"Dimmi che le hai messe"
-Non sai cosa ti farei.- Mi sussurrò in modo seducente, ingoiai il groppo che poco fa mi si formò in gola e cercai di allontanarlo dal mio esile corpo, ma tutto fu inutile perché lui era molto più grande e forzuto di me. -Ragazzina... fin quando vivrai sotto il mio stesso tetto indosserai l'intimo.- Storsi il naso e lo guardai dritto negli occhi. Si allontanò da me facendomi nuovamente respirare accuratamente, non mi resi conto di aver trattenuto il respiro.
Mitch afferrò le mie caviglie e mi tirò da esse, facendomi avvicinare a lui, appoggiò le mie gambe attorno al suo bacino e potei sentire il suo rigonfiamento sfiorare Liliana. -Non toccarmi!- cercai di divincolarmi, nonostante la mia amica se la stesse spassando. Con la sua mano mi perlustrò tutto il corpo, quando le sue mani si soffermarono sui miei seni sorrise beffardamente.
-Come si chiamano?- non risposi subito, ma dopo una pacca sul sedere decisi di dargli risposta. -Non hanno un nome.- sentì che Liliana...si stava commuovendo (?). -Mettiti a 90.- Lo guardai sbigottita. -Mettiti.a.90.- Scandì le parole con tono autoritario. Terrorizzata eseguì il suo ordine, quando mi misi in quella posizione, come una furia, mi tolse il pantaloncino del pigiama e anche la maglietta andò a farsi fottere.
Si tolse la cinta e con una mano accarezzò la natica sinistra, poi subito dopo sentì, su di essa, un bruciore. Mi aveva frustata con la cinta. Dalla mia bocca fuoriuscì un gemito. -Perché non indossi le mutandine?- Sentì il suo fiato caldo sul mio collo, strinsi gli occhi e iniziai a sudare fredda. -Rispondi!- Ringhiò, prima di schiaffeggiarmi con la cinta. -Ah!- gemetti per il dolore. -Per le scappatelle improvvise.- Sussurrai, iniziò ad accarezzare la mia schiena, poi scese nell'interno coscia fino a sfiorare la mia "amica".
-Sei già bagnata.- Con la sua voce roca e seducente i miei ormoni scoppiarono. Mi frustò nuovamente e questa cosa iniziò a piacermi, dalle mia labbra uscivano solo gemiti di piacere. -Sei una sporcacciona- Un'altra frustata. -M-Mitch!- Gemetti, perse il controllo e infilò in me due dita, iniziò a pompare e con il pollice massaggiava il mio punto debole, provocandomi molto piacere.
-Piccola... sei... così... stretta.- disse mentre lasciava dei baci lenti e umidi sulla mia schiena, tracciando una linea. -St~sto... p~per.- Venni interrotta da un gemito. -Vieni per me piccola.- E come non detto venni sulle sue dita. Mi girai esausta verso di lui e potei notare che si portò le dita alla bocca, assaporando il mio sapore. Abbassai il mio sguardo sui suoi pantaloni, passai la lingua sulle labbra e sorrisi. -Buonanotte.- Mi rivestì e come potevo immaginare se ne andò, cambiai le coperte e subito dopo mi misi a dormire, domani sarà una lunga giornata, pensai.
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Quando mi svegliai la prima cosa che feci fu precipitarmi in doccia, mi lavai i denti e andai verso la cabina armadio mi vestì in modo sportivo: indossai un top bianco, un pantalone di tuta grigio e le scarpe bianche della puma. Lasciai i miei capelli ricci sciolti e scesi le scale, che conducevano al piano inferiore. Appena arrivai in cucina non vidi nessuno, così iniziai a cucinare delle uova strapazzate, mentre cucinavo canticchiavo qualcosa ma venni interrotta da qualcuno. -Buongiorno.- La donna si avvicinò accanto a me e mi sorrise. -Come mai già sveglia?- Chiese, mi schiarì la voce. -Perché che ore sono?- Chiesi di rimando -Sono le 5:00 del mattino.-Ho dormito così poco? Mi chiesi.
-Posso aiutarla a preparare la colazione?- La signora annuì ed iniziammo a preparare i pancake e delle ciambelle, nel frattempo iniziammo a chiacchierare. -Come si chiama?- Le chiesi. -Oh cara, dammi del tu... mi chiamo Xiomara.- Sorrisi. -Io mi chiamo Sophia.- Mi presentai a mia volta, quando il tutto era pronto iniziai ad apparecchiare. Poco dopo scese dalle scale Mitch, era vestito con una camicia bianca aderente, un pantalone di colore nero e delle scarpe eleganti nere. Capelli disordinati e la barba era un tocco di classe.
Si avvicinò al tavolo da pranzo e si sedette, ad un certo punto suonarono alla porta e Xiomara andò ad aprire, io rimasi ancora in cucina ma delle voci irruppero nella stanza. -Fratello come va?- Sentì una voce maschile. -Bene, e a te va tutto bene?- Rispose Mitch. -Tutto bene.- ad un certo punto non parlarono più, l'ultimo dolce era quasi pronto, quindi dovetti andare difronte al forno e far uscire la ciambella al cioccolato.
-Sophia!- Non sapendo dove appoggiare la ciambella, raggiunsi l'uomo, che poco fa mi aveva rapita, con la teglia della ciambella in mano. -Mitch dimmi tutto.- Cercai di essere educata, il più possibile. -Ti voglio presentare mio fratello, Luis.- Spostai il mio sguardo su quest'ultimo e gli sorrisi timidamente. -Piacere mio.- Dissi. -Il piacere è tutto mio.- Disse sorridendo gentilmente.
-Come mai non hai messo la ciambella al suo posto?- mi chiese Luis. -oh... non conoscendo bene la casa, non so dove siano i rispettivi posti.- Mi giustificai, ritornai in cucina e chiesi a Xiomara dove potessi mettere la ciambella. Ritornai in sala da pranzo e mi sedetti a tavola, iniziai a fare colazione in un modo sconvolgente. Mangiavo come se non mangiassi da mesi, iniziai ad ingozzarmi e ad un certo punto mi sentì osservata, alzai lo sguardo e notai i fratelli Rapp guardarmi sconvolti. Ingoiai tutto con fatica e gli lanciai uno sguardo interrogativo.
-Che cosa volete?- Avvicinai alle labbra, il mio bicchiere pieno di succo d'arancia. -Da quanto tempo non mangi?- Mi chiese in modo scherzoso Luis, risi di gusto e quando incrociai lo sguardo di Mitch il mio sorriso scomparve. -Sophia- Mi girai nella direzione di Luis. -Stasera vuoi uscire?- iniziai a sentire caldo e il mio viso divenne leggermente rosso. -Ehm... s-si, credo di si.- Dissi abbozzando un sorriso. -No lei non verrà con te.- Intervenne Mitch e senza dire niente a nessuno andai al piano di sopra per cambiarmi. Indossai un vestitino bellissimo solo e soltanto per far ingelosire Mitch. Era un top nero e una minigonna sempre dello stesso colore, ma in tessuto di entrambi era di raso.
Misi dei tacchi neri e scesi al piano inferiore, mi sedetti nuovamente a tavola e sorrisi ad a entrambi. -Dove mi porti Luis?- Il ragazzo in questione si strozzò con la sua stessa saliva, mentre Mitch strinse i pugni. - È una sorpresa.- Mi fece l'occhiolino, il moro si alzò di colpo e mi guardò negli occhi, aprì leggermente le gambe in modo tale che potesse vedere che non indossi più le mutandine.
-fratello va via- Luis se ne andò guardandomi dispiaciuto e quando sentimmo la porta battere iniziammo a guardarci, mi schiarì la voce e sorrisi a mala pena.
-Dimmi che le hai messe.- Scossi la testa in modo negativo. -Cazzo!- Tirò un calcio ad una sedia e quest'ultima finì al suolo creando un tonfo nella stanza...
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Spazio autrice:
Ecco un altro capito! Spero vi piaccia!
Scusatemi per gli eventuali errori, sono alle prime armi con la scrittura quindi spero vi piaccia!
Secondo voi cosa succederà a Sophia?
Cosa combinerà questa volta il nostro Mitch?

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Buying a daddy
ActionA soli 17 anni, Sophia, proveniente da una famiglia mafiosa, incontrerà colui che le stravolgerà la vita. Colpi di scena e segreti, faranno parte della vita della Protagonista. Un segreto, molto grande, potrà riunire i nuovi amori e quelli vecchi. U...