perdere Mitch ed esaminai l'abbigliamento della stronza, stavo per aprire bocca quando il moro decise di alzare di più il tono della voce facendomi sobbalzare.

-Che cazzo fai?! Mi vuoi rispondere?!- Lo guardai negli occhi. -Sto solo aiutando.- Scoppiò a ridere ed io conoscevo bene quella risata. -Andate via.- Nessuno si mosse. -Cazzo! Andatevene fuori dai coglioni!- Era più incazzato della scorsa volta. Tutti si alzarono e portarono via anche la zoccola bionda, che prima stavo per picchiare. Rimanemmo in salone io, Mitch e Simón.

-Fratello va via!- Ringhiò il moro, ma Simón non ne volle sapere proprio niente di spostarsi e andarsene. -Cos'è che avete entrambi? Oggi a cena non vi siete neanche guardati in faccia, non vi siete neanche parlati. Avete per caso scopato?- Nessuno dei due era intenzionato a parlare e abbassammo lo sguardo, in quel momento le nostre scarpe divennero più interessanti. Quando Mitch capì, qualcosa in lui si accese. -D'accordo.- Detto questo uscì di casa diretto non so dove, lasciandoci soli. Io e Simón ci guardammo negli occhi, gli sorrisi leggermente e lui ricambiò...













Mitch's pov
Ero difronte casa degli Evans e nonostante fosse notte fonda la luce dello studio del signor Evans era ancora accesa. Feci un respiro profondo e mi azzardai a suonare il campanello. -Chi è?- Rispose la voce di una donna. -Mitch Rapp.- La porta si aprì rivelando il viso stanco della madre di Sophia, si scostò facendomi entrare e nel mentre il il signor Evans stava scendendo le scale, sperando che fosse la loro figlia. -Che cosa ci fai nella mia proprietà!?- Era infuriato e gli davo ragione, abbassai lo sguardo e aspettai che continuasse a dire altro, ma come potevo vedere non aveva nient'altro da dire... beh lui no ma i suoi occhi dicevano tanto.

-Salve signore, sono venuto qui perché lei ha un conto in sospeso con me.- Mi fece segno con il capo di seguirlo e così feci, salì le scale, le quali ci portarono nel suo studio. Versò in due bicchieri un po' di whisky e si sedette sulla poltrona difronte alla mia, mi sedetti anche io e prima di aprire bocca decisi di bermi il contenuto nel bicchiere in un solo sorso. -Volevo chiederle la mano di vostra figlia.- Non appena le mie parole raggiunsero le sue orecchie divenne subito serio, come se avessi detto una barzelletta ad un funerale. Appettai la sua risposta che non tardò ad arrivare.

-Sophia non me lo perdonerebbe mai, le ho fatto del male in passato, se la vendessi non mi guarderebbe più in faccia.- Ghignai maligno e mi versai un altro po di whisky nel bicchiere.  -Facciamo così... io acquisterò vostra figlia, che diventerà mia sposa e voi, mi aiuterete nella mia missione senza che io la uccida e come bonus, vi darò alcuni miei nightclub.- Sgranò gli occhi e fisso un punto indefinito. Lui sa benissimo quanto io sia ricco e potente, ma sa bene anche quanto lavorino i miei nightclub. Solo un idiota rifiuterebbe un'offerta del genere.

-Che sia chiaro, lo sto solo facendo per il bene della mia bambina.- Sbuffai annoiato e lo seguì con lo sguardo mentre si alzava dalla poltrona. -Quando le farai la proposta?- Prima di rispondere alla sua domanda, riflettei per bene. -Domenica.- Si girò di scatto e mi guardò stupito -Oggi è lunedì, pensavo che volessi farla molto presto.- Scossi la testa e dissi: -Domani sera la porterò a casa vostra, così potrete stare un altro po' con lei, prima che lunedì prossimo venga a vivere ufficialmente a casa mia, come mia fidanzata.- Mi alzai e mi diressi alla porta.

-La ringrazio, ci vedremo domani.- uscì dal suo studio e decisi di girare per il corridoio del piano superiore, notai una luce accesa di una stanza e ovviamente mi affacciai a spiare, ma malgrado la mia goffaggine aprì la porta rivelando una camera di colore rosa. Sulle mensole c'erano delle foto che ritraevano dei momenti in cui Sophia era felice,  ma una foto attirò la mia attenzione. C'era Sophia che abbracciava una bambina mai vista prima d'ora, assottigliai gli occhi cercando di vedere al meglio la fotografia ormai sbiadita, ma venni interrotto da una voce femminile.

-Lei era la sorellina di Sophia, erano molto legate e soprattuto erano complici in tutto. Si chiamava Adele, non so se Sophia te ne abbia mai parlato.- Mi girai verso la donna, che era uguale alla ragazzina che avevo sequestrato, gli sorrisi leggermente. -No... non ne sapevo niente.- Conclusi

-Loro si assomigliavano, è per questo che Jack odi così tanto Sophi. In questa famiglia abbiamo molti segreti e quella storiella della bambina abbandonata fuori casa non è la versione giusta.- La guardai attentamente. -Sta attento e pensa soprattutto alla mia piccola.- Annuì convito. -Lo farò signora.- E uscì dalla stanza di Sophia dirigendomi verso la mia macchina...
















La signora Evans e Sophia si assomigliano molto, mi sembra strano che la ragazzina fu abbandonata difronte casa. E se il padre non fosse il signor Evans?
























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Spazio autrice:
Holaaa! Spero che questo capitolo vi piaccia!
Sono riuscita pubblicare due capitoli in giornata!
Ci vediamo al prossimo capitolo!

Buying a daddyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora