Capitolo 37

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Capitolo 37

Le due settimane di pausa sono passate in fretta e ogni giorno era un'avventura, a partire dalle mattine a scuola in cui ho fatto tutte le interrogazioni per ritrovarmi libera a Maggio e Giugno; Ho fatto anche il compito di matematica e grazie a Chiara e Diggia che mi hanno aiutata durante la settimana, mi fa strano dirlo ma ho preso 7.5, MIRACOLO!

Ora Diggia ed io siamo sull'aereo e stiamo andando in Giappone, ha già parlato con i suoi manger e staremo tutti e due in un hotel che dista pochi minuti dalla pista, così che durante le tre giornate posso tornare tranquillamente a piedi e tornare quando voglio io.

<< Dai non stare in ansia, stiamo quasi per decollare >>

<<APPUNTO! E se l'aereo si schianta nell'acqua? Io non so nuotare. Se si rompe e siamo costretti a dover precipitare? Non voglio moriree >>

<< Lo sai meglio di me che non accadrà mai, stai tranquilla, chiudi gli occhi e respira profondamente >>

Seguo i suoi consigli alla lettera e mentre respiro profondamente guardo le foto di Cesare e delle gattine, solo loro riescono a farmi passare l'ansia; passiamo la maggior parte del tempo a dormire o semplicemente a rilassarci facendoci i grattini...potrei abituarmi a tutto questo sapete?

La cosa che più mi fa paura è quella di dover conoscere gli altri ragazzi, non sono psicologicamente pronta per iniziare una conversazione con tutti gli altri ragazzi e le loro rispettive ragazze che sono sicuramente più alte, più magre e più belle di me.

<< Sento i tuoi pensieri nel mio cervello. Sei perfetta e nessuno ti giudicherà >>

Mi giro e mi prendo del tempo per osservarlo; in queste due settimane ci siamo allenati insieme e abbiamo seguito un'alimentazione corretta, forse è presto per dirlo ma io già vedo qualche risultato sapete? Non sono più gonfia e sento tutto il mio corpo più leggero, devo continuare così anche quando lui -purtroppo- non sarà insieme a me; finita la gara starà a casa mia qualche giorno e poi dovrà ritornare a Roma per stare un po' di tempo con i suoi genitori, io devo comunque andare a scuola e mi mancherà sicuramente tantissimo, non è giusto!

L'aereo atterra e io non vedo l'ora di scendere...e pensare che il ritorno sarà comunque così, mi viene il male solo a pensarci! Prendiamo le valigie e ci dirigiamo verso l'auto che ci è venuta a prendere, ce l'ha messa a disposizione proprio l'hotel e sinceramente mi piace come cosa, l'unica cosa difficile sarà abituarsi al fuso orario ma non è impossibile, giusto? Giusto.

Mentre Diggia parla con l'autista – rigorosamente in inglese – io mi prendo del tempo per guardare la città fuori dal finestrino. Dobbiamo arrivare a Motegi e ci vorrà sicuramente un bel po' di tempo, ma posso ingannare la noia giocando con il telefono. Ne approfitto e mando un messaggio a mia madre, qui sono le 17:52, in Italia sono le 10:52 quindi sarà sicuramente sveglia e nonna sicuro l'ha chiamata già 4 volte conoscendola.

A: Mamma

Da: Mary

Testo: Mamma noi ora siamo arrivati e stiamo andando in hotel, mi raccomando attenta a Cesare e le gattine. Ti voglio bene <3

Dall'aeroporto di Omitama a Motegi ci vuole all'incirca 1 ora e, detto sinceramente, sembra che non arriviamo mai a destinazione, quasi quasi me ne vado a piedi; intanto Diggia ha fatto amicizia con l'autista e li sento chiacchierare ininterrottamente, vorrei tanto avere la sua pronuncia e il suo accento inglese, invece sembro solo Matteo Renzi mentre parla.

<< Ehi, tutto okay? >>

<< Sisi, ero incantata dal tuo accento inglese, sorry >>

<< So che ti stai annoiando ma tranquilla che siamo quasi arrivati, mancano circa 5 minuti >>

<< Va bene. Appena arriviamo tu devi andare subito in pista oppure se ne parla direttamente domani? >>

<< Direttamente domani , perché? >>

<< Mi fai le coccole? Daii >>

Cerco di fare il faccino dolce e con la coda dell'occhio vedo l'autista ridere, mentre Diggia mi bacia dolcemente sulle labbra << sicura che vuoi solo le coccole? C'è la vasca idromassaggio >>

<< Ah allora cambia tutto! >>

<< Ovviamente >>

Mette la sua mano sulla coscia e ci godiamo gli ultimi minuti di viaggio con i finestrini aperti e la musica rilassante... era quello che ci voleva, giorni di svago senza pensare a niente e nessuno se non me stessa.

Arriviamo in hotel e la camera da letto è semplicemente wow...non è una semplice camera ma una suite con letto matrimoniale, vasca idromassaggio in camera e un bagno che è grande quanto la mia comare da letto. C'è anche una piccola cucina e il frigorifero in camera è semplice la svolta, sto iniziando a pensare di trasferirmi qui.

<< Sei rimasta senza parole vero? >>

<< Eh tu che dici? Non mi aspettavo TUTTO QUESTO! >>

<< È anche poco in realtà, però dettagli >>

<< Poco? È anche troppo! Chissà quanto ti sarà costato. Mi sento in colpa adesso. >>

<< No, non devi sentirti in colpa chiaro? Avevo la possibilità l'ho fatto, non pensare a niente e goditi la giornata. >>

<< Va bene, come vuoi >>

<< Cosa vuoi fare adesso? >>

<< UNA DOCCIA. Puzzo come le puzzette di Cesare quando mangia troppo pollo >>

<< Usiamo la vasca? Ci sono anche le candele e i Sali da bagno >>

<< E fai anche questa domanda? OVVIO. >>

Prepariamo la vasca e ci immergiamo dentro...ne avevo proprio bisogno cavolo. Anche se è quasi estate l'acqua calda quando si è sotto stress e/o stanchi ( io in questo caso sono tutte e due le volte ) aiuta sempre, soprattutto poi se sono in una vasca insieme all'amore della mia vita, non potrei chiedere di meglio.

Knot || Fabio Di Giannantonio ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora