Capitolo 32

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Capitolo 32

Pov's Diggia ( Ditemi se ne volete altri! )

Devo farlo, ok. Devo farlo per lei.
Mi sarò fermato come minimo 5 volte per chiedere indicazioni, ma tutte e 5 le volte mi hanno detto vie diverse. La strada su Google Maps non c'è e adesso mi ritrovo fottuto.
Vado nel profilo Instagram di Maria e cerco una foto dove è assieme a Gaia. L'ultima risale a due mesi fa, ma almeno c'è.
Entro nel profilo di Gaia e le scrivo un messaggio

Diggia: Gaia, ma si può sapere Maria dove abita? Sto in piazza e ho chiesto indicazioni tipo 5 volte, ma tutte e 5 le volte erano diverse.

Dio, spero solo che mi risponda subito, altrimenti me ne dovrò tornare a Roma, dato che sicuro Maria non verrà.
Per capire ciò che provo per Maria cè ne ho messo di tempo, spero solo che non sia troppo tardi.
Ricordo una sera, ero a tavola con i miei genitori e mio fratello, stavamo cenando. Ero molto pensieroso e non so come mi sono ritrovato da solo con mio padre, in salotto,

<< Sai, Fabio. Quando proviamo dei sentimenti verso una persona, dobbiamo dirglielo e non ignorarla. Non mentirmi, hai il mio stesso carattere e ho fatto anch'io ciò che stai facendo tu. Vai da lei e prenditela, dannazione. >>

Da quella sera non faccio altro che pensare a lei, a quanto cazzo sia bella e a quanto cazzo io sia stato stronzo. Sono sparito per un po' semplicemente perché non avevo lei idee chiare, volevo dimenticarla e credevo che non scriverle mi sarebbe bastato, ma non è stato affatto così. Ogni sera prima di addormentarmi non facevo e non faccio altro che pensare a lei, alla sua voce e al fatto che voglio sentire il suo profumo al più presto.

Torno nel mondo reale e vedo che Gaia mi ha risposto da 10 minuti ormai

Gaia: Dalla piazza vai davanti al bar, prendi la strada a destra e poi vai sempre dritto. Casa sua è l'ultima.
Diggia: Ti devo un favore
Gaia: Vai, prenditela e rendila felice, ecco il favore che mi devi.
Diggia: Vado
Gaia: Ah un ultima cosa: non essere stronzo con lei, almeno non oggi, ha il ciclo ed è più suscettibile del solito
Diggia: Apposto, grazie.

Metto in moto la macchina e lentamente procedo verso il bar, giro a destra e vado sempre dritto. Sento il cuore che batte all'impazzata, spero solo che i suoi genitori e suo fratello mi accolgano bene e non pensino male.

Arrivo davanti casa sua e parcheggio la macchina; è una casa davvero molto grande e tutti gli alberi ed i fiori che ci sono attorno la rendono quasi magica.
Sento un qualcosa aggrapparsi alla mia caviglia quindi abbasso lo sguardo e vedo un adorabile cagnolino marrone che scodinzola allegro e mi abbasso per fargli qualche carezza.

Suono il campanello e poi metto le mani in tasca, ho un'ansia assurda e credo di svenire da un momento all'altro.
Sento la porta di casa aprirsi e vedo una figura maschile venire ad aprire il portone. Spero solo che sia il fratello e non il padre.

<< Ciao.. >>

<< Ciao >>

<< Ma tu sei veramente Fabio Di Giannantonio? >>

<< A quanto pare.. >>

<< E come mai sei a casa mia? >>

<< Sono venuto per tua sorella, è in casa? >>

<< Certo, entra. >>

Mi fa strada e mi porta in soggiorno; vedo delle scarpe buttate vicino al camino e un giubbino di pelle, e sono sicuro al 100% che le cose siano di Maria.
Mi fa accomodare sulla poltrona ed iniziamo a parlare dell'ultima gara, fortunatamente è molto simpatico e ci troviamo subito in confidenza.
Vedo la madre arrivare, quindi mi alzo e la saluto porgendole la mano

Knot || Fabio Di Giannantonio ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora